FRANCO BATTIATO - i suoi libri preferiti

 

Lei è quello che oggi si può definire un "lettore forte"?

Bisogna capire che cosa intendiamo con questa definizione. Se si pensa a qualcuno che legge tre libri in un anno, per me bisognerebbe aggiungere molti zeri a quel numero. Ho però un gusto ben preciso.

Che cosa sta leggendo in questo momento?

Non leggo mai un libro solo per volta. Solo quando sono in vacanza inizio un solo libro e lo finisco. In questo momento sto leggendo tre o quattro libri contemporaneamente. Per esempio mi hanno regalato e sto leggendo Endurance: l'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud di Alfred Lansing, poi altri con i quali ho maggiori affinità: si sa... l'amor mio non muore.

Quali libri considera fondamentali?

Posso parlare per me. Sono tanti: sicuramente molti mistici musulmani e intendo soprattutto di una corrente che mi ha sempre interessato. Poi Gurgephi, il sistema gurgephiano in genere, la sua singolarissima figura. Una buona parte della letteratura mitteleuropea da Thomas Mann a Roth, a Walser.

Quali libri consiglierebbe a chi non è un gran lettore, a un giovane per esempio?

Non credo che si debba leggere un libro, così tanto per fare... Sarebbe commettere lo stesso errore che fa la Chiesa quando dà la possibilità a certi ragazzi, che non hanno idea di che cosa significhi misticismo o spiritualità, di cantare delle canzoni da quattro soldi. È una vera blasfemia mettere in bocca a un ragazzino la parola Cristo, coniugandola con tutti gli stilemi della musica leggera di terz'ordine! Così io non posso consigliare un libro a chi non ha mai letto nulla.

Non consiglia ad esempio delle letture facili, di consumo?

N o, di certo. Bisogna andare verso le cose "massime", verso il meglio. Che si legga Shakespeare, Omero...

Qual è il primo libro che ricorda di aver letto?

Lo ricordo molto bene: avevo tredici anni e il libro è L'amante di lady Chatterley.

E le letture successive?

A sedici anni ho voluto mirare alto e lessi diversi libri di Freud. E poi ricordo un libro di Norbert Wiener sulla cibernetica.

Un libro che non è riuscito a leggere interamente?

Tanti! Soprattutto quando ero ragazzo e sentivo quasi l'obbligo di leggere certi libri, ad esempio Lacan, o Heidegger. Non sono proprio per me, non ne sopporto lo schema.

Un libro che l'ha davvero divertita?

Le Braci di Marai che considero un libro formidabile. Molto divertente è il libro di McGrath, Follia.

Uno invece che considera illeggibile?

Mi è successo proprio recentemente con l'ultimo libro DeLillo, Underworld: alla seconda pagina ho chiuso il libro.

L'unico libro che si porterebbe nella classica isola deserta?

Non posso rispondere con i soliti luoghi comuni. Io ho dentro di me i libri che amo. Però certo le riletture sono importanti, visto che ogni decennio noi cambiamo, cambia il nostro assetto, il nostro metabolismo, anche quello psichico. Una rilettura della Bibbia (che nella mia vita ho letto tre volte) potrebbe essere sempre utile. Ma su un'isola deserta non avrei bisogno di leggere perché lì vi sono tutte le possibilità per fare il "passo decisivo".

 

Quali autori contemporanei potranno diventare dei veri "classici"?

Ce ne sono tanti. Fleur Jaeggy ad esempio è per me una grandissima scrittrice, poi Roberto Calasso, o Manlio Sgalambro: secondo me questi sono autori che resteranno nel tempo.