PELLE SECCA
Nella pelle secca il
normale equilibrio idrolipidico è alterato. Come conseguenza la pelle appare
ruvida, arrossata e screpolata, meno resistente agli a genti esterni e
facilmente irritabile. Manifestazioni infiammatorie e prurito sono disturbi
spesso presenti.
CAUSE DELLA PELLE SECCA:
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FATTORI COSTITUZIONALI:
sono più esposti alla pelle
secca gli individui alle fasce di età più estreme(infanzia e senilità), in
cui l'attività delle ghiandole sebacee è ridotta o assente. La secchezza
cutanea è inoltre più frequente in gambe e avambracci, che sono le regioni
più povere di ghiandole sebacee.
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FATTORI AMBIENTALI:
esposizioni al sole, al vento, al caldo o al freddo,
utilizzo di detergenti aggressivi, irritazioni di natura meccanica
(sfregamento), utilizzo di indumenti sintetici.
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FATTORI IATROGENI (cioè
secondari a terapie mediche): trattamento con retinoidi
(derivanti dalla vitamina A utilizzati nella cura dell'acne), catrame
(usato per esempio nella psoriasi) e così via.
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FATTORI PROFESSIONALI:
contatto con solventi e sostanze chimiche, esposizione
protetta al sole e ad altri agenti atmosferici.
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CONDIZIONI PATOLOGICHE:
la pelle secca è un segno clinico associato ad alcune
dermopatie, caratterizzate spesso da desquamazione anomala, ispessimento(ipercheratosi)
o irritazione della pelle, quali ad esempio psoriasi, ittiosi e dermatite
atopica.
LE MANIFESTAZIONI:
La "pelle che tira",
soprattutto sul volto dovuta alla riduzione di elasticità della cute, che
incontra perciò maggiori difficoltà a seguire le contrazioni dei muscoli
facciali; il prurito avvertito in maniera particolarmente intensa nelle zone
più secche, come le gambe e le braccia;
la desquamazione ed eventualmente
l'arrossamento, che subentrano quando la pelle è esposta a sollecitazioni
particolarmente intense o quando l'irritazione si protrae;
LE CONSEGUENZE:
EFFETTI ESTETICI:
la cute diventa opaca, grigiastra, ruvida e desquamante, in
quanto le piccole squame cornee perdono di compattezza e si staccano in
maniera irregolare. La perdita di elasticità e morbidezza esalta inoltre il
reticolo cutaneo, determinando un effetto di scabrosità e rugosità.
EFFETTI FUNZIONALI:
la secchezza configura un alterazione dei lipidi cutanei e
una perdita di acqua dello strato corneo(circa il 25% del contenuto
normale). Ne conseguono la compromissione della funzione barriera, una
maggior permeabilità nei confronti dei microrganismi e sostanze chimiche
presenti nell'ambiente, una minor resistenza meccanica e un aumento della
reattività ad agenti esterni. |
PELLE GRASSA
Ci sono due tipi di pelle grassa: la
pelle grassa che si presenta con un aspetto ceroso, con il prodotto
sebaceo stagnante nel follicolo, viene definita asfittica; mentre quella
con un sebo fluente viene denominata oleosa.
Cute asfittica:
La pelle asfittica, caratteristica
dell'adolescente, è data dalla combinazione di una modificazione a
livello secretorio con una strutturale: infatti si presenta con un'ipersecrezione
sebacea di tipo ceroide che invade il follicolo e con una ipercheratosi
dello strato corneo. Su questo tipo di pelle sono presenti zaffi cornei,
punti neri e comedoni, inoltre l'ammasso del sebo nei sacchi follicolari
impedisce la normale lubrificazione cutanea e rende questo tipo di pelle
particolarmente sensibile alle infezioni, piuttosto spessa ed
esteriormente secca. Su questa pelle spesso si manifesta l'acne. La
pelle asfittica grassa ha bisogno di prodotti emollienti,
sebo-normalizzanti e di interventi igienici e purificanti.
Cute oleosa:
La cute oleosa è visivamente lucida, è
untuosa al tatto, i follicoli sono dilatati e assumono un caratteristico
aspetto a buccia d'arancia e quando il sebo è abbondante viene definita
seborroica. L'aumento della secrezione del sebo e la modifica della sua
qualità hanno origine da cause endogene, endocrine, digestive e
nervose.
Questo tipo di inestetismo cutaneo è spesso accompagnato da
un'abbondante sudorazione ed è proprio l'associazione dei 2 tipi di
ipersecrezione che determina l'aspetto untuoso e sudato della pelle, la
dilatazione dei pori e dei follicoli. Le ghiandole sono ipertrofiche,
più attive della normalità e producono un sebo di composizione diversa
dalla norma.
Il sebo normale è composto da una
miscela di acidi grassi liberi, (alcuni dei quali sono detti skin
proprio per la loro specificità) da trigliceridi, da colesterolo
libero ed esterificato e da squalene. Il rapporto tra i componenti
deve rimanere entro certi limiti; infatti se si modifica la
percentuale di acidi grassi insaturi a favore di quelli saturi o se
diminuisce la quantità di colesterolo libero a favore di quello
esterificato il sebo perde le sue caratteristiche e le sue funzioni
di autosterilizzazione e di idrofilia. Sulla pelle seborroica si
rileva quindi un alto tasso di microrganismi ed inoltre, essendo il
sebo della pelle grassa carente della frazione di colesterolo
libero, questo perde la sua caratteristica idrofilia per divenire
idrofobo. Viene rotto l'equilibrio esistente fra grassi ed acqua e
le conseguenze si manifestano esteriormente sulla pelle: quello
strato lipidico che si trova sulla pelle diventa inerte proprio a
causa della mancanza di affinità verso l'acqua. |
Seborrea determinata da cause
endocrine
E' caratteristica dell'età adolescenziale, proprio per lo squilibrio
ormonale determinato dall'attività delle ghiandole che regolano la
sessualità correlata con quelle dell'ipofisi e della tiroide. Il
risultato è una produzione abnorme di sebo, tanto che alcuni studiosi
pensano che venga modificata addirittura la funzionalità della ghiandola
sebacea che trasforma l'attività di secrezione in attività di sintesi
nei confronti di sostanze steroidiche come lo squalene e il colesterolo.
Questa modifica determinerebbe l'aumento del flusso sebaceo e la
produzione di un sebo povero di colesterolo.
Seborrea causata da disturbi
digestivi
In questo caso la ghiandola sebacea tende ad espellere i grassi
eccedenti presenti nel sangue in seguito a disfunzioni epato-biliari. E'
possibile non peggiorare la situazione cercando di seguire una corretta
alimentazione evitando l'uso eccessivo di grassi fritti, di margarine,
di cioccolato e di salumi che risultano essere controindicati in questa
particolare condizione.
Seborrea causata da problemi
nervosi
Il sistema nervoso influenza l'attività della ghiandola sebacea: alcune
condizioni particolari come i traumi nervosi, l'ansia, un'eccessiva
emotività trasmettono impulsi attraverso il sistema simpatico e
determinano un'alterazione della funzionalità delle ghiandole cutanee,
specialmente di quelle localizzate sulla fronte e sul cuoio capelluto. I
soggetti ansiosi sono particolarmente colpiti sia da sudorazione che da
una secrezione sebacea abbondanti.
Contro la seborrea, per risolvere le
cause fisiche o nervose, è opportuna la consultazione in primo luogo di
un dermatologo, poi, se necessario, di un endocrinologo, di un dietologo
o di uno psicologo che, solo dopo un'attenta diagnosi, possono
prescrivere le opportune cure per correggere le disfunzioni organiche o
emozionali responsabili della patologia cutanea.
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PELLE MISTA
La pelle mista abbina vari tipi di pelle.
Nella così detta zona T (fronte, naso, mento) la pelle è porosa, grassa ed ha la
tendenza di creare dei punti neri. In questi punti c’è molta secrezione di
grasso. Il resto del viso è secco e più facilmente irritabile, e presenta dei
punti neri.
PELLE GIOVANE CON PROBLEMI DI ACNE
Durante
l’adolescenza capitano spesso degli scompensi ormonali e questo ha come
risultato l’ipersecrezione delle ghiandole sebacee e la formazione di batteri. I
punti neri e i brufoli dell’acne possono rimanere sulla pelle anche dopo la
maggiore età. Per questa ragione bisogna eseguire in tempo il trattamento.
L'acne volgare solo in alcuni casi costituisce una vera e
propria malattia della pelle; poiché presente pressoché nella totalità degli
adolescenti (acne giovanile), è in generale l'espressione di fenomeni
fisiologici legati alla maturazione ormonale e sessuale. Acne e ormoni risultano
quindi fortemente correlati per quanto riguarda l'acne giovanile, l'acne
infantile e l'acne nei neonati.
L'acne si configura come un fenomeno patologico solo nei
seguenti casi:
- quando la sua entità e la sua estensione sono notevoli, con
gravi ripercussioni sulla fisionomia del paziente, e/o con pericolo di
cicatrici deturpanti come risultato finale dell'evoluzione della malattia
- quando è legata a una patologia caratterizzata da eccesso
di ormoni mascolinizzanti (androgeni)
- quando persiste oltre l'età della pubertà/adolescenza
- quando è dovuta a fattori causali esterni.
Una valida definizione dell'acne può essere la seguente:
l'acne è il complesso delle manifestazioni dermatologiche, risultanti
dall'infezione dei follicoli piliferi del volto e/o del tronco in seguito
all'occlusione di questi da parte del sebo; la secrezione del sebo è a sua volta
determinata dai livelli di ormoni sessuali circolanti.
La terapia dell'acne si propone di limitare l'entità delle
lesioni al fine di evitare esiti cicatriziali e di migliorare l'aspetto del
paziente. L'acne non è guaribile, ma è molto ben curabile. La strategia
terapeutica si propone di accompagnare per mano il paziente nel tempo con
provvedimenti flessibili, fino all'esaurimento naturale del processo. Nelle
forme lievi, la scelta del dermatologo cade sui farmaci per uso locale come i
cheratolitici (acido lattico, solfosalicilico, glicolico), i retinoidi (tretinoina,
isotretinoina) e l'adapalene, che levigano la cute favorendo l'espulsione dei
comedoni; gli antibiotici (eritromicina, clindamicina) e il benzoilperossido,
che, esercitando un'azione antibatterica, sono più indicati nelle forme
infiammatorie; o l'acido azelaico, sostanza dotata di azione mista
antinfiammatoria e cheratolitica. Tutte queste sostanze sono commercializzate in
varie formulazioni (creme, gel, lozioni) e anche in preparazioni combinate, in
modo da consentire la massima flessibilità di impiego. Alcune di esse sono
fotosensibilizzanti, ossia possono causare ustioni in caso di esposizione al
sole che, pertanto, va evitata.