DOCUMENTO COSTITUTIVO COMITATO PER IL NO ALLA CENTRALE

Fin dall'aprile 1999, il comune di Altomonte ha stipulato con la società SONDEL un protocollo d'intesa per la costruzione nel proprio territorio di una centrale elettrica a cogenerazione, individuando in c/da Serragiumenta la località nella quale dovrebbe sorgere tale impianto. Occorre qui ricordare che l'area individuata è parte del territorio del comune di Altomonte, ma si trova in prossimità del centro abitato di Firmo e a notevole distanza da quello di Altomonte. Dopo aver appreso dagli organi di stampa che sarebbe partito l'iter procedurale per l'ottenimento di tutti i permessi necessari per avviare la costruzione della centrale, sensibili alle problematiche ambientali, abbiamo in più occasioni ribadito la necessità di incontrare degli esperti del settore al fine di comprendere i reali pericoli che un insediamento di tale tipo provoca nel territorio circostante, e le eventuali ricadute positive in termini economici e occupazionali che questo avrebbe potuto determinare. Diversi sono stati i soggetti che a vario titolo si sono occupati della vicenda. Associazioni per la tutela dei consumatori, partiti politici, consiglieri comunali di minoranza, hanno posto il problema in tempi certamente non sospetti richiedendo l'intervento del Sindaco del comune di Firmo affinché convocasse un consiglio comunale straordinario al quale potessero partecipare esperti del settore, tecnici della SONDEL, le associazioni degli imprenditori, le organizzazioni sindacali per arrivare a definire un percorso comune che potesse salvaguardare e tutelare i cittadini da eventuali pericoli dovuti all'installazione di una centrale elettrica di potenza non certo trascurabile (800 MWe) alle porte del comune di Firmo. Nel corso di un anno e mezzo sono stati organizzati (come testimoniato dalla rassegna stampa che a tale memoria si allega) vari incontri volti a sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi di salute generati dalle onde elettromagnetiche; incontri nei quali sono stati affrontati i nodi dello sviluppo della piana di Cammarata e Sibari e per i quali lo stesso consiglio regionale della Calabria, ha sempre ipotizzato un potenziamento della naturale vocazione agro-industriale. A ciò si aggiungano le tante manifestazioni dei partiti politici presenti nella realtà locale che hanno affrontato il problema in oggetto.
Dunque intorno alla "questione CENTRALE", in tutto questo tempo non c'è stato silenzio ma al contrario opera di informazione e sensibilizzazione. Il Silenzio ha invece contraddistinto coloro i quali, in preda a un vaneggiamento immaginifico e forse incantati dal miraggio di posti di lavoro che certamente una centrale elettrica non crea, fin da subito si sono adoperati in maniera occulta perché non solo la centrale si facesse ma anche che il comune di firmo potesse averne un ritorno economico. Il silenzio in questi 18 mesi ha contraddistinto il Sindaco del comune di Firmo.
Ma questo e il passato, oggi, dopo un consiglio comunale che ha visto da una parte il sindaco e la maggioranza che lo sostiene e dall'altra la minoranza e i cittadini sinceramente preoccupati per l'esito della vicenda, il primo cittadino è costretto a ritornare su i suoi passi e a non ratificare il protocollo d'intesa con la SONDEL.
Pensiamo che non ci possano essere atteggiamenti preconcetti dovuti all'appartenenza politica in vicende che toccano le convinzioni personali, ma che occorra stabilire un confronto sereno, aperto e democratico chiedendosi senza infingimenti "a chi giova" avere una centrale elettrica a pochi passi da casa.
Nel corso di questi mesi ci siamo fatti un'idea, abbiamo cercato di esprimere i dubbi non soltanto di natura ambientale o di danno alla salute ma anche i costi che dovrebbero sopportare le aziende agricole della piana di Cammarata in termini di qualità dei prodotti e conseguentemente di vendita degli stessi e forse anche di riduzione del personale.
Nel mercato globale, vengono sempre più valorizzate le realtà locali capaci di ottenere i cosiddetti marchi di qualità (dalle certificazioni di qualità ai marchi D.O.C., D.O.P., etc.), chiediamoci se a ciò possano aspirare delle aziende agro-alimentari situate in zone a rischio di inquinamento elettromagnetico. Tanti sono i dubbi che dovrebbero essere sciolti, ma come dice un vecchio proverbio latino "mentre a Roma si discute, Sagunto viene distrutta", ecco non vorremmo che presi dal legittimo desiderio di approfondire la conoscenza tecnica del problema lasciassimo passare del tempo prezioso per cercare di bloccare l'iter procedurale che sta andando avanti e che ci potrebbe consegnare un territorio deturpato dal punto di vista paesaggistico, una fonte di inquinamento elettromagnetico perenne, un inquinamento da ossidi di azoto e altre sostanze dannose, un impoverimento della flora e della fauna locali, un compromesso sviluppo agricolo e infine una beffa per i tanti giovani che non vedrebbero risolti i problemi occupazionali.
In sostanza occorre costituire un "Comitato per il NO alla centrale" che invii una memoria scritta agli organi competenti (ministero dell'ambiente, regione Calabria e Provincia di Cosenza), che contenga le motivazioni che inducono a ritenere infausta per il nostro comprensorio l'installazione della centrale, la rassegna stampa in oggetto e una raccolta di firme di cittadini contrari alla costruzione della centrale.
Tutto ciò non solo è auspicabile ma e anche necessario visto che ne la Provincia, ne tantomeno la Regione attraverso la commissione sviluppo hanno deliberato in merito. Infine, lo stesso Ministero dell'Ambiente non ha ancora espresso un parere circa la valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e può ancora recepire le memorie scritte prodotte dal comitato per il NO.
Certi di avere svolto il nostro dovere di cittadini, attenti a quanto succede intorno a noi, nel rispetto delle sensibilità di tutti, Vi invitiamo a dare il Vostro contributo al nascendo comitato per il NO attraverso l'apposizione della vostra firma sul foglio di raccolta predisposto dai promotori del comitato.

I promotori del comitato per il NO alla centrale Sondel.