Il disertore
Strano gioco, strano gioco,
l'unica mossa vincente è non giocare
Signor presidente le scrivo una lettera
che lei forse leggerà se avrà tempo per farlo
ho appena ricevuto la cartolina militare
dovrò partire in guerra entro mercoledì sera
signor presidente io non la voglio fare
non stò su questa terra per ammazzare
non per farla arrabbiare ma glelo devo dire
la decisione é presa io diserterò
da quando sono nato ho visto mio padre morire
ho visto i miei fratelli partire
mia madre ha già pianto per l'orrore della guerra
ha tanto sofferto che ormai é nella tomba
quando ero prigioniero la donna m'han rubato
l'anima mi han strappato e tutto il mio passato
domattina di buonora chiuderò la mia porta
me ne andrò per le strade e alla gente dirò:
In guerra non andate, di farla rifiutate
all'ordine di partire rifiutarsi d'obbedire!
egregio presidente,
dietro la collina non ci sono solo funghi
la vede la bambina che non li raccoglie più
colpa di una mina
altro che bella la guerra é fredda e assassina
e là dietro quel fumo non c'é una cucina
ma una donna stuprata di nuovo disperata
da Belgrado e Baghdad, Asmara e Dakar,
Timor e Beirut, Nairobi e Kabul
occhi verso il cielo
piombo da montagne all'orizzonte
lacrima che scende sotto ai piedi ho troppa gente
In guerra non andate, di farla rifiutate
all'ordine di partire rifiutarsi d'obbedire!
se bisogna dare il sangue vada a dare il suo
lei ch'é un buon apostolo signor presidente
se mi darà la caccia avverta i suoi gendarmi
che non avrò le armi e potranno sparare.