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La Fantasia ci aiuta sempre a lottare per i nostri sogni, per quanto sciocchi possano sembrare. Perchè sono i nostri, e soltanto noi sappiamo quanto ci costa sognarli. immagine



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Una sola cosa è certa nel regno delle Fate...la magia dell’impossibile!


 



Ho sempre creduto nelle fate...ho iniziato a crederci da bambina, nelle stupende gite in collina con al mia amica del cuore. Spesso ci avventuravamo nel bosco non distante dal paese, lì dove scorre un tratto di fiume nel verde. In silenzio ci soffermavamo ad ascoltare ogni piccolo rumore, ogni piccolo movimento dell'erba. Cercavamo tra i cespugli o accanto alle violette selvatiche, sulla riva del fiume o sotto i sassi più grandi, su un fiore o sulle ali di una farfalla. Speravamo sempre, emozionate ad ogni picolo rumore che sentivamo, nell'incontro con qualche essere buono che apparteneva al mondo incantato dove vivono i sogni. Non le abbiamo mai viste le fate, forse le abbiamo sentite e forse loro hanno visto noi. Ogni volta però tornavamo verso casa con un sogno in più.
Sono passati tanti anni. Ancora adesso, quando mi capita di passeggiare lungo il percorso fluviale, sento delle sensazioni piacevoli di quiete e serenità...Osservo quei posti magici con lo stesso sentimento di quando avevo non più di 8 anni. Non vado più in quei posti con la mia amica del cuore di un tempo, con cui condividevo quelle magiche sensazioni. Sto in silenzio, mi fermo e vivo per qualche momento quel mondo magico tenendo solo per me i sogni. Sto zitta...so che nessuno mi potrebbe capire.





Dai luoghi selvaggi venite, o fate, e per qualche istante a questa terra badate; venite danzando dall’irreale collina per risvegliare il potere e compiere la volontà divina : nel mio giardino gioite e danzate, possa la sua terra pullulare di fate ! Erbe, fiori, piante del giardino, liberate ogni spirito divino! Brillino ovunque sfere di luce fluttuanti, dalla Terra degli Elfi belle e lucenti. Fate, accogliete il patto che vi detto, di onorarvi e trattarvi con rispetto! Elfi della notte, i miei occhi incantate, che di veder mi sia dato con luna o sole il vostro aspetto fatato; per questa magia e questo segno io vi prego, favorite il mio disegno. (dal manoscritto di Sarah Greaves)

 




Terre di fate di Edgar Allan Poe
Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
e boschi che somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime
nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora ...in ogni istante
della notte inquiete, in un mutare
incessante di luogo.
E così, spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove fu giudicata la migliore)
scende giù, sempre giù, ancora giù,
fin quando il suo centro si posa sulla cima
di una montagna, come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,s'adagia sui castelli
e sui borghi (dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono e un immenso
labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si distende lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose, rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia: le farfalle
che dalla terra salgono a cercare
ansiose il cielo e subito discendono
(creature insoddisfatte!) ce ne portano
solo una goccia sulle ali tremanti.

 




IMMAGINI DI FATE