LA QUESTIONE DELLA CENTRALE APPRODA IN
PARLAMENTO.
Firmo/Ferma. 11 novembre 2000
La questione della centrale Sondel approda in Parlamento, grazie ad un'interrogazione a
risposta scritta presentata dall'On. Mario Brunetti, del Gruppo dei Comunisti, al Ministro
dell'Ambiente.
La delicata questione sarà, dunque, vagliata anche alla luce dell'analisi, che il
Deputato arbëreshë ha inteso fornire nella sua interrogazione, sulle possibili ricadute
negative sulla popolazione di Firmo.
Così, dal testo presentato in Parlamento, si evince che "l'ubicazione del sito della
ipotizzata centrale, entro una zona a forte insediamento agricolo, peraltro considerata
"di eccellenza" da Agenda 2000 e dal Piano Operativo Regionale (POR), non
sarebbe propriamente in sintonia con i piani di sviluppo che si starebbero vagliando per
la zona: insediamento di un'oasi biologica; progetti per la richiesta di marchi Doc e Dop;
progetti per la certificazione di qualità ISO9001 e così via. Tutti progetti, del resto,
che verrebbero ad incrementare l'occupazione, nel settore agricolo, che già di per sé
impiega migliaia di persone della zona. Per contro, la costruzione di una Centrale, in
siffatto sito, determinerebbe non solo la perdita di tali opportunità, per oltre 5000
lavoratori, ma comporterebbe, per questi ultimi, anche l'esposizione all'inquinamento da
elettrosmog.
Ma per Brunetti l'aggravante al problema sarebbe rappresentato dal fatto che il piano di
rivalutazione turistica di una zona, come quella che comprende Firmo - occupata in
prevalenza da popolazioni di etnia arbëreshë - sarebbe minata dal passaggio dei tralicci
dell'alta tensione, attraverso il Parco Nazionale del Pollino. Lo stesso, infatti,
verrebbe contaminato, senza poter più esprimere la sua funzione di volano di uno sviluppo
strettamente connesso alla natura e all'ambiente. L'Onorevole, inoltre, ha messo in
rilievo "la crescente e profonda indignazione dei cittadini di tutta la zona"
che potrebbe volgere all'inasprimento di conflitti in tutta l'area, ed ha concluso
l'interrogazione con l'invito, al Ministro dell'Ambiente Bordon, ad "attivarsi
tempestivamente, per bloccare la costruzione della Centrale", affinché si ponga fine
al meccanismo di colonizzazione della Calabria, che sta riducendo quest'ultima a
pattumiera d'Italia. "Tanto che è possibile collocare qui - ha aggiunto Brunetti -
quelle centrali inquinanti che altri respingono; ed è possibile smaltirvi scorie dannose,
le quali attraversano il nostro paese dal Nord al Sud, per trovare proprio nell'area del
Pollino siti clandestini di smaltimento, gestiti dalla mafia".
Oltre all'iniziativa di Brunetti, il Comitato per il NO alla centrale annuncia, per questa
sera, (per chi legge) il secondo incontro con la cittadinanza sul tema: Ipotesi di
costruzione della centrale: Quali effetti su Ambiente e salute.
Ne discuteranno il Prof. Giancarlo Spadanuda, docente di ingegneria ambientale
all'Università di Reggio Calabria ed il Prof. Ferdinando Laghi, Ematologo e Primario
dell' Ospedale Civile di Castrovillari. L'appuntamento, dunque, è per le 18.00 presso la
sala consiliare di Firmo.
Mariella Capparelli
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