(Loggia delle cozze delle terre del Barolo di Fontanafredda, Monfalletto e Cordero di Montezemolo)

 

Questa pagina vorrebbe essere un vademecum per tutti coloro che , girin girando, dovessero un giorno ritrovarsi faccia a faccia con esemplari cozzeschi o addeschi di origine piemontese, proponendo, qui di seguito, le caratteristiche peculiari delle fattispecie piu’ diffuse.




Comune a tutte e’ l’ INIZIAZIONE: la debuttante cozza piemontese dovra’ sciropparsi una caraffa di Barolo e successivamente sniffare un “tuber magnatum pico” (tartufo), accarezzare delicatamente un “boletus edulis” (porcino), indi spalmare un ILLO CUM PELO con del gorgonzola fresco (meglio se al mascarpone) sperando che l’ILLO prescelto sia allergico al formaggio. Dopo l’iniziazione la cozza piemontese entra a pieno titolo nella loggia delle terre del Barolo (ecc. ecc.) e viene naturalmente collocata nella categoria di appartenenza, in base al territorio.

Cozza piemontese del Roero

Paffutella, guanciotte rosa, neo scolpito sul mento con durissime setole nere, tracagnotta, polpacciotti corti. Le sia addice un vecchio detto piemontese: “bassa da cù, buna da ovi…”

Cozza piemontese del Cuneese

Secca come la gramigna, omaiola dalle elevate prestazioni erotiche, possiede la rara capacita’ di volare di fiore in fiore (leggi: di ADDO in ADDO) impollinandoli tutti ma non facendosi coinvolgere da nessuno (leggi: mordi l’ADDO e fuggi).

Cozza piemontese del Lago Maggiore

Sinuosa, conturbante, strisciante, dalla lingua biforcuta e dai sentimenti murfidi, ammalia come una novella Circe e trasforma l’ADDO di turno in un villoso cinghialotto arrazzato.

Cozza piemontese bavosa di Bardonecchia

Falsa e cortese, ti parla alle spalle, ti arpiona il moroso, ti addenta il marito. Il suo strumento di seduzione e’ la fonduta valdostana (da qui l’appellativo di bavosa).


 


Come per le cozze, anche l’addo debuttante dovrà sottoporsi all’INIZIAZIONE: innaffiando con massicce dosi di Barbaresco, l’addo dovrà aprire le cozze bivalve e consumarle …..vive, poi gustare lumache, rane, cavolca e resumà.

Addo piemontese da trifola

Si ciba esclusivamente di tartufo e carne trita cruda, passa le serate all’”Osteria del cane porco”, dove tazza come un alpino. Il sabato invece si reca alla discoteca “Il balubino”, dove azzanna e concupisce la COZZA PIEMONTESE D’ALBA promettendole ricchi tramonti caraibici ed atmosfere hawaiane.

Addo piemontese del Lago d’Orta

Sciupacozze, le prende quando le vuole e poi le riprende, gran fisico, pseudo intellettuale, pelo castano con riflesso dorato. Si riposa dalle fatiche del guerriero sulle tipiche imbarcazioni lacustri dove segna con delle tacche le cozze castigate.

Addo piemontese degli alpeggi

La sua cozza ideale ha occhi dolci e incantati, labbra umide, seni e capezzoli enormi. Va dove lui la conduce e tutte le sere si fa accarezzare e stringere. Produce giornalmente dai  30 ai 40 litri di latte.

Addo piemontese del Novarese e Vercellese

Sosta vicino alle risaie con la spider scoperta, pantaloni bianchi, tappetino peloso che fuoriesce dal colletto della camicia e cappello di paglia a larghe tese. E’ in attesa delle mondine… Bisognerà che qualcuno lo avverta che le mondine non ci sono piu’ e che quelle che stazionano ora sulla strada a tutto pensano salvo alla raccolta del riso…

 

A conclusione della rassegna degli esemplari tipici della Regione, vorrei proporvi un rarissimo ADDOCOMPONIMENTO, prodigiosamente ottenuto da un altrettanto rarissimo esemplare di ADDO PIEMONTESE BANCARIO (che per intruppare la cozza piemontese col fascino dello straniero si diletta a scrivere poesie in romanesco…)(ndr: gli strafalcioni lessicali fanno parte dell’opera di seduzione…..!!)

 

Cozzdispiaceri amorosi…

 

La cozza quanno l’addo je disse : “Sai? Te pianto….”

S’intese gela’ er sangue ne le vene.

Povera fija! Fece tante scene,

poi se butto’ sul letto e sbottò un pianto.

“Ah!” diceva “je vojo troppo bene!

Io che j’avrebbe dato tutto quanto!

Ma c’ho fatto che devo soffri’ tanto?

No, nun posso arisiste  a tante pene!

O lui o gnisuno!….”. E lì, tutto in un botto,

scense dar letto e, matta dar dolore,

corse a la loggia e se butto’ de sotto.

Casco’ de peso, longa, in mezzo ar vicolo…

E mo’ s’e’ innamorata der dottore

Perche’ l’ha messa fori de pericolo!

 

E dalla regione Piemonte questo e’ tutto …….HHUUAAAAAAHHHHHHHHHH!!

 

Chi volesse segnalare l’avvistamento di qualche nuova tipologia di addo o di cozza piemontese oppure volesse semplicemente iscriversi alla loggia del Piemonte puo’ mandare una e-mail a DYRIASEA@HOTMAIL.COM  … ogni segnalazione sara’ remunerata con bruschette all’aglio e pomodorino fresco e con un “santino” a scelta (adesivo) di ognuna delle specie sopra elencate.



Dyria


  						

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