Io andavo lungo il sentiero, tu venivi,
il mio amore cadde tra le tue braccia, il tuo amore tremò nelle mie.
Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle
e per raccoglierle la tua vita si fece fiume………
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Sommergimi nel tuo nido di vertigine e di carezza.
Desiderami, trattienimi.
L’ebbrezza dell’ombra fiorita dei tuoi occhi,
le cadute, i trionfi, gli sbalzi della febbre.
Amami, amami, amami.
In piedi ti grido! Amami………
Stanco. Son stanco. Fuggi. Allontanati. Estinguiti………
La mia anima deve star sola.
Deve crocifiggersi, sbriciolarsi, rotolare,
versarsi, contaminarsi sola,
aperta alla marea dei pianti,
ardendo nel ciclone delle furie,
eretta tra i monti e tra gli uccelli,
distruggersi, sterminarsi sola,
abbandonata e unica come un faro di spavento.
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…MIA SETE, MIA ANSIA SENZA LIMITE, MIA STRADA INDECISA!
OSCURI ALVEI DA CUI NASCE L’ETERNA SETE,
E LA FATICA NASCE, E L’INFINITO DOLORE.
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Avevi tristi gli occhi
come due corpi stanchi.
Quanta tristezza avevi
nascosta fra le mani!
Arrivai. Arrivasti.
La mia vita
fu più buona da quel
giorno in cui tu conoscesti
che anch’io ero triste.
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Empiti di me.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi.
Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, è la tua ora.
Sono colui che passò saltando sopra le cose, il fuggitivo, il dolente.
Ma sento la tua ora,
l’ora in cui la mia vita gocciolerà sulla tua anima,
l’ora delle tenerezze che mai non versai,
l’ora dei silenzi che non hanno parole,
la tua ora, alba di sangue che mi nutrì d’angosce,
la tua ora, mezzanotte che mi fu solitaria.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Io sono ciò che geme, che arde, che soffre.
Io sono ciò che attacca, che ulula, che canta.
No, non voglio esser questo.
Aiutami a rompere queste porte immense.
Con le tue spalle di seta diseppellisci queste ancore.
Così una sera crocifissero il mio dolore.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Voglio non aver limiti ed elevarmi verso quell’astro.
Il mio cuore non deve tacere oggi o domani.
Deve partecipare di ciò che tocca,
dev’esser di metalli, di radici, d’ali.
Non posso esser la pietra che s’innalza e non torna,
non posso esser l’ombra che si disfa e passa.
No, non può essere, non può essere.
Allora griderei, piangerei, gemerei.
Non può essere, non può essere.
Chi avrebbe rotto questa vibrazione delle mie ali?
Chi m’avrebbe sterminato? Quale disegno, quale parola?
Non può essere, non può essere, non può essere.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Perché tu sei la mia rotta. T’ho forgiata in lotta viva.
Dalla mia lotta oscura contro me stesso, fosti.
Hai da me quell’impronta di avidità non sazia.
Da quando io li guardo i tuoi occhi son più tristi.
Andiamo insieme. Spezziamo questa strada insieme.
Sarò la tua rotta. Passa. Lasciami andare.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Fai vacillare le cinte dei miei ultimi limiti
E che io possa, alfine, correre in fuga pazza,
inondando le terre come un fiume terribile,
sciogliendo questi nodi, ah Dio mio, questi nodi,
spezzando,
bruciando,
distruggendo
come una lava pazza ciò che esiste,
correre fuori di me stesso, perdutamente,
libero di me stesso, perdutamente,
libero di me, furiosamente libero.
Andarmene,
Dio mio,
andarmene!
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Sete di te m’incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete perché esistono i tuoi baci.
L’anima è accesa di queste braci che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l’acqua nel fuoco.
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Giochi ogni giorno on la luce dell’universo………
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra ghirlande gialle………
Ah, lascia che ti ricordi com’eri allora, quando ancora non esistevi.
Tu sei qui. Ah, tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all’ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un’ombra strana nei tuoi occhi………
Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano………
Ma le mie parole piovvero su di te accarezzandoti………
Ti porterò dalle montagne fiori allegri…
Nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
Ciò che la primavera fa con i ciliegi.
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…Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio è di stella, così lontano e semplice…
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…La mia vita s’affatica invano affamata.
Amo ciò che non ho. Tu sei così distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi…
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Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
Se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
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…Oh invadimi con la tua bocca bruciante,
indagami, se vuoi coi tuoi occhi notturni,
ma lasciami nel tuo nome navigare e dormire…
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…Ma tu ed io, amor mio, siamo uniti,
uniti dai vestiti alle radici,
uniti d’autunno, d’acqua di fianchi,
fino ad essere solo tu, solo io uniti…
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…Nel tuo abbraccio io abbraccio ciò ch’esiste,
l’arena, il tempo, l’albero della pioggia,
e tutto vive perché io viva:
senz’andare sì lungi posso veder tutto:
vedo nella tua vita tutto ciò che vive.
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…Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
amare è un combattimento di lampi
e due corpi da un solo miele sconfitti…
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"Verrai con me" – dissi – senza che nessuno sapesse
dove e come palpitava il mio stato doloroso,
……null’altro che una ferita aperta dal’amore.
Ripetei: vieni con me, come se morissi,
e nessuno vide sulla mia bocca la luna che sanguinava,
nessuno vide quel sangue che saliva al silenzio.
Oh amore dimentichiamo ora le stelle con spine!
Ma quando udii che la tua voce ripeteva
"Verrai con me" – fu come se scatenassi
dolore, amore, la furia del vino incarcerato,
che dalla sua cantina sommersa salisse
e di nuovo nella mia bocca sentii un sapore di fiamma,
di sangue e di garofani, di pietra e bruciatura.
**********************
Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta………
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……Tu cadrai con me come pietra nella tomba,
così per il nostro amore che non fu consumato
continuerà a vivere con noi la terra.
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Amo il pezzo di terra che tu sei,
perché delle praterie planetarie
altra stella non ho. Tu ripeti
la moltiplicazione dell’universo.
I tuoi grandi occhi son la luce che posseggo
delle costellazioni sconfitte,
la tua pelle palpita come le strade
che percorre la meteora nella pioggia…
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Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
******************
Quante volte, amore, t’amai senza vederti e forse senza ricordo,
senza riconoscere il tuo sguardo, senza guardarti……
in opposte regioni, in un bruciante mezzogiorno:
eri solo l’aroma dei cereali che amo……
t’amai senza che io lo spessi, e cercai la tua memoria.
Nelle case vuote entrai con lanterna a rubare il tuo ritratto.
Ma io sapevo già com’eri. D’improvviso
Mentre venivi con me ti toccai e si fermò la mia vita:
eri davanti ai miei occhi, regnavi su di me, e regni.
Come falò nei boschi il fuoco è il tuo regno.
***************
Colui che volle ferirmi te ferisce,
e il colpo del veleno contro me diretto
come per una rete passa pei miei lavori
e in te lasci una macchia d’ossido e d’insonnia.
Non voglio vedere, amore, sulla luna fiorita
della tua fronte passar l’odio che mi spia.
Non voglio che nel tuo sonno l’altrui rancore lasci
dimenticata l’inutile corolla di coltelli.
Dove vado mi seguono passi amari,
dove rido una smorfia d’orrore copia il mio volto,
dove canto l’invidia maledice, ride e rode.
Ed è quella, amore, l’ombra che la vita m’ha dato:
è un vestito vuoto che mi segue zoppicando
come uno spaventapasseri dal sorriso insanguinato.
************************************************
Amore, amore, le nubi sulla torre del cielo
salirono come trionfanti lavandaie,
e tutto arse d’azzurro, tutto fu stella:
il mare, la nave, il giorno s’esiliarono uniti.
Vieni a vedere i ciliegi dell’acqua costellata
e la chiave rotonda del rapido universo,
vieni a toccare il fuoco dell’azzurro istantaneo,
vieni prima che i suoi petali si consumino.
Altro non v’è qui che la luce, quantità, grappoli,
spazio aperto dalle virtù del vento
fino a consegnare gli ultimi segreti della schiuma.
E tra tanti azzurri celesti, sommersi,
si perdono i nostri occhi indovinando appena
i poteri dell’aria, le chiavi sottomarine.
*******************************
L’amore recò la sua coda di dolori,
il suo lungo raggio statico di spine
e chiudiamo gli occhi perché nulla,
perché nessuna ferita ci separi.
Non è colpa dei tuoi occhi questo pianto:
le tue mani non affondarono questa spada:
i tuoi piedi non cercarono questa strada:
giunse al tuo cuore il miele cupo.
Quando l’amore come un’onda immensa
ci sfracellò contro la pietra dura,
c’impastò in un’unica farina,
cadde il dolore su altro dolce volto,
e nella luce della stagione aperta
si consacrò la primavera ferita.
*************************************
………così ti attendo come casa sola,
tornerai a vedermi e ad abitarmi.
Altrimenti mi dolgon le finestre.
***********************
NON T’AMO SE NON PERCHE’ T’’AMO
E DALL’AMARTI A NON AMARTI GIUNGO
E DALL’ATTENDERTI QUANDO NON T’ATTENDO
PASSA DAL FREDDO AL FUOCO IL MIO CUORE.
TI AMO SOLO PERCHE’ IO TE AMO,
SENZA FINE IO T’ODIO, E ODIANDOTI TI PREGO,
E LA MISURA DE MIO AMOR VIANDANTE
E’ NON VEDERTI E AMARTI COME UN CIECO.
FORSE CONSUMERA’ LA LUCE DI GENNAIO,
IL RAGGIO CRUDO, IL MIO CUORE INTERO,
RUBANDOMI LA CHIAVE DELLA CALMA.
IN QUESTA STORIA SOLO IO MUOIO
E MORIRO’ D’AMORE PERCHE’ TI AMO,
PERCHE’ TI AMO, AMORE, A FERRO E FUOCO.
*************************
Forse non essere è essere senza che tu sia,
senza che tu vada tagliando il mezzogiorno
come un fiore azzurro, senza che tu cammini
più tardi per la nebbia e i mattoni,
senza quella luce che tu rechi in mano
che forse altri non vedran dorata,
che forse nessuno seppe che cresceva
come l’origine rossa della rosa,
senza che tu sia, infine, senza che venissi
brusca, eccitante, a conoscer la mia vita,
raffica di roseto, frumento del vento,
e da allora sono perché tu sei,
e da allora sei, sono e siamo,
e per amore sarò, sarai, saremo.
*****************************************
………Uomo e donna divelsero monti e giardini,
scesero ai fiumi, s’arrampicarono pei muri,
spinsero sui monti la loro atroce artiglieria.
L’amore seppe allora di chiamarsi amore.
E quando sollevai i miei occhi al tuo nome
il tuo cuore d’improvviso dispose la mia strada.
**************************
…… Per questo, amore, legami al movimento puro,
alla tenacia che nel tuo petto batte
con le ali di un cigno sommerso,
perché alle domande stellate del cielo
risponda il nostro sogno con una sola chiave,
con una sola porta chiusa dall’ombra.
******************
ORMAI SEI MIA. RIPOSA COL TUO SONNO NEL MIO SONNO.
AMORE, DOLORE, AFFANNI, ORA DEVONO DORMIRE.
GIRA LA NOTTE SULLE SUE RUOTE INVISIBILI
E PRESSO ME SEI PURA COME L’AMBRA ADDORMENTATA.
NESSUNA PIU’, AMORE, DORMIRA’ CON I MIEI SOGNI.
ANDRAI, ANDREMO INSIEME PER LE ACQUE DEL TEMPO.
NESSUNA VIAGGERA’ PER L’OMBRA CON ME,
SOLO TU, SEMPRE VIVA, SEMPRE SOLE, SEMPRE LUNA………..
*******************
……Vivi nella mia assenza come in una casa.
E’ una casa si grande l’assenza
che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell’aria.
E’ una casa si trasparente l’assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò nuovamente.
*******************
… Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino in cielo
ciò che stava sopito sulla tua anima…
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