"IL TRIONFO DEL POP ITALIANO" titolava un vecchio numero di Ciao
2001 del 1973, riferendosi al momento magico dei gruppi italiani in
quel
periodo. Invece, di lì a poco, più che il trionfo ci fu
il
declino di tale fenomeno per diversi motivi, alcuni dei quali oscuri
ancora
oggi. L'interesse attorno al progressivo italiano è ritornato
alcuni
anni fa su "pressione" dei collezionisti giapponesi ed italiani. Ora, a
distanza di ventisei anni dal "trionfo" (grazie anche alle conventions,
alle precedenti edizioni di questo libro ed ai negozi specializzati),
il
pop italiano sta riguadagnando il terreno perduto con un sempre
crescente
numero di appassionati sia in Italia che all'estero. Negli ultimi dieci
anni sono stati ristampati quasi tutti gli album (alcuni illegalmente)
mentre gli originali sono di difficilissima reperibilità. Un
plauso
alla Mellow, alla Vinymagic ed alla neonata Akarma che in questi anni
si
sono prodigate a ristampare sia in CD che in vinile anche titoli
rimasti nell’oblio fin dagli settanta: a questo proposito
chissà
se nel nuovo millenio vedranno la luce due opere a cui tutti teniamo
molto
e cioè IL PARADISO dei Metamorfosi e CONCERTO GROSSO N° 3
dei
New Trolls . Per quanto riguarda il nuovo progressivo italiano abbiamo
assistito in questo ultimo decennio ad una miriade di uscite : lasciamo
ad altri il compito altrettanto gravoso di pubblicare un libro sul
sopracitato
argomento.
E' strano come il pop italiano, nella sua brevità (1969 -
1977), abbia potuto partorire una miriade di gruppi ed addirittura
suddividerli
in almeno cinque tronconi importanti: il primo, in ordine cronologico
(1968
- 1970), riguarda i gruppi con tendenze beat che, con la trasformazione
di tale fenomeno, ne furono maggiormente influenzati. Tra i più
importanti ricordiamo le Orme, i New Trolls ed i Quelli (futuri PFM).
Il
secondo momento musicale è stato quello dei primi complessi pop
nati come tali e cioè senza precedenti esperienze se non come
turnisti
(1970). I primi sulle scene discografiche furono I Trip, Il Balletto di
Bronzo, I Gleemen e la Formula Tre. Il terzo periodo comprende il
massimo
splendore del pop italiano (1971 - 1973) con grandi raduni all'aperto e
molte incisioni discografiche. L'apice viene raggiunto dalla
tournèe
americana della PFM e da quella inglese delle Orme. I più attivi
in questo periodo, oltre ai gruppi già citati, sono stati i
Jumbo,
i Metamorfosi, la Nuova Idea ed i Garybaldi. Di questo periodo bisogna
anche segnalare i protagonisti maggiori di questi gruppi che, a mio
avviso
non avevano nulla da invidiare a colleghi stranieri più illustri
di loro. Tra tanti ricordiamo il cantante Davide Spitaleri
(Metamorfosi)
e quello degli Area (Demetrio Stratos); i chitarristi Bambi Fossati
(Garybaldi),
Alberto Radius (Formula 3 - Il Volo) e Nico Di Palo (New Trolls); i
tastieristi
Joe Vescovi (Trip) e Gianni Leone (Balletto di Bronzo); i batteristi
Franz
di Cioccio (PFM) e Nunzio Fava (Osage Tribe); i bassisti Bob Callero
(Osage
Tribe) e Patrick Dijvas (PFM) ed infine il sassofonista Elio D'Anna
(Osanna)
ed il polistrumentista Mauro Pagani (PFM). Il quarto momento musicale
comprende
quei gruppi che avrebbero dovuto portare delle innovazioni nel pop
italiano
e che invece ne segnarono la fine (1974 - 1976). I pochi a non
ripetersi
con i precedenti furono Il Volo, il Biglietto per l'Inferno e gli Ibis.
Nel 1977 ci fu l'ultima "sfornata" di gruppi che negli anni precedenti
non erano riusciti ad incidere. Anche in questo ultimo capitolo
troviamo
comunque dei gruppi interessanti come i Celeste, La Corte dei Miracoli
e La Locanda delle Fate. Oggi, a distanza di vent’anni dalla
"morte"
di tale genere, ci si chiede che fine abbiano fatto tutte queste
centinaia
di gruppi: cercheremo di scoprirlo insieme sin dalle pagine successive.