GIANCARLO LENSI

 

 

 


I L I A D E

di Omero

 

 

Bignamizzata, un pò volgarizzata
alla bona, così, senza pretese
tal quale ce l'avrebbe raccontata,
se fosse capitato in quel paese
nelle veci d'Omero .. un livornese

 

***


Iliade

Da nove anni (mica settimane)
facevano la guerra, ma di brutto;
la scusa era per Elena, tegame
che a Paride faceva un pò di tutto
ma che da Menelao, il su' marito,
non si facea toccar manco co'un dito.

Io capitai per caso in quel casino
e restai intrappolato a non volere,
un pò perché oramai era destino
e poi ero curioso di sapere
chi l'avrebbe spuntata la 'ontesa
il rapitor oppur la parte lesa:
uno per la città, l'altro la moglie
sempre una Troia era l'obbiettivo
ma chi perdeva non ci usciva vivo.

Arrivato che fui, ecco che vidi:
c'era lì che strillava un certo Achille
ch'era 'ncazzato a bestia: Agamennòne
n'avea portato via, fra le più belle,
la meglio ganza, ch'era un gran pottone.
"Son qui a rischià la pelle per quel becco
di Menelao e 'l premio dell'Atridi
sarebbe dunque questo? E allora, ecco
smetto di fa' la guerra co' Troiani
si vedrà che farete da domani....
"


Da quel giorno la guerra senza Achille
per i Greci difficile restava
Ettore spopolava, andava a mille,
e nemici a centurie sterminava..
anche perché il gran Giove acconsentiva
dietro preghiera di sua figlia Teti
che Troia si mettesse all'offensiva
(per far pagare a' Greci il grave torto
ch'Achille avea subito). Verso il porto
l'Achei stavan fuggendo, ma Giunone,
che per la parte greca propendeva,
con una letìata a 'piazzaiola'
a retromarcia Giove costringeva
per fargli rimangiare la parola.

L'astuto Ulisse, uom di grande ingegno,
convinse i Greci a rimaner sul campo,
a riprender la pugna con impegno
"o si vince la guerra o non c'è scampo!!"
Paride allora fece una proposta:
"si fa un duello Menelao e io;
Elena fra di noi sarà la posta,
chi vince vince e ...basta spicinìo
"
Ma nello scontro Menelao, più forte,
mette alle corde Paride, tapino
vede l'appropinquarsi della morte
e compiersi quel giorno il suo destino.

Venere, pìetosa, lo nascose
agli occhi del cornuto suo rivale
e quindi sul suo letto lo depose.
Elena, a lui veder, lo trattò male,
gli diede del pauroso, smidollato....
"Elena, vieni, senza far commenti;
mai come adesso fui così arrapato
"
e la trombò con tutti i sentimenti!

Frattanto io una cosa aveo notato:
quando le pugne erano sospese-
l'esercito agli alloggi rientrato-
commentavano i duci le contese
scambiandosi notizie dettagliate
e sui nemici uccisi nei duelli
e sulle mosse ch'eran preparate
pel giorno successivo e questo, e quelli...
ma maggiormente per pregar gli dei
di aiutarli, di dar loro manforte,
chi pensando a respingere gli Achei
gli altri di Troia a abbattere le porte;
nell'un caso e nell'altro si finiva
col fare sacrifici ai numi cari,
e questa scusa fra di lor serviva
per cucinar giovenche e agnelli vari
e, giù!, grandi mangiate alla salute
del dio potente ("levami dai guai.....")
e culminavan poi con gran bevute
tanto che quasi sempre eran ...brìai.

Con questi sacrifici, e vacche, e buoi,
gli dei, che erano peggio degli umani,
s'immischiavano in tutte le faccende,
nessuno si faceva i... fatti suoi,
chi proteggeva i greci, chi i troiani,
apparivano in sogno nelle tende
nelle sembianze d'altri a consigliare;
nelle battaglie davano una mano
a combatter coll'armi e con l'inganno,
prodigi, sortilegi, un malaffare
chi ce l'aveva contro... avea un bel danno!!


Marte - dio della guerra - co' troiani
combatte fianco a fianco (e ci sa fare!);
Giuno e Pallade a' greci dan le mani
con Nettuno e Vulcano a tuttofare.
Enea, sta combattendo con Diomede
(da Minerva appena risanato)
quasi soccombe, Apollo se n'avvede
a buo a buo lo salva, - fortunato!!
Per far cessare queste intromissioni
il sommo Giove tutti li cicchetta
"restate a' vostri posti, voi, impiccioni,
e guai a voi se non mi date retta!!
"

Senza l'Achille e con gli dei a guardare
a' greci gli passavan bassi, bassi,
Ettore poi si dava un gran daffare
incitando i troiani a prodigassi
"abbiamo rotto il muro, siamo bravi
e nell'accampamento si può entrare,
fuggono i greci verso porto e navi,
se s'ha fortuna le si può incendiare!!
"

A vedé 'Greci messi a malpartito
la dea Giuno si mosse a compassione:
fregandosi del diktat del marito,
lo fece addormentar con la pozione
che il dio Sonno le aveva procurato
e - lui dormiente - convocò Nettuno
mandandolo da' Greci difilato
"salvali tu, non far partir nessuno!!"
Se la prese, Nettuno, proprio a cuore!
nella battaglia n'ammazzò 'n fottìo
tal che i troiani, pur con gran dolore
si ritiraron, smoccolando al dio.

Quando si svegliò Giove, ce ne scampi!
urlò di brutto, fece 'n quarantotto,
fra fulmini, saette, tuoni e lampi
rintronò tutto 'l cielo, sopra e sotto.
Poscia ordinò a Nettuno che tornasse
e per ripicca mandò Apollo in campo
perché ad Ettorre di sostegno fosse.
Rinfrancati, i troiani, con gli assalti
ricacciarono i greci a pòo a pòo
dal muro, dalla fossa, dagli spalti
verso le navi andando a dargli fòo.

Patroclo (che qualcun dovea imbeccare)
si presentò ad Achille per parlare
e su per giù gli disse, delicato,
se proprio non voleva più tornare
cedesse almeno a lui la sua armatura
per battere i troiani con gran danno,
"vedrai che ci farò bella figura!
scambiandomi per te se la faranno
nelle mutande....anche se 'un ce l'hanno
"
Achille accondiscese, gli dié il via
"Non te ne pentirai, parola mia!!"

Alla vista dell'armi del Pelìde
ritennero che lui ci fosse dentro
gli si prese la strizza, altro che rìde',
Patroclo in questo aveva fatto centro!!!!
Ettore, come capo dei troiani
ingaggia duello col 'presunto' Achille
fra i due lo scontro è come fra Titani
le loro armi mandano scintille;
per Patroclo, ahimé, non c'è più gara,
perde l'incontro, Ettore l'ammazza
(Apollo un pò nascosto, però, bara!)
lo spoglia delle armi e la corazza.

Oh! s'io non fossi stato più presente!!
Quando lo seppe, Achille era distrutto,
dette fuori di testa, era furente,
pianse, si disperò, fece di tutto
in morte del più caro degli amici!
Della vendetta accarezzò l'idea,
disse di fare alcuni sacrifici
invocando gli dei di parte Achea....
e convocò dei greci il parlamento
comunicando il suo ripensamento:
ritornerà alla lotta come prima
però rivuole indietro la su' amante
e tutto quello che gli fu promesso:
cavalli, donne, armenti e oro sonante.

Sua madre Teti incarica Vulcano
di forgiare per lui nuova armatura,
bella, lucente, degna d'un sovrano,
che ne' troiani incuta la paura.
Blindato a nuovo torna nell'agone
l' "invincibile" Achille (bello sforzo,
invulnerabile tranne che al tallone!)
dell'altrui armi non sentiva il morso.

Visto l'avvicinar dell'ultim'atto
Giove agli dei: "voi potete andare,
ognuno con i suoi prenda contatto,
tanto, volete far come vi pare!
spillaccherate pure fra le genti,
poi vi odieranno, non sarà altrimenti!
"
Coi greci vanno Pallade e Giunone
con Nettuno e lo zoppo di Vulcano;
Venere, Marte, Apollo nell'agone
e Latona e Diana col troiano..


Ci fu una pugna che durò un fottìo
d'intorno ne morivano a decine,
ciascuno spalleggiato dal suo dio,
una carneficina senza fine.
I troiani guerrieri, vòlto il viso,
entro le mura ebbero riparo,
fuori restava Ettore, deciso
a lottar con Achille paro a paro.
Si scambiaron più colpi, con la picca
ed al secondo Ettor fu trafitto;
di dignità la morte sua fu ricca.
Achille, per sfogarsi, il vilipese,
fece scempio del corpo, disadorno,
spogliato, il trascinò dietro il suo carro
alle mura di Troia girò intorno.
Dopo, piacendo a Teti, madre sua,
all'affranto re Priamo lo rese.

Il forte eroe piansero i troiani
che ad essi grande orgoglio aveva infuso
nell'urna d'oro dettergli riposo
per i posteri, quelli del domani....


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- Ma poi lo sai come finì la storia?
vittoria fu troiana oppure achea?
- Io, ch'ero lì, la cosa so a memoria..
....Tu vuoi saperlo? ...Leggi l'Odissea!!

 

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