7.    GESTIONE DELLE INFORMAZIONI

Il trattamento delle informazioni si è evoluto nel tempo seguendo lo sviluppo tecnologico, che ha messo a disposizione capacità di memorizzazione e potenza di calcolo sempre crescenti. La tabella seguente è una sintesi di quest’evoluzione.

ORGANIZZAZIONE

FUNZIONALITA'

PRODOTTI [1]

SUPPORTI FISICI

Files

 

 

Schede perforate, Nastri magnetici

Files ad Indici

Indici

ISAM, VSAM

Dischi

Data Base

Indici, Descrizione dei dati, programmabilità

DBASE, CLIPPER, FOXPRO

Dischi

Data Base

Contenitore con Dati, Indici, Descrizione dei dati, programmabilità

ACCESS

Dischi

Data Base Server (DBMS: Data Base Management System)

Contenitore con Dati, Indici, Descrizione dei dati, programmabilità, esecuzione dei programmi da parte del Data Base

ORACLE, DB2, SQL SERVER, INGRES, ...

Dati distribuiti su Dischi in LAN e WAN

Figura 71

Contemporaneamente agli sviluppi tecnologici, si sono poste le basi teoriche del trattamento delle informazioni, culminate con il modello relazionale dei dati.

I dati,  nella loro forma elementare, sono una coppia nome-attributo[2] ad esempio:

città, "TORINO",

bitmap, "il condor del logo"

NomeMonte, "MONTE BIANCO",Altezza,4808. [3]

In genere i dati sono aggregati insieme nel formare unità logiche, ad esempio l'insieme dei dati anagrafici, dei dati di una immagine, o le caratteristiche di un monte. Più informazioni elementari aggregate sono dette genericamente entità, talvolta record, schede o con terminologia relazionale righe (Row). Le entità a loro volta sono aggregate in insiemi detti files o archivi o Tabelle (Tables). I Data Base (DB), infine, sono l’insieme di più tabelle ed altre informazioni correlate. Un dato generico della riga è detto anche campo (field).

Il calcolatore permette di trattare le informazioni in modo molto più flessibile e veloce di quanto non lo si possa fare manualmente; l’insieme di Tabelle, informazioni correlate e strumenti informatici di gestione quali il mantenimento automatico degli indici, la sicurezza, lo svincolo dal problema degli spazi, la possibilità di programmazione, ecc. e’ detto DBMS (Data Base Management System).

Gli aggregati di informazioni possono avere anche strutture complesse, ad esempio la scheda di un impiegato può contenere delle sottoschede relative agli aumenti che ha avuto; se si prova a schematizzare queste strutture otteniamo dei grafi ad albero: 


 

                   Matricola Cognome Nome ... Aumenti

                   ───────────────────────────┬─────────────────
                                              │ importo / data
                                              ├─────────────────

                                              │ importo / data

                                              ├─────────────────

                                              :

                                              │ importo / data

                                              ├─────────────────

 

Figura 72

I Data Base che gestiscono strutture complesse sono detti gerarchici o reticolari. Poiché l’utilizzo dei DB gerarchici è complesso, sono stati soppiantati dai Data Base Relazionali che contengono una o più Tabelle in cui le colonne sono i campi, e le righe sono i record. La semplicità della struttura relazionale, d’altra parte, richiede una certa ridondanza rappresentata da un campo in comune fra le tabelle. La rappresentazione relazionale dei dati dell’esempio della Figura 7‑2 origina le tabelle anagrafica e la tabella aumenti; la colonna comune è la matricola.

Cognome

Nome

Matricola

.....

ROSSI

CARMELA

805567

.....

BIANCHI

BARTOLOMEO

231784

.....

VERDI

PAOLA

901526

.....

Figura 73 Tabella Anagrafica

Matricola

Importo

Data

.....

805567

30

31/08/1998

.....

231784

20

30/04/1996

.....

901526

40

30/04/1999

.....

231784

30

30/04/2000

.....

Figura 74Tabella Aumenti

La semplicità concettuale dei DB Relazionali, e nel seguito ci si riferirà solo ad essi, e’ evidente nelle operazioni che si possono effettuare su di essi con un linguaggio detto Structured Query Lanquage (SQL).

Prima di creare un programma o una applicazione[4], si deve fare una attività molto importante, cioè pensare a ciò che si vuole ottenere e quali informazioni servono. Questa attività è detta analisi; in particolare occorre determinare quali dati occorrono e di che tipo (alfanumerici, numeri, date, etc.), la loro dimensione e i valori accettabili (dominio).

            Nome dell'attributo        

Tipo

Dimensione

Dominio

NOME

Caratteri

30

 

DATA DI NASCITA

Data

 

 

LUOGO DI NASCITA

Caratteri

25

 

SALARIO

Numero

 

> 20000 et < 100000

…..

 

 

 

SESSO

Caratteri

1

M o F

Figura 75


 

7.1.          Le tabelle relazionali

7.1.1.   Definizioni

Il modello dei database relazionali è stato introdotto da E.F.Codd, ricercatore presso la  IBM[5], che ne ha descritto il modello matematico e specificato un  linguaggio di interrogazione. Dal suo lavoro è stato implementato il DB2, il primo database relazionale. Qui di seguito alcune definizioni.

·        Le entità, nel significato visto nel paragrafo precedente, sono individuate da un insieme finito di valori, detti attributi.

·        L'insieme degli attributi è detto schema.

·        L'entità è formato da un insieme finito di coppie <attributo, valore> detta tupla[6].

·        L'insieme dei possibili valori degli attributi sono detti domini

·        Relazione è l'insieme delle tuple che hanno lo stesso schema, normalmente si usa il sinonimo tabella (relazionale).

·        Stato della relazione è l'insieme dei valori della Relazione.

Con riferimento alla figura Figura 7‑5, in cui la colonna nome è lo schema della Relazione Impiegati, una possibile entità potrebbe essere:

 
NOME                 JEAN VALJEAN
DATA DI NASCITA      31/10/1960
LUOGO DI NASCITA     JEUVILLE
SALARIO              5000
...
SESSO                M

Lo schema è: {NOME, DATA DI NASCITA, LUOGO DI NASCITA, SALARIO, ….., SESSO}, il dominio dell'attributo SESSO è {M, F}.

Si dice chiave primaria (primary key) un insieme minimo di attributi, se esiste, che hanno valori univoci, nell'esempio la chiave primaria potrebbe essere {NOME, DATA DI NASCITA}, in quanto nella Relazione ci possono essere due "ROUGE PIERRE" ,  con DATA DI NASCITA diverse.

Altre eventuali chiavi sono dette chiavi secondarie.

7.1.2.   Operazioni

Fra Relazioni aventi lo stesso schema sono possibili le operazioni insiemistiche di Unione, Intersezione, e Differenza (v. par. 1-1).

Con Proiezione di una relazione R si intende la relazione R' ottenuta da un sottoinsieme S degli attributi  di R.

L'operazione di Selezione; essa permette di "estrarre" delle entità da una Relazione tramite un predicato sugli attributi della relazione, ad esempio la Selezione "SALARIO > 5000" sulla Relazione Impiegati, produce una nuova relazione che contiene solamente entità in cui l'attributo SALARIO è maggiore di 5000.

Il Prodotto di due relazioni R1 e R2 (detto anche Prodotto Cartesiano) è una relazione il cui schema è l'unione degli schemi di R1 e R2 e che contiene l'unione di ogni tupla di R1 con ogni tupla di R2.

Una Selezione sul Prodotto di due relazioni R1 e R2, ottenuta tramite un predicato di uguaglianza fra gli attributi A1 di R1 e A2 di R2, (attributi aventi lo stesso dominio), è detta equi-congiunzione o equi-join, ed il risultato è una relazione contenente le tuple di R1 unite con le tuple di R2 per cui vale A1 = A2.

7.1.3.   Il "linguaggio SQL" 

SQL è diventato lo standard per accedere ai dati contenuti nei Data Base relazionali. Dal punto di vista tecnico SQL non è un vero e proprio linguaggio di programmazione, mancano infatti istruzioni che condizionano l'esecuzione. E' bensì uno strumento per interagire con un DB relazionale a livello logico, con alta astrazione dall'implementazione dei dati. Fra le capacità di SQL:

§         interrogazione di dati, il risultato è sempre una relazione,

§         inserzione, modifica e cancellazione di righe (tuple),

§         creazione, modifica e cancellazione di oggetti

La figura seguente mostra la struttura del comando SQL che opera su una o più relazioni:

SELECT

Schema

proiezione

FROM

Relazione(i)

Introduce la(le) relazione(i)

GROUP BY

Attributo(i)

Riepilogo di attributi

WHERE

condizioni

Selezione o join

ORDER BY

Attributo(i)

 

Figura 76

Solo le clausole SELECT e FROM sono necessarie; qui di seguito alcuni esempi.

SELECT * FROM anag

* indica tutto lo schema della relazione anag

SELECT Cognome, Indirizzo, Importo * 1.20,

       Prefisso + '/' + telefono

FROM anag

 

SELECT cognome, citta, prefisso, telefono

FROM anag

WHERE provincia in ('TO','CN')

 

SELECT cognome, anag.provincia, Capoluogo     

FROM anag, tab_pro

WHERE anag.provincia = Tab_pro.provincia

ORDER BY cognome

Esempio di join

SELECT ufficio, MIN(salario), MAX(salario) 
FROM emp
GROUP BY ufficio 
 

Figura 77


 

7.2.          Struttura dei DBMS

7.2.1.   Struttura fisica

Un DBMS è formato da tre tipi di file:

·       uno o più files di dati (Data Files): contengono i dati e tutte le informazioni realtive alla loro elaborazione

·       uno o più files di log (Redo Logfiles): contengono la storia delle modifiche avvenute sul Data Base; sono necessari per eventuali ricostruzioni del Data Base in caso di errori o perdite di dati.

·       uno o più files di controllo (Control Files): contengono informazioni generali sul Data Base: nome, locazione dei files, ecc..

7.2.2.   Struttura logica

In un DBMS in genere ci sono uno o più Data Base (nella terminologia Oracle TableSpace), ed in essi degli oggetti, in primo luogo Tabelle, ma anche Viste, Indici, Programmi, contatori, …

Le viste o Views sono tabelle “virtuali”, nel senso che nel DBMS è memorizzato come ottenere i dati di una o più tabelle e o viste. Come le tabelle, le viste possono essere interrogate ed i dati modificati e o cancellati.

Le Viste sono usate per:

§         Aggiungere un ulteriore livello di sicurezza, limitando l’accesso a predeterminati insiemi di righe e colonne di una o più tabelle.

§         Nascondere la complessità del reperimento dei dati sparsi fra più tabelle.

§         Presentare le informazioni in una differente prospettiva rispetto a quella della tabella reale.

Gli Indici sono la componente del DataBase che permette l’accesso veloce alle informazioni.

I Programmi sono la componente "personalizzata" del DBMS, sono funzioni, procedure o elaborazioni che il DBMS effettua al verificarsi di eventi particolari (trigger).

Inoltre praticamente tutte le informazioni che servono al DBMS per la sua gestione sono mantenute in forma tabellare, in un Data Base di sistema.

7.2.3.   Processi

I DBMS non sono dei semplici contenitori di informazioni, ma sono dei gestore di informazioni: in un ambiente multiutente permette l'accesso contemporaneo ai dati garantendo alte prestazioni, integrità dei dati e soluzioni efficaci per il recupero degli errori dovuti a guasti fisici. Inoltre i DBMS eseguono compiti predeterminati ed automatici, quali la traccia delle attività, la gestione degli indici e degli spazi, l’esecuzione di istruzioni legate a certi eventi (trigger), ecc..

7.3.          Utilizzo dei Data Base

7.3.1.   Portabilità

I maggiori DBMS supportano il linguaggio SQL, i tipi di dati sono per lo più compatibili, tuttavia la portabilità di una applicazione, dati e programmi, non è indolore nè immediata. La dichiarazione di conformità agli standard, se non è una conformità stretta, è pura propaganda, in quanto la realizzazione è una conformità per eccesso. Qui di seguito si accenna a cosa occorre tenere presente quando si sviluppa una applicazione sotto l'aspetto della portabilità[7]:

§         Portabilità dei dati: in genere la corrispondenza fra i tipi di dato di DBMS diversi è buona (a parte la nomenclatura adottata).

§         Portabilità dei comandi SQL: solo se aderenti allo standard SQL Entry level definto nel documento ANSI X3.135-1992, "Database Language SQL." Eventuali funzioni od operatori sui campi possono avere nomi o funzionamenti diversi (le sole funzioni standard SQL sono: AVG, COUNT, MAX, MIN, e SUM utilizzate nella clausolla GROUP BY). Altre difformità si possono avere nel numero di campi trattati e nelle clausole aggiunte ai comandi (ad esempio in ORACLE c'è la possibilità di  estrarre dati gerachizzati, come una lista di impiegati con i relativi responsabili).

§         Portabilità delle strutture: con strutture si intendono viste, contatori, indici

§         Portabilità dei programmi: è il punto meno "portabile", i linguaggi adottati dai DBMS sono in genere proprietari.

La tabella sottostante esemplifica alcune differenze fra i DBMS ORACLE è SQL Server

ORACLE

SQL Server

Note

Funzioni

Funzioni

 

SYSDATE

CURRENT_TIMESTAMP

Data del giorno

SUBSTR

SUBSTRING

 

LPAD

SPACE

LPAD genera stringhe di qualsiasi carattere

CONCAT

Operatore +

 

USER

CURRENT_USER

 

Operatore ||

Operatore +

 

Tipi di Dato

Tipi di Dato

 

VARCHAR

CHAR, CHARACTER

 

VARCHAR2

VARCHAR

 

Tabella 71

7.3.2.   ODBC

ODBC  è uno standard di accesso ai Data base. Fisicamente ODBC è una libreria di funzioni richiamabili da programma. Le funzioni ricevono in input dei comandi, sostanzialmente comandi SQL, ed in output forniscono il risultato dei comandi o la risposta sull'esito dell'operazione. Esistono ODBC per tutti i DBMS, per i Data Base tradizionali (Fox Pro, Dbase, ecc..) ed anche per tabelle EXCEL e files di testo.

7.3.3.   Strumenti di analisi dei dati: OLAP

OLAP (Online Analytical Processing), una categoria di strumenti software per analizzare i dati contenuti nei  database. La caratteristica principale degli OLAP è di trattare non dati analitici ma dati sintetici "multidimensionali" ad esempio il totale delle vendite (dimensione 1), per anno (dimensione 2), per area geografica (dimensione 3), in genere in forma sintetica, cioè sommarizzata. Si tratta quindi di strumenti che combinano serie storiche di tabelle con funzioni statistiche, ad uso principalmente manageriale o per il marketing.


7.4.          Dati multimediali

7.4.1.   Tipi

7.4.1.1.            Immagini

Le immagini si possono rappresentare come griglie di punti o come descrizione di oggetti grafici.

La rappresentaziona di una immagini mediante la suddivisione in punti di essa, si ottiene assegnando ad ogni punto 1 o più bit, in funzione della risoluzione cromatica che si vuole ottenere. Con un solo bit le immagini sono bicromatiche. Normalmente si adotta una risoluzione cromatica a 24 bit, in cui 8 bit sono assegnati rispettivamente al rosso, verde e blu.

Con risoluzione (resolution), si intende la precisione dell'immagine, questa si esprime in punti per pollice o dpi (dots per inch); per i video si indica semplicemente qunte righe e colonne di punti sono visibili, ad esempio 640x480.

Immagini di questo tipo sono dette Bit-mapped graphics o raster graphics, per distinguerle da altri metodi di rappresentare immagini, detti vector graphics o object-oriented graphics. Le immagini vector graphics, sono rappresentate come oggetti, le cui proprietà definiscono le caratteristiche dell'immagine. Il loro campo di applicazione è tecnologico (disegno meccanico,  architettonico,  schemi elettrici, ecc…), ma anche artistico (animazione, paesaggi virtuali, ecc…).

I grafici in forma vector graphics sono indipendenti dal mezzo con cui sono riprodotti.

7.4.1.2.            Suoni

Il suono è la decodifica che il nostro cervello effettua dagli stimoli prodotti dalla compressione e rarefazione dell'aria, generata da movimenti nello spazio (corde vocali, oggetti che cadono, corde tese in movimento, ecc..). Il numero di volte in cui compressione e rarefazione si alternano in un secondo è detta frequenza e l'unità di misura è l'Hertz (Hz).

L'orecchio dell'uomo può sentire suoni con frequenze da 20 Hertz a 20.000 Hertz[8]. Per riprodurre il suono occorre rilevarne l'intensità un certo numero di volte nell'unità di tempo, che, per una buona qualità del suono significa una frequenza di campionamento di 44100 Hz,  una intensità misurata con 2 byte (65536 levelli di segnale) e due canali di ricezione. Tutto ciò comporta che per un secondo di suono sono necessari 2·2·44100 = 176.000 bytes.

Tuttavia per la qualità telefonica sono sufficenti 8 bit per l'intensità ed un campionamento a 6000 Hz, per un totale di 6.000 bytes al secondo. Data la dimensione dei formati che trattano i suoni, questi devono essere compressi, alcune compressioni sono con perdita di informazione, non riscontrabile dall'ascoltatore.

I principali formati audio sono:

·         AU formato audio di Sun Microsystems

·         SND  formato audio utilizzato da Amiga, Macintosh a NeXT

·         VOC formato audio di Creative Labs (Sound Blaster card).

·         WAV fomato audio Microsoft in ambiente Windows. Può memorizzare file fino a 4 Gb.

·         AIFF formato audio utilizzato da Macintosh e sulle workstation Silicon Graphics.

·         MIDI (Musical Instrument Digital Interface), è un protocollo di comunicazione fra dispositivi musicali[9]. E' diventato uno standard adottato dalla industria elettronica della musica per controllare apparati quali sintetizzatori e schede per il suono. Sono disponibili molti programmi per comporre musica conformi allo standard MIDI; fra le funzioni di cui dispongono c'è quella di generare lo spartito musicale automaticamente.

7.4.1.3.            Video

Le immagini video necessitano di grandi quantità di spazio di memorizzazione, è pertanto cruciale utilizzare tecniche di compressione e dispositivi dedicati alla loro elaborazione. Ciò ha originato degli standard quali  MPEG (Moving Picture Experts Group pronunciato m-peg). MPEG è un'insieme di standard ISO relativi alla compressione digitale e ai formati di file relativi. MPEG, in genere, produce immagini video di qualità migliore dei formati quali Video for Windows[10] Indeo[11] e QuickTime[12].

MPEG effettua una compressione elevata in quanto memorizza solamente i cambiamenti avvenuti fra un'immagine e la successiva, inoltre la compressione è di tipo con perdita (lossy compression), perdita generalmente non percettibile dall'occhio.

I principali standard MPEG sono: MPEG-1, MPEG-2 e MPEG-4. In MPEG-1 la risoluzione del video è di 352x240 a 30 frames per secondo (fps); una qualità leggermente inferiore a quella dei televisori. MPEG-2 offre risoluzioni di 720x480 e 1280x720 a 60 fps, con piena qualità audio CD. MPEG-2 può comprimere 2 ore video in pochi gigabytes. MPEG-4 è uno standard basato su MPEG-1, MPEG-2 e la tecnologia QuickTime.

7.4.2.   Le strutture per banche dati multimediali

7.4.2.1.            Strutture fisiche

Il principale dispositivo di memorizzazione dei dati multimediali è il disco magnetico, ma per opere editoriali quali enciclopedie, giochi interattivi e didattica i dispositivi sono DVD (Digital Versatile Disc or Digital Video Disc) ed i CD ROM. I CD ROM possono contenere 70 minuti di musica o dati per 670MB; i DVD contengono un minimo di 4.7GB, sufficenti per un filmato.

Sebbene sia possibile gestire qualsiasi tipo di dato, e quindi anche quelli multimediali, con strutture di memorizzazione elementari, cioè strutture accessibili da programma tramite le istruzioni di base di lettura e scrittura, tuttavia è opportuno servirsi di programmi per la gestione dei Data Base quali ORACLE, DB2, SQL Server, ACCESS, ecc..., in quanto veri e propri sistemi di gestione integrale dei dati.

7.4.2.2.            Strutture logiche

La struttura di dati è ovviamente l'informazione digitale multimediale, ma perchè essa sia funzionale come minimo dovrebbero essere presenti:

·         Identificatore univoco

·         Descrizione

·         Tipo di informazione multimediale

·         Data di catalogazione

L'informazione multimediale può essere memorizzata all'interno del DBMS come tipo di dati BLOB (Binary Large Object), o come puntamento al file multimediale. Il primo caso è consigliabile per file multimediali limitati. La tendenza è verso una estensione dei DBMS tale da inglobare ogni tipo di dato, anzi il DBMS stesso si propone come file system[13].

Tuttavia, ai fini della ricerca, può essere opportuno inserire altre informazioni, ad esempio per una fotografia: la data dello scatto, l'autore, ecc., le informazioni che non sono descrittive sono dette informazioni strutturate.

Le parole presenti nella descrizione, ed eventualmente le altre informazioni devono diventare indici di ricerca.

7.4.3.   Classificazione

La classificazione è l'operazione che immette nel Data Base le informazioni che renderanno possibile le successive ricerche. Una classificazione corretta permette sia una rapida convergenza verso le informazioni ricercate che la precisione dei risultati. A tale scopo occorre stabilire un glossario delle parole da utilizzare nelle descrizioni, il cui scopo é di evitare sia i sinonimi che l'utilizzo di parole con significati diversi, tuttavia mentre i sinonimi sono trattabili facilmente con apposite liste di sinonimi, il caso dei significati diversi richiede una analisi del contesto.

7.4.4.   Ricerca delle informazioni

La ricerca avviene mediante il contenuto della descrizione e delle eventuali informazioni strutturate usate per la catalogazione: parole e relazioni possono essere connesse da operatori logici (and, or, not) o metalogici (near, adj).

Nell'imagine è simbolizzato l'effetto dei sinonimi e del rumore in una ricerca con due raffinamenti: i circoli racchiudono i documenti trovati.

 

           Documenti pertinenti

 


           Documenti non pertinenti

 

 

 


Il cerchio rosa interno ai circoli è un esempio di "rumore", i cerchi verdi rappresentano uno scorretto utilizzo di sinonimi.

7.4.4.1.            Operatori logici

Si noti che in questo contesto l'operatore Not è un operatore binario, più precisamente è l'abbreviazione dell'espressione logica: A e non B.

7.4.4.2.            Operatori metalogici

Near e Adj sono restrizioni dell'operatore And.

A Near  B accetta il documento se la parola "A" è prossima alla parola "B", tipicamente nella stessa frase o paragrafo.

A Adj B accetta il documento se la parola "A" è  la parola "B" sono adiacenti.

7.4.4.3.            Operatori relazionali

La ricerca si avvale di relazioni sui campi strutturati; oltre alle relazioni di eguaglianza e di ordine (=, >, <,...), si possono avere relazioni di inclusione (IN), di range (FROMTO), di somiglianza o pattern matching (LIKE).

Esempi:

 
  LOCALITA = 'TORINO'
  PROVINCIA IN ('TO','CN')
  IMPORTO FROM 10000 TO 30000
  COGNOME LIKE 'ROSS%'

 

7.5.          Bibliografia

Graphics

contiene le specifiche di vari formati di file grafici

http://www.dcs.ed.ac.uk/home/mxr/gfx/index-hi.html

 

SQL Standards

ANSI X3.135-1992,

"Database Language SQL"

 

ISO/IEC 9075:1992,

"Database Language SQL"

 

SQL-92 defines three levels of compliance, Entry, Intermediate, and Full



[1] i prodotti citati sono solo alcuni, fra i più significativi, che hanno segnato la storia del trattamento dei dati.

[2] Anche una coppia sostantivo-aggettivo o sostantivo-nome proprio.

[3] Nella memoria del calcolatore o sul supporto di memorizzazione esiste solo l’attributo; il nome corrisponde all’indirizzo o alla posizione del campo nella struttura che lo contiene.

[4] Una applicazione è un insieme di programmi per la gestione di attività complesse: per esempio la gestione del personale, la fatturazione, il controllo di un magazzino, ecc..

[5] E. F. Codd "A Relational Model of Data for large Shared Data Banks," by Dr. E. F. Codd, in "the Association

of Computer Machinery (ACM) journal, Communications of the ACM" June 1970.

[6] E' l'analogo del nostro italiano ennupla o n-upla.

[7] I produttori di DBMS hanno programmi per convertire DBMS concorrenti nel proprio.

[8] poichè il suono, nell'aria, ha una velocità di circa 340 m/s , ciò corrisponde ad " onde"  da  17 m a 17 mm.

[9] Creato nel 1981 dalla Sequencial Circuit.

[10] formato sviluppato da Microsoft Corporation per memorizzare informazioni video e audio. I Files in questo formato hanno estensione .AVI. La risoluzione dei files AVI files è di 320 x 240 con 30 immagini per secondo.

[11] Intel Corporation

[12] Apple Computer

[13] Non è una novità assoluta, i sistemi IBM AS400, introdotti nel 1988,  hanno una strutturadel genere.