|
Nasce a Paola(Cosenza) il 27
marzo 141, impetrato con voto dei genitori, Giacomo Martolilla e Vienna
di Fuscaldo, da san Francesco d'Assisi; viene battezzato con lodevole
sollecitudine e gli è imposto il nome di Francesco, in segno di
gratitudine al celeste Patrono. Trascorso appena un mese dalla nascita
si ammala gravemente all'occhio sinistro, ma ne guarisce miracolosamente
per intercessione dello stesso Santo, cui la mamma fa voto di vestirlo
dell'abito votivo e di tenerlo per un anno in un convento francescano.
Nel 1429 è accompagnato dai genitori a San Marco Argentano tra i Monti
Conventuali per adempire la promessa; ivi opera i primi miracoli. L'anno
seguente si reca in pellegrinaggio ad Assisi, passa per Roma, e, al
ritorno, per il romitaggio di Monteluco e il Santuario di Loreto, dove
rinnova il voto di verginità. Nel 1431 si ritira in una grotta, presso
Paola, dove vive una vita di penitenza e di preghiere, consolato da
estasi e da visioni. Nel 1435 accoglie i primi discepoli e dà inizio,
tra grandi prodigi, alla fabbrica del primo convento. S.Michele
Arcangelo, apparendogli, gli consegna lo stemma "Charitas":
nasce così la "Congregazione degli Eremiti". Dal 1444 al 1453
è a Paterno Calabro (Cosenza), ove fonda, anche fra strepitosi
miracoli, il secondo convento. Dal 1453 al 1464 fonda i conventi di
Spezzano Grande e di Corigliano Calabro(Cosenza). Nel 1464 si reca in
Sicilia, attraversando miracolosamente lo Stretto sul mantello, per
costruire un convento a Milazzo. Tra il 1464 e il 1470 effettua il suo
ritorno in Calabria, riceve un legato dal Papa, che rimane meravigliato
di Francesco, della sua vita e dei suoi miracoli. Tra 1471-74 i
suoi "Eremiti" vengono riconosciuti dall'Arcivescovo di
Cosenza e dal Papa Sisto IV, che nomina il Santo superiore generale a
vita. Prevede (1474-80) l'invasione dei Turchi, l'assedio di Otranto, e
ne implora da Dio la liberazione. Nel 1483, il re Luigi XI di Francia,
gravemente infermo, riesce per meditazione del Papa ad avere il Santo al
suo capezzale. Francesco passa per Napoli, ricevuto festosamente alla
Corte; e per Roma (dov'è ricevuto in privato udienza dal Papa Sisto IV,
che avrebbe voluto elevarlo alla dignità sacerdotale; ma il Santo
ricusa con le lacrime agli occhi, quale espressione della sua profonda
umiltà). Profetizza la fondazione del convento della Trinità dei Monti
in Roma, e a Genova quello di Gesù e Maria, oggi "Santuario dei
Mariani". Tra l'aprile e l'agosto dello stesso anno, Francesco
approda in terra di Francia, viene ospitato dal re nel Castello di
Plessis(Tour). Ivi consiglia il Monarca a sistemare le cose del Regno e
a disporsi da buon cristiano alla morte: Luigi XI, dopo tante insistenze
per ottenere la guarigione, finalmente si rassegna ed è preparato dal
Santo ad una pia morte. Francesco rimane alla corte di Francia
durante la reggenza di Anna e il regno di Carlo VIII: con il favore del
re propaga l'Ordine in Francia, in Italia e in Germania (1483-90). Nel
1494, predice a Luisa di Savoia duchessa d'Angouleme (che lo supplica ad
impetrarla da Dio un figliuolo) che avrà la prole desiderata: la profezia si avvera con la nascita di
Francesco I, re di Francia nel 1515. Salito al trono Luigi XII (1498),
Francesco chiede di ritornare in Italia: il re annuisce, ma poi,
consigliato dalla Corte, richiama il Santo, che da Lione, ov'era giunto,
è costretto a ritornare indietro, amorevolmente protetto dal Sovrano e
da tutta la Corte. Tra il 1498 e il 1506 il Santo stende più volte la
Regola del suo Ordine, introducendo il voto solenne di vita quaresimale
quotidiana e perpetua, con la proibizione assoluto della carne e di
tutto ciò che deriva dalla carne, delle uova e dei latticini: ne
ottiene l'approvazione da Alessandro VI e definitivamente da Giulio II
(28-7-1506). Il 2 aprile 1507, nell'ora da lui predetto, chiude la sua
lunga, laboriosa e santa giornata terrena, contando 91 anni e 6 giorni
di età. La Chiesa istituisce regolari Processi canonici sulle Virtù e
sui Miracoli del Santo, che nel 1513 è dichiarato Beato e il 1° maggio
1519 è solennemente canonizzato da Leone X. Il 27 marzo 1943 Pio XII lo
proclama celeste Patrono della Gente di Mare Italiana, e il 2 giugno
1962 Giovanni XXIII lo proclama Patrono principale della Calabria. Il
suo culto è diffuso nel mondo intero è s'innalzano la suo nome templi
grandiosi, invocato come il "Santo della carità e dei
miracoli". S. Francesco è stato dunque un eremita, ma ben radicato
nella sua realtà storica. La scelta di vivere per Dio, attraverso
l'abbandono di tutto quanto è superfluo, non lo ha reso insensibile ai
problemi dell'uomo. Le forme di penitenza da lui scelte non erano il
rifiuto della gioia di vivere, ma Il gesto profetico di chi afferma la
priorità dei valori spirituali per la vita dell'uomo rispetto ai
condizionamenti che derivano dai beni del mondo. E in questo cammino di
purificazione, che è liberazione dai vincoli temporali e culturali,
quest'uomo del 1400 si ripropone a noi oggi, uomini del 200 secolo, come
nostro contemporaneo. Egli è l'uomo che trova nella libertà e nella
solitudine interiore la capacità di essere uomo di compagnia con gli
altri uomini, di riconciliarsi e di riconciliare, di dire la verità con
coraggio, di farsi carico dei bisogni comuni, di difendere la giustizia.
|
|