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Giacomo De Rosis

L'intervista

Parliamo di Giacomo de Rosis
Bassista e contrabbassista del progetto Mandara.
Vive a Cosenza ed è nato a Maglie (Le).
Nonostante la sua giovane età vanta diverse collaborazioni con M. Ferradini, Gennaro De Rosa,
Marco Messina, (Mandara e Pentole&Computer) Serafino e altri ancora.
Grazie alla sua esperienza come musicista in diversi campi riesce ad approcciarsi a differenti generi.
Oltre che al Basso e al Contrabbasso suona anche Chitarra d'accompagnamento, Tromba, Bouzouky, Chitarra battente, Sitar e altri strumenti etnici che lo hanno portato a far parte di situazioni elettroniche ed etniche.
Tipo un po' introverso ma si scioglie dinanzi ad una tavola ben imbandita!


Ci racconti un po' dei tuoi studi come hai iniziato a suonare e i primi lavori fatti?

È da quando ho memoria che ricordo la musica nella mia vita.
Mi ricordo il mio vecchio stereo dei miei genitori che si portarono da Bologna. Io avevo 4 o 5 anni e tutti quei pulsanti e pulsantini che si accendevo e spegnevo erano per me meglio del lunapark!
Non parliamo poi quando dalle casse usciva il suono!
Ricordo che la sala da pranzo diventava per me una sala prove dove cantare e ballare.
I primi dischi che ho ascoltato erano di R. Zero, L. Dalla, L. Battisti… insomma quelli ereditati dai miei genitori.
Poi quando mi iscrissi alle scuole medie e contemporaneamente incominciai a suonare la chitarra in un gruppo della zona.
Gli ascolti passarono ai Doors, Led Zeppelin, Deep Purple, Jethro Tull.
Ricordo che ancora una volta utilizzai la sala da pranzo di casa come sala prove… montando batteria, basso, tastiere e tutto l'impianto…con immenso piacere di mia mamma (ride).
Mentre suonavo la chitarra c'era un suono che catturava completamente la mia attenzione: era il basso!
Passai subito al basso elettrico.
Quando la sala da pranzo era libera dalla band io ero lì a studiare i vari riff e giri e scale…
fino a mattina.
Ricordo mattine che mi svegliavo con il basso ancora attaccato!
Così nel giro di poco presi il posto del bassista e decisi di continuare ad esplorare questo bellissimo strumento.
Decisi di iscrivermi in Conservatorio alla classe di Contrabbasso e iniziai a suonare in orchestra.
Registrai il primo demo e quindi ebbi la prima esperienza in sala di registrazione a 16 anni con un gruppo di etno-rock .

Il passaggio professionale da amatore a professionista quando lo hai avuto?

Bè quando incontrai Gennaro de Rosa (percussionista, musicista ed ideatore del Mandaraproject): ci incontrammo quasi per caso suonando insieme in un gruppo che accompagnava Marco Ferradini.
Gennaro è un grande musicista che mi aprì la mente con i Can, Embryo, Faust, Gong…
Incominciammo a suonare insieme e cercammo di far diventare i nostri due strumenti una cosa unica.
Ricordo che le prime volte che ascoltai il kroutrock rimasi sconvolto: era la musica che volevo suonare che volevo ascoltare e quindi incominciai ad ascoltarla e a comprare dischi facendola diventare il mio pane quotidiano.


So che hai avuto diversi progetti artistici, ti và di raccontaci un po' com'è andata?

Gennaro mi chiese di partecipare al progetto Mandara e quindi al disco "ALATUL" uscito con la "Ethnoworld", un disco a mio parere interessantissimo e abbastanza avanti!
Prima di questo registrai un pezzo con lui "Mandarava" in "Bisanzio" primo disco del Mandaraproject uscito con Vitaminic.
"Alatul" mi portò a conoscere vari musicisti del panorama italiano come:
A. Vacca, Marco "Posse" Messina (99 posse), Peppe Voltarelli (Parto delle Nuvole Pesanti), Mimmo Mellace.

Con il progetto Mandara ci fù anche una spedizione di pace a Baghdad fatta nel 2002 insieme a diversi artisti come L.Fagella, G.Kuzminac, A. Onorato, E. Capuano.
Da questa spedizione ne uscì fuori una compilation e un film documentario uscito con il Manifesto, Liberazione, Carta.
Poi sempre con Gennaro ho partecipato ad una compilation "omaggio" a G. Gaber uscita con Mucchio Extra dove insieme a noi a rendere omaggio si sono prestati anche Roy Paci, Daunbailò Bandabardò, Paolo Benvegnù, Pino Marino, Marta sui Tubi…

Una delle ultime cose fatte è stata un'ospitata nella compilation di musica elettronica "Condominium" distribuita da "Mousikelab" dove ho suonato insieme a Marco Posse e G. De Rosa nel pezzo "Tomar Y provocar".
Poi una collaborazione e un video con Serafino in onda da qualche settimana su sky all'European Music Festival.


Come vi siete sentiti tu e i Mandara quando vi siete visti in classifica di "musica di repubblica " tra i cd consigliati insieme a gruppi come i Cure e Perarl Jam?

Non ti nascondo che per me è stato un bel brivido…e anche una conferma che il Mandaraproject è un progetto dove si fa buona musica insieme ad artisti tra i più validi. Riusciamo a sfornare pezzi che evocano molto bene (a mio parere) il suono del momento in cui oggi ci troviamo.
Anche per Gennaro è stata un'ennesima conferma al suo incessante lavoro.
Lui è uno di quelli che non si ferma mai in tutti i sensi!
Ho imparato e mi ha insegnato molte cose che servono a chi vuole essere un musicista!
E di questo lo ringrazio.
Questo suo stupendo progetto del quale mi ha reso partecipe nasce da un'apertura totale sia musicale che proprio in senso fisico a persone e stili diversi,
e si apre alla musica orientale al kraut rock alla musica elettronica…
Ora a settembre ritorneremo in studio per il nuovo lavoro…già abbiamo delle idea anzi qualcosa in più ma non voglio anticiparvi nulla…( sono un po' scaramantico!!!) (ride)


So che hai studiato da autodidatta… è un bene o un male secondo te?

Come tutte le cose penso che abbia i pro e i contro…
I problemi che io ho incontrato studiando da autodidatta non sono stati di carattere musicale
ma di postura: quando studiavo sullo strumento senza accorgermene assumevo posture che nel tempo mi hanno causato problemi legati alla colonna vertebrale.
Non ho studiato sempre da autodidatta …
Ho avuto dei maestri che di tanto in tanto che mi davano alcuni consigli… ma tutto quello che suono viene da me… dalla voglia di cercare sullo strumento sempre espressioni nuove.
Un maestro che ti osserva e ti corregge penso sia importante… ma quello che non trovavo io nei maestri era una apertura ai vari stili e tecniche legate allo strumento. Avrei dovuto pagare diversi insegnanti per i diversi generi così mi armai di cd libri e tanto orecchio e buona volontà e andai avanti solo.
Il più del mio bagaglio musicale non l'ho fatto in conservatorio o nei seminari o altro, l'ho fatto semplicemente suonando insieme con gli altri!

Raccontaci un po' del tuo approccio agli strumenti etnici tipo il bouzouky o il sitar è stato difficile suonarli o no?

Devo dirti di no, non è stato molto difficile per me che ho per fortuna avuto sempre un bel rapporto con le corde!
Mi ha affascinato subito l'idea di suonare strumenti etnici.
La cosa nasce per via di una situazione dove con i Mandara c'era bisogno di queste sonorità quindi da un imput che mi è arrivato sempre dal progetto legato a Gennaro.
L'approccio che ho su questi strumenti è molto libero nel senso che mi lascio andare nei riff e arpeggi in modo quasi improvvisato.
Proprio la settimana scorsa abbiamo fatto una serie di concerti a Bolzano Bologna e Rimini insieme a Pentole&Computer ed è stato divertentissimo perché io sono andato solo con il mio bouzouky e suonare insieme alle percussioni di Gennaro i fiati del nostro sassofonista Gianfranco de Franco e miscelazionei e suoni di Marco Posse è stato davvero eccitante!
Credo di continuare in questa strada provando a suonare qualche altro strumento che ancora non ho, tipo il Rebab arabo o il Nefer che sono anche due antenati del Contrabbasso.

I musicisti a cui ti ispiri o che ti hanno influenzato?

Sicuramente come ho già detto prima all'inizio i miei ascolti erano italiani…
Poi mi sono perso nelle note di M. Miller, Pippo Matino, Tony Levin, V. Wooten, Vinnie Colaiuta, Pat Metheny, Chick Corea, King Krimson, Taxedomoon, Magma, Embryo, Steve Wonder, Peter Gabriel, Joni Mithcell e sicuramente il grande Pastorius che mi ha fatto sognare con i suoi armonici e groove da sballo!
Insomma un po' di tutto… sono sempre stato innamorato di tutta la buona musica!
L'importante è che mi faccia star bene!
Per me è come una medicina!


Che tipo di strumentazione utilizzi durante i tuoi concerti?

Io utilizzo come basso un Music man sting ray 5 dopo aver avuto per diverso tempo un Fender del 78. Ma quando ho iniziato a suonare in progetti diciamo "etnoelettronici" ho avuto l'esigenza di un suono nuovo e brillante che potesse essere abbastanza versatile e questo l'ho trovato nel Music man. Come ampli ho un Trace Elliot gp11 mk V che utilizzo sia per il basso sia per il Contrabbasso che è uno strumento di fabbricazione tedesca … un Musima.
Poi ho un multi effetto della zoom.


I tuoi progetti per il futuro?

Ultimamente ho pensato ad un lavoro tutto mio…
Un disco dove mettere tutto me stesso!
Stò buttando giù pian piano delle idee da inserire e penso che andrò in studio nel giro di qualche mese.
Penso che un disco per un musicista oggi sia un'ottimo biglietto da visita che può aprirti strade e farti conoscere sotto un punto di vista differente.. più interessante di quello "normale" dello strumentista/turnista.