Legislatura: XIII Ramo: Camera
Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Numero atto: 34430-31
Data presentazione: 09/11/2000 Seduta di presentazione: 807
Presentatore
Cognome Nome Gruppo
BRUNETTI Mario COMUNISTA

 

Destinatari
Data
MINISTERO DELL’AMBIENTE 09-11-2000

 

BRUNETTI. - Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:

la popolazione del Comune di Firmo in provincia di Cosenza, allocata all'ingresso dell'area protetta del Parco del Pollino, vive in uno stato di profonda apprensione per la preannunciata ipotesi di costruzione, in contrada Serragiumenta (agro di Altomonte, ma attigua al comune di Firmo), dalla società Sondel, una centrale termoelettrica a metano inquinante e distruttiva dell'agricoltura e dell'ambiente di quella zona; un'area come quella di Cammarata-Sibari, entro cui è ubicato il sito della ipotizzata centrale Sondel, ha come unico volano di sviluppo l'agricoltura ed è considerata "zona di eccellenza" dall'Agenda 2000 e dal POR, tant'è che, proprio questa zona è oggetto di progetti per l'insediamento dell'oasi biologica; progetti per richiesta di marchi Doc e Dop; progetti per la certificazione di qualità ISO9001 e che vede già oggi impegnati nelle aziende agricole migliaia di persone le quali, in una situazione provinciale di crisi occupazionale sarebbe sconsiderato distruggerne la base del lavoro buttandoli sul lastrico. La centrale oltre a mettere, in difficoltà - investiti dall'elettrosmog - 5.000 lavoratori del comparto agricolo, minaccerebbe la salute di tutti i cittadini di Firmo più prossimi al sito. Tutto ciò in cambio, al più, di 80 dipendenti specializzati, magari importati dall'esterno. Per ciò l'ipotizzata centrale è del tutto incompatibile con la realtà di quella zona in cui, peraltro, come sostengono gli stessi agricoltori e le loro associazioni di categoria (Confagricoltura, Coldiretti e le varie altre associazioni) altererebbe le produzioni e non consentirebbe l'accesso ai finanziamenti comunitari per garantirne le attività produttive; lo sviluppo di quella zona è legata, oltre che alla fiorente agricoltura, anche al turismo insistendo in quell'area un cospicuo numero di comuni di antica origine italo-albanese (compresa la loro Eparchia greco-ortodossa presente a Lungro) che vive in simbiosi con l'area del Pollino a cui verrebbe tolta ogni possibilità concreta di vita anche per la cervellotica idea di far passare i tralicci dell'alta tensione entro il Parco omonimo, attraverso le vie naturali di accesso (SS 534 di Cammarata e Stombi); in un primo tempo la Giunta regionale della Calabria, priva del piano energetico regionale, aveva bloccato l'accordo Sondel, mentre successivamente, con il cambio di Governo a seguito delle ultime elezioni, è stato inusitatamente firmato quell'accordo pur persistendo l'inesistenza del piano medesimo. Tant'è che, per aggirare i vincoli previsti, la Sondel ha scelto la strada di chiedere a 40 comuni della zona l'autorizzazione a costruire la centrale. Risultano all'interrogante notizie secondo le quali per questa determinazione avrebbe influito il sindaco di Altomonte divenuto, nel frattempo, consigliere della nuova giunta regionale il quale si batte per la realizzazione della centrale dato che, pur trovandosi il sito prescelto in agro del comune da lui diretto, essa si trova però lontanissima da Altomonte per cui le ricadute negative della centrale si scaricherebbero sui cittadini di Firmo nelle cui immediate prossimità dovrebbe sorgere la medesima; la reazione delle popolazioni e dei lavoratori è forte; l'indignazione dei cittadini, che coagula attorno a sé l'intera popolazione della zona costituitasi in "comitato del no per la centrale", va crescendo e si rischia si aprire un aspro conflitto in tutta l'area -:
se non pensi di attivarsi per bloccare l'ipotesi di costruzione della centrale elettrica Sondel nella piana di Cammarata per le ricadute che essa avrebbe sull'agricoltura, sulla salute (documenti a livello internazionale dimostrano come l'inquinamento elettromagnetico produce leucemie ed altre gravi malattie) e sul tracollo dei posti di lavoro in un'area strategica dell'alta Calabria; se non ritenga deleteria l'incentivazione di iniziative - che si costruiscono in sfregio delle norme sull'impatto ambientale - contro il lavoro e la possibilità di vita delle popolazioni e che l'elargizione di soldi pubblici non rischia di diventare un atto di grave compiacenza nei confronti di aziende che si rivelano distruttrici dei presupposti stessi dello sviluppo del Sud. Intervenire tempestivamente in una vicenda grave come questa significa cancellare la convinzione - anche dopo la decisione del Governo di sottoscrivere con la Sondel un accordo per la costruzione di 5 centrali nel Sud, pur non precisandone i siti - che stiano andando avanti meccanismi di colonizzazione del Mezzogiorno e della Calabria, e riducendo quest'ultima, a pattumiera d'Italia in cui è possibile collocare centrali inquinanti che altri respingono e smaltire scorie dannose le quali attraversano dal Nord al Sud il nostro Paese per trovare proprio nell'area del Pollino siti clandestini di smaltimento gestiti dalla mafia.
(4-32462)