I FRATI MINIMI A POZZANO E LA COSTRUZIONE DEL NUOVO TEMPIO

 
 



Col passar degli anni, secondo alcune fonti, la devozione alla Madonna sembrò affievolirsi. Iniziò, in quel momento a diffondersi la fama di santità del frate Francesco di Paola, il cui nome oltrepassò il regno di Napoli fino ad arrivare nel cuore dell'Europa, per i prodigi che operava. Anche gli stabiesi -come annota il De' Ruggeri- avendo sentito parlare della santità e dei miracoli del Patriarca S.Francesco di Paola e desiderosi di vedere crescere il culto della Vergine, offrirono al santo, vivente, un luogo per fondarvi un convento. I primi frati, inviati dal santo, furono accolti "con ogni esterior segni di stima e di ossequio, come se fossero venuti due angeli dal cielo". Per gelosia del parroco della Chiesa di Pozzano, che si rivolse al Re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, in quel momento ostile al santo (e in seguito ricredutosi, dopo gli eventi straordinari sentiti e visti di persona), i frati furono con decreto regio espulsi e al posto dell'iniziale fabbrica il figlio secondogenito del re, Card.Giovanni d'Aragona, fece costruire per se una villa, di cui potette godere per poco perchè, colpito da brutto male, presto morì. In seguito il re di Napoli, dopo averlo accolto alla Corte, mentre Francesco intraprendeva il viaggio verso Tours, chiamato dal re Luigi XI per essere guarito da un morbo mortale, revocò le prescrizioni contro i frati e concesse ampi privilegi; ma fu lo stesso santo che non credette opportuno in quel momento il ritorno dei suoi frati. Durante la sua permanenza a Napoli -secondo il Montoya, storico dei frati minimi- S.Francesco sostò per tre giorni e tre notti al Santuario di Pozzano, per venerare la sua Madonna. Nel 1506, essendo Vescovo di Stabia Mons.Antonio Flores e Governatore del Regno di Napoli il Gran Capitano Consalvo Ferrante di Cordova, questi ottenne la promozione a Vescovo di Massa Lubrense del Rettore di Pozzano, Don Girolamo Castaldi, allo scopo di far ritornare i religiosi minimi. La parrocchia fu annullata e la chiesa, con tutte le rendite, venne assegnata ai frati. Dalla Francia S.Francesco mandò come suo vicario il P.Luigi Justeau e come correttore P.Francesco da Fiumefreddo. Il nuovo santuario fu costruito su un nuovo disegno e di più vaste dimensioni. Iniziato nel 1506 fu terminato nel 1539. Alla sua costruzione contribuirono i cittadini stabiesi sia con offerte che con prestazioni manuali. Munifico benefattore fu il Gran Capitano Consalvo di Cordova.

 

 

 
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