L'INVENZIONE DEL SS.CROCIFISSO

 
 



Il Santuario di Pozzano è un'invenzione della bontà e misericordia di Dio. Al dono dell'immagine della Madonna si aggiunge la sacra icona del Crocifisso, rinvenuto sulle acque di Stabia durante l'eruzione del Vesuvio del 1631. Il 16 dicembre, alle 7 del mattino, si aprirono fratture alle pendici e nel fianco sud-occidentale del vulcano; seguì la fuoriuscita di una colonna eruttiva. Fortissime le esplosioni  e intensa la caduta di ceneri accompagnata da forti temporali. Il reame di Napoli era governato dal vicerè Manuel De Guzman, mentre sedeva sulla cattedra di S.Catello il Vescovo Annibale Mascambruno. Quel giorno il correttore del Santuario, P.Bartolomeo Rosa, uomo di santa vita, promosse una processione penitenziale nella cattedrale. Nella supplica al cielo in visione vide un crocifisso che avanzava sulle acque e rivolse al popolo l'invito: "Fratelli, andiamo a ricevere il Figlio che viene a trovare la Madre". Nel tratto di mare in cui si specchia la collina di Pozzano vide galleggiare un crocifisso senza il legno; lo raccolse, mentre un raggio di sole, squarciando le nubi, bacio la fronte della sacra icona, che fu accolta come dono del cielo e segno di salvezza. E' esposto, ora, all'adorazione dei fedeli, nella sacrestia vanvitelliana. Solenni celebrazioni si svolgono ogni quarto di secolo. Quest'anni giubilari l' hanno visto protagonista del Venerdì Santo in città, che si è stretta intorno alla sacra icona a vivere i momenti della Passione col pio esercizio della "Via Crucis". Illustri e santi religiosi hanno segnato la storia del santuario; al sullodato P.Bartolomeo Rosa è doveroso ricordare Fra Andrea Pepoli, operatore di prodigi in vita e in morte.

 

 

 
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