GIANCARLO LENSI

 

 

 

 

 


O T E L L O
di W. Shakespeare


Questa storia, sì tanto lacrimata,
dal genio di un Poeta fu creata,
noi raccontiamo, con i nostri accenti
"col cuore triste questi tristi eventi"

 

 


Otello

 

E' una storia che parla del valore,
della morte, dell'odio, dell'amore,
quando Venezia dominava i mari
e verso Oriente non aveva pari......

L'anima nera è Iago, quell'infame
(appetto a lui profuma anche il letame)
maestro dell'intrigo e in più invidioso,
perverso, falso, subdolo, geloso....
chi dice che sia stato veneziano,
chi fiorentino o, peggio ancor, pisano
ma, troiaio com'era, quell'arnese
di sicuro non era livornese!!

Iago, incazzato (boja deh! un casino..)
perché la promozione che aspettava
l'aveva avuta Cassio, fiorentino,
era fuori di sé, si tormentava
per trovare uno sbocco alla vendetta
sul Comandante, reo della 'pastetta'...

Era costui il prode Generale
della Veneta flotta, un temerario
di nome Otello, extracomunitario,
nero come una balla di carbone....
s'era invaghito - ed era ricambiato -
di Desdemona. Il padre, del Senato
autorevole membro, assai influente,
non ne volea saper, proprio per niente.

Capita dunque a Iago l'occasione
per dare inizio alla sua mala azione:
Roderigo, nobile veneziano
(dalla bella Desdemona respinto
allorquando ne avea chiesta la mano),
con subdole parole vien convinto
a metter foco al culo al genitore:
"e voi, Brabanzio, chiaro Senatore,
esponente della Veneta Liga
quindi custode di 'veneta figa'
come potete sopportar l'orrore
che vostra figlia giaccia coricata
a fianco di quel nero, quel pirata?"

Ei s'infiamma davvero e, imbufalito,
ricerca il Moro per salvar l'onore
che - insidiando la figlia - avea ferito
"mia figlia con un negro, che dolore!!"

Ma il prode Otello, niente intimorito
davanti al Doge che l'ha convocato:
"di Desdemona sono suo marito!
e lei d'accordo quando m'ha sposato!"

L'ira del padre cede d'improvviso,
alla cattiva sorte fa buon viso:
"tu te lo sei voluto e te lo tieni,
a casa mia però più non ci vieni!!!"

Il Doge svela ché l'ha convocato:
Otello della guerra è incaricato.
I Turchi stanno andando verso Rodi
il suo valore guidi gli altri prodi..
è forse a Cipro che sarà la lotta?

All'indomani salperà la flotta
affida quindi, fiducioso e ignaro,
al tristo Iago quel che gli è più caro
la candida Desdemona, sua moglie,
ché lo raggiunga verso le battaglie
ed Emilia, consorte di quel tizio
le farà da compagna, al suo servizio.

La fiducia che Otello gli ha mostrato
non già alla gratitudine lo muove,
ma accresce l'odio che ha fin qui covato
e gli fa progettare infamie nuove..

A Cipro Otello torna vittorioso
i turchi hanno perduto anche le navi,
disperse da uragano spaventoso
"i miei soldati furon tanto bravi
che festa sarà fatta in loro onore!"

L' "onesto Iago" a Roderigo, intanto,
fa creder che Desdemona, d'incanto,
per Cassio si sia presa una gran cotta;
se spera ancora nel di lei favore
faccia in modo che Cassio, in una lotta,
abbia la peggio e perda anche l'onore;
Cassio è convinto infatti a bere vino
e proprio quando va di sentinella,
provocato, ci casca, quel tapino,
ingaggiando duello con Montano
che non c'entrava niente, poverino,
e lo ferisce a morte di sua mano.

Otello, richiamato dal clamore,
interviene ed apprende con dolore
che Cassio è responsabile di tutto
lo degrada all'istante - a punizione.
L'"onesto Iago" è stato testimone,
(monachina infilzata e farabutto!)
e si rivolge a Cassio, frastornato:
"Mio caro amico come sei abbacchiato!
è con tutta onestà che debbo dirti
che il Moro ha avuto fretta nel punirti,
ma se accetti un consiglio spassionato
a Desdemona volgi le preghiere
ch'essa possa su Otello far valere
il peso del suo dire a tuo favore
lui l'accontenterà di tutto cuore"

e poi guardando, torvo, di sottecchi
dentro di sé delinea la trama:
"metto ad Otello pulce negli orecchi:
.......difende Cassio? .....sarà perché l'ama?..."

E Desdemona perora col cuore
la causa di Cassio presso Otello,
lo difende, tenace, con ardore
come se fosse più ch'un suo fratello....

La tela del sospetto Iago ha ordito
d'intorno al Moro e, con studiati accenti,
lo costringe a pensar d'esser tradito
stillandogli veleno nella testa,
"perché, si sa, ci son certi momenti...."
insinuando che una donna, onesta
quanto si vuole, può alla tentazione
ceder l'onore suo e del marito.....
"per Desdemona, no, non è questione......"
ma proclamando la di lei innocenza
con accenti d'ambigua reticenza.......
(la mano a lui davanti agita intanto
usando indice e mignolo soltanto).

La scusa per il colpo del finale
è offerta dal cader d'un fazzoletto
del cui possesso Iago ora s'avvale:
lo fa trovare a Cassio sopra il letto,
quindi porta l'Otello a dubitare
che Desdemona forse l'ha donato
al proprio amante "Fattelo ridare,
se non ce l'ha, vuol dir l'ha regalato...
ed io ne ho visto uno a Cassio in mano
simile a quello che tu regalasti
a Desdemona un giorno non lontano....."

Monta di cieca furia, impetuoso
richiede alla consorte il fazzoletto:
lei non ce l'ha e, sempre più geloso,
si fa giurar da Iago (maledetto)
ch'entro tre giorni Cassio abbia a morire
"sarà mia pena il tuo voler seguire!"

Ma il fazzoletto Cassio l'ha trovato;
del tutto ignaro lo consegna a Bianca
ché ne faccia uno uguale, ma acquattato,
Otello assiste a questo 'passamano'
"è dunque vero ciò che Iago dice......
....questa è la prova ch'è una traditrice....
...tanto l'ho amata e in cambio m'ha ingannato"

e poi, davanti al messo del Senato
(che a Venezia il ritorno gli ha ordinato)
picchia la moglie, tanto è esagitato.

I tempi stringon: Iago un'imboscata
tendere fa da Roderigo, sciocco,
ma Cassio, indenne dalla pugnalata,
colpisce l'aggressore con lo stocco;
Iago approfitta della notte oscura
per uccidere il complice: ha paura
di mantenere in vita un testimone....

Otello, che ha perduto la ragione,
non ascolta Desdemona, è infuriato!
lei sì pura, innocente si professa
di tradirlo ha mai nemmen pensato,
ma la furia di lui ormai non cessa
l'"onesto Iago" l'odio ha seminato
che spinge Otello irrimediabilmente
a soffocare a morte l'innocente.

Emilia, entrando, ha capito tutto
e smaschera il marito, farabutto,
che del malfatto è stato l'architetto
servendosi di lei e del fazzoletto;
Iago la uccide, ma oramai è fatta
viene preso sul posto, prigioniero,
non avrà morte, ma ogni malefatta
dovrà scontarla in luogo sì severo
che il carcere dei 'Piombi' a paragone
parrà il 'Danieli', non una prigione!

Troppo tardi, ohimé!, s'accorge Otello
d'esser stato strumento maledetto
e si toglie la vita col coltello
a Desdemona accanto, lì, sul letto.........


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