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Introduzione

 

Sì, lo so, non sarebbe il caso di farla, ma tieni duro che durerà poco, lo prometto.

Senza spiegazione magari non si potrebbe capire o, magari, si capirebbe lo stesso ma io sono l'autore ed ho il diritto di fare un'introduzione se mi piace l'idea.

Oggi un treno mi ha portato a casa, ti basta sapere questo. Qualche ricordo, qualche fugace visione, ognuno ha il suo pezzo di mosaico.

Quà e là qualche haiku è disarmonico, alcuni sono senza kigo e potrebbero non piacere a chi conta le sillabe, altri lo hanno e sono in ortodossa sintonia con la metrica e le regole di composizione.

Ma le licenze poetiche sono tante.

Concedimele.

Se potessi darei ad una pagina una sola poesia, ma qui non si può fare.

Perciò prenditi una pausa dopo ogni haiku e volta una pagina di carta di riso.

Grazie.

 

 

L'inizio del viaggio

 

il treno scappa

m'aspetta un salone

pieno di sole

 

Leggendo

 

al sole radente

la carta sembra

pelle di vecchia

 

_per Basho

 

non ho mai visto

alberi di banane

ma ne ho letti

 

Breve antologia dei ricordi

 

I. Bologna

 

fuori è silenzio -

giorno di primavera

in vuota città

 

II. Passeggiando con lei

 

profumo lieve

volto l'angolo e vedo

ciliegi in fiore

 

III. Un grazie

 

io e te nel bosco

aspettiamo la luna

bevendo vino

 

IV.

 

muovo le mani -

ombra di fior di ciliegio

passa una nube

 

V. Passeggiando con lui

 

nel caldo letto

bocca su bocca ridi

ebbro d'ardore

 

VI. Amando nel bosco (a Penna)

 

mi baci ancora -

gli occhi di un gatto grigio

c'interrompono

 

Sempre leggendo

 

si scorda a volte

delle parole il seme

e se ne ride

 

Senza titolo

 

riflesso sul vetro

cerchio rosa di sera

il sole s'immerge

 

 

Presagio triste

 

bosco di sera-

i giorni che restano

canta o cuculo

 

 

La fine del viaggio

 

stazione di casa

tunnel sotto il cantiere

e, poi, la luce

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