Ma che cazzo di torello il
nostro stemma non è quello!!!!!!!!!!!!
AGGIUNGITI ALLA PROTESTA CONTRO QUEL TORELLO SCHIFOSO!!!!!!!
Vota al
sondaggio o inviami un e-mail!!!!!!
Finalmente domenica sono apparsi
in curva striscioni di protesta contro questo nuovo stemma e speriamo
vengano ascoltati anche se, da quanto ho sentito in giro, non
sono stati capiti e l'affermazione "ritorno alle origini"
è stata presa presa come una richiesta di più umiltà
e più amore per la maglia.... Non è che questi valori
non ci interessano.... anzi, ne avremmo proprio bisogno (sempre
per il fatto di dire NO al Calcio
Moderno!!!) però iniziamo rimettendo il nostro stemma
poi... speriamo bene!!!
Ecco ora alcune
immagini della curva nord del Tardini
Boys 100% antijuve Il
duomo e il battistero in curva
Il Parma nasce nel nome di
Verdi. E´ il 1913: ricorre il centenario della nascita del
"Cigno di Busseto". I parmigiani che oltre al culto
della lirica si incendiano nella passione per il calcio, dedicano
il loro primo torneo al grande Maestro. E´ il 27 luglio.
Sorge cosi´ una societa´ sportiva denominata "Parma
Lento Club". Una squadra che indossa una maglia gialloblu´
a scacchi. E´ l´anno delle celebrazioni verdiane e
viene allestita anche una rassegna calcistica. Il 26 Settembre
si disputa la prima partita che e´ contraddistinta da una
sconfitta (1 a 0) contro la Reggiana, irriducibile avversaria
in futuro in numerosi derby. Dopo aver assaporato l´ebrezza
della massima divisione nel torneo 1925-1926, si susseguono gioie
ed amarezze in un continuo saliscendi. Il Parma e´ nuovamente
tra i cadetti nell´immediato dopoguerra, un traguardo che
perde nel 1949 a conclusione dell´amaro spareggio a Milano
contro la Spezia. Il nuovo Parma (emanazione della Parmense sorta
nel Settembre 1968 su volonta´ di un gruppo di industriali)
riguadagna la serie B nel 1972-1973, poi nel 1978-1979, sempre
a conclusione di entusiasmanti spareggi disputati al "Menti"
di Vicenza contro l´Udinese (2 a 0) e la Triestina (3 a
1). Seguono anni difficili; poi, nell´84, il ritorno fra
i cadetti. Altri personaggi, come Ceresini, veleggiano con i gialloblu´,
portando avanti la barca. Nell´89 la squadra viene affidata
a Scala, reduce dalla Reggina. Il Parma appronta una formazione
competitiva. Lo sponsor assume anche il ruolo di azionista: la
Parmalat di Calisto Tanzi, passa al 45 per cento delle azioni.
Al termine della stagione, nonostante la sconfitta a tavolino
della Reggina (caso Cascione), la scomparsa del presidente Ceresini
(4 Febbraio 1990) e due mesi di crisi, il Parma taglia il traguardo
della serie A. Alla prima esperienza nella massima divisione,
i gialloblu´ approdano in Europa. Poi i primi prestigiosi
trofei: la Coppa Italia, la Coppa delle Coppe, la Super Coppa
Europea e la Coppa Uefa.
POTERE
CROCIATO
Oggi parliamo di:
VADE RETRO, PAY-TV!
(FUORI DAL CORO e stato stampato in proprio, a Sorbolo,
in data 23 gennaio 1999)
FUORI DAL CORO e pensato, scritto e creato con
MENTALITA CROCIATA..
Chi non ne possiede e pregato
di astenersi dal leggerlo.
Il futuro del calcio
Chi ci conosce sa quale e il nostro pensiero sul mondo
del pallone. E nota la nostra idea, grazie alla quale riteniamo
che il progresso tecnologico ed economico non debbano sfidarsi
frontalmente con le tradizioni del calcio, pena la sconfitta per
entrambi. Ed e su questo punto che vorremmo tentare di ragionare
con calma.
Domanda iniziale: perche levento calcistico e
cosi appetibile per i mass-media in generale e le televisioni
in particolare? Sicuramente perche dispone di tutte le caratteristiche
adatte per queste realta. Si parla sempre di calcio; e
uno sport diffuso a livello mondiale; ha i tempi giusti per essere
guardato davanti alla TV; i volti dei protagonisti possono essere
riconosciuti a livello planetario. E molto piu difficile
televisivizzare altri momenti sportivi, vuoi perche
non cosi diffusi, vuoi perche hanno ritmi diversi.
Ma avete mai provato a guardare in televisione una partita con
gli spalti desolatamente vuoti? Oppure riempiti, si, ma di spettatori
fantoccio che si limitano a sorridere senza trasmettere emozioni
durante la partita? Noi si, abbiamo provato. Ed abbiamo notato
una profonda tristezza. Sia per chi giocava, sia per chi, come
noi, guardava. Questo, cari amici, e il reale rischio a
cui andiamo incontro. Stadi vuoti perche alle societa
conviene maggiormente lincasso televisivo che quello del
pubblico. Stadi riempiti, ma da gente che non considerera
lo stadio come luogo in cui manifestare la propria passione. Con
laumento (forse sarebbe corretto dire il brigantaggio) sui
prezzi dei biglietti le societa stanno facendo una selezione
incredibile dello spettatore da stadio. Il biglietto piu
economico ormai varia dalle 35 alle 40 mila lire ed e attraverso
questo banale strumento che gia si puo decidere chi
ha diritto e chi no alla partita. E vedrete, quando sara
decretata per legge, la norma che prevede controlli da parte delle
societa sportive sugli eventi calcistici nello stadio della
squadra stessa, quanto aumentera il biglietto. Andare allo
stadio costera sempre piu (perche li non ce
il vero affare e si rischia laumento dei costi di gestione)
e converra abbonarsi ad un programma sportivo. Inoltre le
partite in trasferta non saranno piu a Genova, Bologna o
Cremona. Saranno, a seconda della fascia delite in cui si
verra inseriti, in Francia, Germania, Spagna o Inghilterra.
E chi avra i soldi per seguire la squadra anche in trasferta?
Ecco perche sentiamo che i futuri spettatori del calcio
del 2000 non saranno quelli di oggi. Ed ecco perche non
possiamo accettare passivamente quanto accade. Anche se gia
questa realta e notevolmente diffusa. Ma tra il seguire
una partita allo stadio ed il seguirla a casa non ci sono vie
di mezzo? Apparentemente no, forse una si. Ed e questa:
far ragionare il nostro cervello e dar seguito ad azioni intelligenti.
Sembrerebbe banale, ma non lo e. Sicuramente soggettivo
e il concetto di intelligenza. Quella che apprezziamo
noi e diametralmente opposta a quella auspicata dai mercenari
che ruotano nel mondo del calcio.
Cominciamo con ordine. Se voi, nel supermercato nuovo che si sta
aprendo vicino a casa, trovaste da mangiare esclusivamente merda
di gallina cosa fareste? Probabilmente nulla, non entrereste neanche.
Non vi fareste tentare da confezioni economiche o lussuose, da
contorni a base di caviale o di pure, non fareste raccolte
punti e non approfittereste del 3X2. Perche? semplicemente
perche la merda di gallina non vi piace. E il gestore del
supermercato sarebbe obbligato a cambiare specialita. Forse
ne proverebbe una o due o tre fino a quando le vostre volonta
ed i suoi desideri non abbiamo trovato un comune denominatore.
E le partite in televisione? Idem! Se voi anziche regalare
per Natale o per un compleanno un abbonamento digitale regalaste
un abbonamento allo stadio oppure una trasferta oppure un bel
libro sulla passione del calcio (e ve ne sono di meravigliosi!)
contribuireste ad arginare la crescita del supermercato che vende
merda di gallina. Questo perche essa puo non piacere
a voi, ma puo piacere ad altri; e voi correte il rischio
che, se gli altri aumentano, siano i supermercati tradizionali
che rischiano di chiudere, obbligandovi a far spesa da unaltra
parte oppure a comincaire a mangiare merda di gallina del nuovo
supermercato. Chi gestisce il nostro calcio ha una sola regola:
il profitto. Non pensera mai alle tradizioni, alla spontaneita,
alla passione se non mirata a fare ancora piu soldi. Non
dategliela vinta. Non dategli i vostri soldi. Fate in modo che
se li meriti. E una legge di mercato: da noi ci sono i negozi
di carne equina; in Inghilterra sarebbe sacrilego il solo pensiero
di un carre col pesto di cavallo. E solo questione
di cultura e soldi. E noi possiamo decidere. Pensateci, ragazzi,
a cosa volete mangiare domenica prossima!AAA vendesi campionato
di calcio. Ottimo prezzo, usato sicuro, guadagni garantiti. Vero
Affare! astenersi curiosi e perditempo.Pallone all'asta.
L'anno appena cominciato porterà, tanto per cambiare, altri
soldi al mondo del calcio. "Se ne avvertiva il bisogno"
- hanno subito asserito tutti i commentatori. Noi non ne siamo
proprio così convinti, ma tant'è. Sotto l'albero
di Natale le società di calcio hanno trovato un regalo
che vale più della tredicesima : due piattaforme, due concorrenti
per la televisione del futuro, quella digitale. Murdoch, Letizia
Moratti, la francese Tf1 e Telecom Italia hanno costituito il
nuovo cartello, denominato Stream. Si aggiunge all'albero della
cuccagna che già offriva i premi sontuosi di Canal Plus
(Telepiù), Rai e Fininvest. I trentotto club di serie A
e B, iscritti alla Lega Calcio, sono pronti a scegliere tra una
delle due cordate. Per la verità, c'è chi aveva
già stipulato contratti miliardari per vendere le immagini
delle proprie gare. Juventus, Inter, Milan, Bologna, Empoli, Sampdoria,
Cagliari e Napoli (con la clausola che già dal 1999 faccia
ritorno nella massima divisione) si erano accordate con Canal
Plus per duemilaquattrocento miliardi di lire complessivi. Murdoch
e la Moratti hanno tentato, appena piombati sul mercato, di far
cadere questi contratti, offrendo a Juve, Inter e Milan una somma
del venti per cento superiore a quella già sottoscritta.
Intanto, il presidente della Lega Franco Carraro ha auspicato
che, per i diritti in criptato, il prodotto calcio si divida tra
le due piattaforme. Insomma, una vera e propria asta. Questa,
in linea di massima, salvo mutamenti dell'ultima ora, la soluzione
delle trattative in miliardi di lire fino al 2005 : Telepiù
- Juventus (570 miliardi), Inter e Milan (480), Napoli (180),
Sampdoria (130), Cagliari (115), Bologna e Torino (105), Genoa
(95) e Salernitana (70). Stream - Roma e Lazio (400),Fiorentina
(360), Parma (280), Bari, Perugia, Venezia, Udinese, Vicenza,
Empoli e Piacenza (132).
Il calcio è il boccone preferito da tanti affaristi. L'esperienza
britannica insegna. Oltre Manica sta dando frutti insperati. Anche
se va detto che nel Regno Unito le regole sull'esclusività
delle immagini sono rigide. Non lasciano spazio alle scapattoie
tipicamente italiane. Tivvù e radio private, locali o nazionali,
non riciclano immagini altrui, trasmettendole in diretta, in concorrenza
sleale con chi ha versato miliardi per ricevere i diritti in esclusiva.
In Italia, la terra dei compromessi, se ne è raggiunto
uno tra Rai e Mediaset con il proprietario di Telemontecarlo,
Vittorio Cecchi Gori, per trasmettere e i gol e i momenti salienti
delle partite pure in orario "proibito". "90°
minuto" e "Mai dire gol" sono programmi figli di
questo escamotage.
Piccolo spazio pubblicitario (anche per noi, naturalmente)
SE SEI TELEDIPENDENTE
POI DIVENTI UN IMPOTENTE!
NIENTE TELE, NIENTE RADIO: IL TUO POSTO E ALLO STADIO!
Non dimenticatelo, grazie !LA
PUBBLICITA E LANIMA DEL COMMERCIO, NON DELLULTRAS! Pubblicità appiccicata
in ogni spazio ancora libero : sulle crape pelate di Arrigo Sacchi
e Carletto Mazzone, sulle sigarette di Znedek Zeman, sulle zolle
del terreno di gioco (a Parma sono stati precursori con quella
scritta Parmalat che si estendeva per tutto il campo). Squadre
che si chiamano come un elettrodomestico, una merendina, un'assicurazione,
una banca. Telecamere nascoste perfino nei mutandoni dei giocatori.
Spettatori, più che tifosi, che osservano le partite senza
voce, senza mani e senza bandiere. Stadi grigi, cupi, mancanti
di vivaci colori, di tifoserie al seguito, di urla di gioia e
grida di delusione. Partite al sabato pomeriggio, al lunedì
sera, al martedì pomeriggio. Non è un brutto sogno.
Molto presto sarà realtà. Sarà il calcio
del 2000, il calcio della nuova generazione. Un calcio che non
lascia spazio ai sentimenti, che schiaccia nel dimenticatoio le
tradizioni, che umilia la spontaneità. Gli ultras, con
questo calcio, moriranno, avranno ancora ragione di essere, di
esistere ? Con questo calcio tenderanno, inevitabilmente, a sparire,
ma non saranno azzerati. Ragazzi, ci saremo ancora. Un giorno,
non molto lontano, saremo ancora noi, seppur in pochi, ad aprire
uno spiraglio di luce e a portare aria frizzante in quei cupi
e composti stadi. Il nostro Verbo sarà ancora diffuso.
Basta crederci e battagliare, già da ora, sui diritti televisivi,
sul caro biglietti, su posticipi e anticipi, su tutto quanto sta
robotizzando il calcio, contro chi ha capito che questo meraviglioso
spettacolo è un piatto ghiotto da far fruttare, dove ci
sono migliaia di persone disposte a spendere diversi biglietti
da dieci, cinquanta e centomila lire per far palpitare una passione
che proviene dal profondo del cuore. Gli ultras non ci stanno.
Questa nuova filosofia che avanza non fa parte del loro Credo.
Noi di Potere Crociato dal 1994 stiamo conducendo questa battaglia.
Altri gruppi di altre città la condividono. Non bisogna
tergiversare. E' il momento di agire. Ci piacerebbe che la Curva
Nord di Parma venisse ricordata, nel movimento ultrà italiano,
come quella che, con iniziative originali, si è fatta promotrice
e portavoce di queste idee. Lo abbiamo proposto, a inizio stagione,
ai Boys Pr 1977. Auspichiamo una comune iniziativa. Speriamo si
possa concretizzare presto, perchè ci vogliono soffocare.
Oggi i nostri nemici non sono bresciani, juventini, reggiani o
genoani, ma quanti si stanno preparando un futuro sulle nostre
spalle. Ragazzi, prima che sia troppo tardi, è ora di partire
al motto intramontabile di <Ribellati, diventa ultras ! ! !>.
DIRITTI TELEVISIVI E
COPPE EUROPEE
Gli introiti dei diritti televisivi hanno indotto i dirigenti
del calcio del Vecchio Continente a mutare profondamente le competizioni
europee per club. Dalla prossima stagione vivremo nuove competizioni
all'insegna del Dio denaro. La Coppa delle Coppe non esisterà
più. Chi vincerà la Coppa nazionale disputerà
la Coppa Uefa, che verrà allargata a 145 squadre, per 287
partite totali e 15 turni. Alla Champions League potranno partecipare
le società che si sono classificate nei primi quattro posti
dei rispettivi campionati nazionali. In questa manifestazione
gli incontri saranno 239, le formazioni 73, i turni 23. Le Coppe
del ventunesimo secolo saranno un'estenuante maratona a caccia
di gloria e soldi. La stagione 1999/2000 si annuncia massacrante.
Dal 19 giugno 1999 (via all'Intertoto) al 24 maggio 2000 (finale
di Champions League) si svolgeranno 526 partite di club, con il
campionato europeo per nazioni, che si terrà in Olanda
e Belgio, che inizierà soltanto diciassette giorni dopo.
Ma questo gigantismo sarà lautamente ripagato : solo la
Champions League riuscirà a generare 960 miliardi di lire,
a vantaggio di tutto il calcio continentale. Insomma, un Eldorado.
Capiamo perchè. Questa saporitissima torta (960 miliardi),
originata da diritti televisivi e pubblicitari, andrà per
il 75% (720 miliardi) ai 32 club iscritti alla Champions e per
il 20% (192 miliardi) all'Uefa, per le spese organizzative e per
il suo partner commerciale, Team Agency, e il 5% (48 miliardi)
per le leghe professionistiche. Il 50% della cifra destinata ai
club (360 miliardi) costituirà il "prize-money"(premi
partita e bonus qualificazione)della competizione, mentre l'altro
50% (altri 360 miliardi) sarà distribuito in relazione
alle diverse potenzialità del mercato televisivo. Le società
di calcio italiane, dato che l'Italia contribuisce per il 15%
agli introiti televisivi del torneo, dovrebbero suddividersi circa
54 miliardi, che saranno divisi tra le nostre partecipanti sulla
base del loro piazzamento nel campionato nazionale. Il 40% (21,6
miliardi) andrà a chi vince lo scudetto tricolore, il 30%
(16,2 miliardi) alla seconda classificata, il 20% (10,8 miliardi)
alla terza e il 10%(5,4 miliardi) alla quarta. Allo stesso modo,
la potenzialità di mercato televisivo determinerà
la ripartizione del denaro alle singole leghe. Quella italiana
avrà circa 7,2 miliardi, che convoglierà tra i club
esclusi dall'attività europea. La Champions League, insomma,
sarà una manna per tutti. Anche per chi non vi partecipa.
? ? ? COS'E' LA TV DIGITALE
? ? ?
La Tv digitale ? E' la rivoluzione del prossimo secolo. E' un
modo di trasmettere i programmi televisivi che utilizza il linguaggio
dei computer. Entro il 2010 tutte le trasmissioni tv saranno in
digitale. Negli Stati Uniti d'America l'evento è previsto
accada con quattro anni d'anticipo, nel 2006. Cosa significa,
in termini pratici, questa trasformazione epocale ? Vorrà
dire essere costretti, per la ricezione, a cambiare il proprio
televisore o acquistare un decoder. Modelli di televisori digitali
sono già in commercio. Costano circa 5 milioni di lire.
Il decoder, invece, ha un prezzo che varia tra le 800 mila e i
due milioni e mezzo di lire, ma può anche essere noleggiato
a 14.900 lire il mese. Le trasmissioni in digitale, grazie alla
moltiplicazione dei canali, dovrebbero facilitare la diffusione
delle pay tv. L'abbonamento ai canali pay tv di Telepiù
e Stream costa da 200 a 600 mila lire l'anno. Indispensabile per
i programmi è la parabola, l'antenna che consente di ricevere
le trasmissioni satellitari. La spesa, installazione compresa,
è di circa un milione di lire.
___________________
Parole e pensiero di Karel Van Miert, commissario europeo per
la concorrenza in ogni comparto commerciale : <Il calcio ?
E' un settore che fa girare interessi economici inimmaginabili
e che è legato alla presenza dei grandi dei media, come
testimonia l'arrivo in Italia di Rupert Murdoch. Io credo che
questi interessi muovano attività la cui trasparenza è
ancora tutta da dimostrare. Sarà certamente questa la mia
sfida di domani>. A sorpresa, nelle ultime settimane, l'Unione
Europea ha avvertito di avere nel proprio mirino la serie A. <Gli
accordi fra squadre e tv - ha ribadito Van Miert - possono violare
le regole>.
_________________
CHI E' MURDOCH
Da studente Rupert Murdoch nella sua camera del college di Oxford
aveva il busto di Lenin. <Era una forma di ribellione studentesca,
poi si cresce, si diventa grandi> - ha dichiarato di recente
il magnate australiano. Oggi, a 67 anni, quel giovane "ribelle"
ha davvero fatto passi da gigante ed è grandissimo. Murdoch
possiede un impero industriale formato da 789 aziende in 52 Paesi.
Fattura 25.000 miliardi di lire l'anno ed è presente in
ogni segmento dei mass-media. Siamo di fronte a un autentico imperatore
della comunicazione, che nelle redazioni dei suoi giornali viene
descritto come Citizen Kane, il super potente dell'editoria interpretato
da Orson Welles in "Quarto potere".
Succede anche questo Dal Lanerossi Vicenza al Mobilieri
Ponsacco: c'era un tempo in cui le aziende legavano il loro nome
alle fortune di una squadra di calcio, e lo facevano semplicemente
per passione tanto che erano davvero in pochi a ricordarsi che
il signor Rossi faceva lane e a Ponsacco si facevano soldi con
tavoli, sedie e divani. Insomma quelle denominazioni, entrate
poi a far parte delle ragioni sociali, erano concreti aiuti e
per giunta quasi disinteressati. Ben diversi sono gli sponsor
di oggi che investono miliardi, hanno ritorni enormi, possono
legare la loro immagine a giocatori da prima pagina. E, ovviamente,
pretendono anche molto. Mai però era successo qualcosa
di simile a quanto accaduto a Verona dove lo sponsor, deluso dal
mancato ritorno, se l'è presa apertamente con
i tifosi. Lo sponsor ufficiale della formazione gialloblù,
una società specializzata in intermediazioni immobiliari,
ha utilizzato uno spazio sul periodico Hellas, il
mensile della stessa società. Così, sull'ultima
pagina è apparsa questa pubblicità: In A con
Atreyu? Maggio 1998: accordo per sponsorizzazione Hellas Verona
lire 750.000.000! Luglio, agosto settembre 1998 campagna abbonamenti
con facilitazioni sull'acquisto delle multiproprietà. Ottobre
1998: multiproprietà vendute n.1. Grazie tifosi dell'Hellas
Verona. Perché?.
E, successivamente, è arrivata anche la spiegazione da
parte dell'azienda sponsor: Siamo un po' delusi, non ci
aspettavamo un quasi totale disinteresse nei nostri confronti.
Eh già, forse siamo noi sorprendenti nel sorprenderci.
Un'azienda che decide di investire nel calcio attraverso una sponsorizzazione
fa solo un lavoro strettamente commerciale: tanti soldi uguale
un certo ritorno. Questo a prescindere se si pubblicizzano padelle,
gomme da automobili o addirittura case. Il resto sono chiacchiere
fatte così, per sport. Proprio quello sport che dovrebbe
insegnare ad un'azienda che una squadra che vince, che è
seconda in classifica e che si sta giocando una buona possibilità
di promozione è già un investimento. Ma per fare
questo bisogna, ogni tanto, staccare gli occhi dalle calcolatrici
e gustarsi un pomeriggio di calcio. Caro sponsor, perché
non provarci? Cambierà, cambierà tutto e succederà
presto. Il progetto a cui stanno lavorando i principali club d'Europa,
con Juve, Inter e Milan in primissima fila, non prevede solo la
creazione di quel Supercampionato di cui da almeno un decennio
si sente parlare. L'obiettivo è mandare in soffitta le
tre attuali manifestazioni europee per club, Champions League,
Coppa Uefa e Coppa delle Coppe, creando un sistema completamente
nuovo, per raggiungere un obiettivo ritenuto ormai assolutamente
indispensabile da una agguerrita pattuglia di club: vendere il
prodotto calcio secondo criteri del tutto nuovi, rispondendo alle
esigenze di programmazione dei network televisivi e garantire
all'intero sistema calcistico entrate finora nemmeno immaginate.
Alle tv di tutto il mondo piace il calcio d'Europa, network e
agenzie sovrannazionali per la vendita dei diritti sono pronte
a investire sul calcio migliaia di miliardi a patto di avere garanzie
sul fronte dell'audience, e quindi della presenza certa dei grandi
club titolati con in formazione i giocatori più famosi,
cosa che l'attuale organizzazione delle coppe europee non assicura.
Chi ha Ronaldo, Del Piero oppure Owen, chi garantisce ascolti
e attira la pubblicità, non può correre il rischio
di uscire dopo un paio di partite. "E' assurdo dice
Giraudo, amministratore delegato della Juventus - che chi investe
centinaia di miliardi possa essere eliminato al primo turno".
Senza parole. Piccolo spazio pubblicitario (anche per noi,
naturalmente)
IL 25 APRILE E NATA UNA
PUTTANA
E LHANNO CHIAMATA AC REGGIANA
Non dimenticatelo, grazie !L'ESEMPIO DEL SUDAMERICA
Già fallita la coppa dei miliardi e della tv. Stadi deserti
per la coppa Mercosur ad inviti, analoga alla Superlega
proposta da Media Partners . Iil torneo è iniziato
il 30 luglio, ma è stato un clamoroso fallimento, sia sul
piano tecnico sia su quello dell'interesse del pubblico. Si chiama
coppa Mercosur, che è la denominazione del
Mercato Comune Sudamericano, entità omologa all'Unione
Europea, ed è il campionato per club nato in sostituzione
della Supercoppa continentale, organizzato più o meno come
Media Partners vorrebbe creare la Superlega europea:
e cioè nell'interesse quasi esclusivo dei network televisivi
che si mascherano alle spalle. L'agenzia commerciale che gestisce
questa nuova competizione sudamericana si chiama Traffic,
impresa di materiale sportivo brasiliana, che ha costituito una
joint-venture con l'agenzia argentina Torneo y Competencias,
col compito di assommare sponsor e televisioni. Questa coppa
dei Miliardi, com'è stata ribattezzata dalla stampa
locale, riunisce infatti esclusivamente le grandi squadre, con
un nome e una tradizione spesso al di sopra dei risultati del
momento e alla faccia dei tifosi e delle altre squadre fuori dall'élite.
Sono 20 club (invitati, ovviamente) divisi in 4 gruppi: 6 argentini
(San Lorenzo, Boca Juniors, Independiente, River Plate, Racing
e Velez Sarsfield), 7 brasiliani (Gremio, San Paolo, Flamengo,
Vasco da Gama, Palmeiras, Corinthians e Cruzeiro), 3 cileni (Colo
Colo, Universidad Cattolica e Universidad di Cile), 2 uruguaiani
(Peñarol e Nacional) e 2 paraguaiani (Olympia e Cerro Porteno).
Per ogni partita in casa nella prima fase, i club hanno ricevuto
350 milioni di lire, 700 milioni nei quarti, un miliardo nelle
semifinali. Al vincitore del torneo andranno altri 5,5 miliardi
di lire e 1,8 miliardi al finalista sconfitto. Ed è un'enorme
quantità di denaro, se consideriamo i parametri del calcio
sudamericano. In tutto, secondo i calcoli degli organizzatori,
il vincitore dovrebbe incassare qualcosa come sei volte più
del vincitore della coppa Libertadores, la più prestigiosa
del continente. Anche i migliori giocatori riceveranno lauti premi,
e nemmeno la stampa sarà dimenticata: 18 milioni di lire
ciascuno andranno agli autori della miglior cronaca televisiva,
del miglior articolo scritto e della miglior foto del torneo.
Gli organizzatori investiranno in questa prima edizione 63 miliardi
di lire, ma hanno voce esclusiva per quanto riguarda la scelta
degli orari (si gioca alle 22 per il prime time televisivo)
e delle sedi degli incontri, e persino delle squadre partecipanti,
con le partite che vengono spalmate su tre giorni
della settimana. Ma il fiasco è stato colossale: alcune
squadre, dato l'accavallarsi degli impegni di un calendario fittissimo
in ossequio al business, schieravano spesso molte riserve e l'unica
cosa davvero impressionante è stato il deserto nei grandi
stadi sudamericani da centomila spettatori e oltre: le cifre ufficiali
parlano di 4.352 paganti al Maracanà di Rio
de Janeiro per Flamengo-Cerro Porteno, 6.850 al Monumental
di Buenos Aires per San Lorenzo-Cruzeiro, in 3.860 al Defenders
of the Chaco di Asuncion per Olympia-Corinthians, 2.500
al Centenario di Montevideo per Nacional-Universidad
di Cile, 1.352 al Morumbi di San Paolo per Palmeiras-Independiente.
Nessun commento. Ma meditate, gente, meditate... Piccolo
spazio pubblicitario (anche per noi, naturalmente)
IL CALCIO IN TELEVISIONE
TI UCCIDE; UCCIDILO PRIMA TU:
NON ABBONARTI !!!
Non dimenticatelo, grazie !
LEuro unisce, le partite dividono Così in
Europa tra anticipi e posticipi
Date, calendari, anticipi: ecco qual è la situazione dei
campionati nei quattro principali
(dal punto di vista calcistico) Paesi europei.
INGHILTERRA
si gioca al sabato pomeriggio,
con un posticipo alla domenica pomeriggio e, a volte, il lunedì
sera o anticipo al venerdi sera..
FRANCIA
si gioca al sabato pomeriggio/sera,
con due o tre anticipi al venerdì e, a volte, un posticipo
la domenica.
GERMANIA
si gioca al sabato pomeriggio,
con due o tre anticipi al venerdì e un posticipo alla
domenica.
SPAGNA
si gioca la domenica pomeriggio,
con due o tre anticipi al sabato e un posticipo il lunedì
sera.
PORTOGALLO
si gioca la domenica pomeriggio,
con eventuali anticipi al sabato
CHISSA PERCHE
Chissa perche se guardo negli occhi Moggi, prima di
vomitare penso che a lui del calcio non gliene freghi proprio
nulla.
Chissa perche se guardo negli occhi Giovanni Agnelli subito
penso che il calcio lui lo abbia vissuto soprattutto da tifoso
(di una squadra di ladri, ma comunque tifoso).
Chissa perche se guardo 90° minuto penso
a quanto sia utile la televisione sportiva.
Chissa perche se guardo il Processo di Biscardi penso
subito che i veri animali non stanno in curva, ma altrove.
Chissa perche se guardo una partita di coppa dei campioni
al mercoledi penso quanto sia importante questa manifestazione.
Chissa perche se guardo le partite al martedi o al
giovedi perdo parecchio interesse e a volte le equiparo alla Coppa
dei Bar.
Chissa perche se vado allo stadio mi sento partecipe
di un evento collettivo.
Chissa perche se guardo una partita in casa da solo mi sento
molto sfigato.
Chissa perche non riesco ad apprezzare le manifestazioni
sportive americane, fatte di popcorn ed hamburger.
Chissa perche temo che il nostro calcio prenda quella
ignobile piega.
Chissa perche continuo a mandare a fare in culo tutti i
tifosi delle altre squadre, quando in realta questo dovrebbe
essere il momento di unirsi tutti insieme.
Chissa perche a quelli che contano nel mondo del calcio,
quello che penso io e preso in considerazione come il due
di spade quando ce sotto bastoni.
MA PROPRIO NESSUNO
SI SALVA?
Diamo, di seguito, un brevissimo elenco di persone a cui potremmo
concedere, senza particolari problemi, la possibilita di
collegarsi in Pay-per-view. Se vi riconoscete in una di queste
categorie, perdonate la nostra rudezza nei concetti espressi: Pensionati
Cornuti (di frequente) Lavavetri ai semafori Stupidi
Egoisti Impotenti Reggiani o juventini
alla prossima
!!!
Se anche tu sei contro il
Calcio Moderno clicca qui!!!!!!!!!!