Una natura unica
e particolare, un sovrapporsi di grandi civiltà che hanno lasciato
numerose testimonianze storiche e culturali, caratterizzano il volto
attuale della Sardegna.
La Sardegna
porta tutto questo in tavola, tra il profumo delle braci da legni
aromatici e le foglie odorose di mirto, ginepro e alloro: semplice e nello
stesso tempo originale, ricca di ingredienti e sapori fondamentali, priva
di elaborazioni, aromatica di erbe e legna odorosa ma non piccante.
La sua originale
e ricca gastronomia è basata su ricette antiche tramandate di generazione
in generazione...perché i sapori più genuini della cucina sarda vivono
nelle case comuni, sui banchetti allestiti all'aperto, sui barconi della
pescaturismo...e solo con pochi piatti si mostra agli occhi e soprattutto
al palato, frutto del connubio tra i prodotti del mare e quelli della
terra!!
La varietà della
cucina, in Sardegna, è paragonabile alla varietà dei paesaggi.
"Pani cun tamatiga, afrabica e allu"
(pane con pomodoro, basilico e aglio)
Questo pane si ottiene impastando farina, acqua,
sale e lievito di birra, poi va riempito con pomodori freschi
precedentemente tagliati a pezzetti e lasciati insaporire con basilico e
aglio. La cottura, rigorosamente nel tipico forno a legna.
"Fregula cun cocciula"
(fregola con arselle)
1 Kg di arselle; 150 gr di fregola; 500 gr di polpa di pomodoro; olio
extra vergine d'oliva; 1 l di brodo; aglio; prezzemolo; sale; peperoncino
Lavare le arselle e lasciarle spurgare per un'ora in acqua e sale(ideale
l'acqua del mare); Portarle sul fornello, a fuoco lento, in un tegame
largo e basso per farle aprire col calore; a mano a mano che si aprono
estrarle dal tegame e sistemarle su un piatto; filtrare l'acqua di cottura
rimasta e tenerla da parte. Cuocere la fregola nel brodo, per 5 minuti. In
un tegame soffriggere l’aglio, peperoncino, prezzemolo e la polpa di
pomodoro con l’olio; togliere l’aglio appena diventa dorato e far cuocere
per 10 minuti, unire le arselle, l’acqua filtrata e la fregola, far
cuocere per altri 15 minuti, mescolare e servire caldo.
Spaghetti alla bottarga
500 gr di spaghetti; 50 gr di bottarga grattugiata; prezzemolo; olio
d’oliva
Cuocere gli spaghetti, scolarli al dente e versarli in una padella, far
saltare con l’olio per 2 minuti, aggiungere il prezzemolo e
soffriggere per 3 minuti. Versare il tutto in una zuppiera, aggiungere la
bottarga e servire gli spaghetti ben caldi.
Furono gli arabi, durante la loro dominazione, a
introdurre nella cucina sarda la bottarga, le uova di muggine salate ed
essiccate.
La tradizione culinaria sarda è riuscita ad adottare questo originale
alimento, trasformandolo in uno dei suoi prodotti più tipici e ricercati.
Zuppa di cozze e arselle
500gr di cozze; 500gr di arselle; aglio; prezzemolo; olio extravergine
d’oliva; sale; pepe
Pulire le cozze e le arselle, farle aprire mettendole con un po' d'acqua
in un tegame largo e basso e cuocere a fuoco vivo; conservare e filtrare
l’acqua di cottura. In una padella, mettere l’olio, il prezzemolo e
l’aglio tritati, aggiungere le cozze e le arselle, un pizzico di pepe e di
sale, unire l’acqua di cottura precedentemente conservata e servire.
Ottima con l'aggiunta di crostini di pane.
Calamari ripieni
1,5 Kg di calamari; 100 gr di pane grattugiato; 1/4 di olio d'oliva; 2
uova; sale; peperoncino; prezzemolo; aglio; vino bianco; pomodori
freschi.
Lavare i calamari, svuotarli, tagliare le gambe a pezzetti e lasciare
intero il resto. Soffriggere le gambe, per 10 minuti, e lasciare
raffreddare. Unire il peperoncino, le uova sbattute, l’aglio tritato, i
piselli, il prezzemolo e il pane grattugiato. Amalgamare bene gli
ingredienti e riempire i calamari e chiuderli con uno stecchino. Disporli
in un tegame largo e basso con un po'd’olio e cuocere con il vino bianco
per 10 minuti, unire i pomodori a pezzetti e cuocere per altri 10 minuti.
Lasciar raffreddare e servire tagliati a fettine.
Piedini d'agnello fritti
12 piedini d'agnello; 2 uova; farina; prezzemolo; olio extravergine
d’oliva; sale
Lavare i piedini d’agnello e farli bollire in acqua salata per 2 ore, a
fuoco lento (oggi si trovano quelli precotti). Scolarli, tagliarli a metà
e lasciarli raffreddare. In una terrina, preparare una pastella con la
farina le uova sbattute, un trito di prezzemolo e un pizzico di sale.
Immergere i piedini nella pastella e friggere nell’olio caldo. Salare e
servite ben caldi.
Tanto altro è possibile degustare nei numerosi
ristoranti e trattorie dell'isola, specialità tipiche di mare e di terra,
grigliate di pesce e di carne, il caratteristico maialino arrosto avvolto
nelle foglie di mirto, i dolci, il vino e i liquori...
Tipico della zona è l'ottimo vino Carignano del Sulcis, tanto per citare
il più famoso. L’autorevole critico enogastronomico Jancis Robinson, una
autorità indiscussa dell’enologia internazionale, ha definito quello del
Sulcis, “il miglior Carignano del mondo”...
...e dopo il pranzo un bicchierino di mirto di Sardegna
renderà tutto molto più piacevole.
Da assaggiare anche il famoso filu 'e ferru, fil di
ferro, bevanda e simbolo antico della
gioia dei sardi. Quando in Sardegna, verso la fine del secolo scorso,
vennero imposti pesanti balzelli ai produttori di distillati e liquori, la
distillazione dei vini e delle vinacce, pratica antica e diffusa, veniva
fatta clandestinamente. L'acquavite veniva confezionata in contenitori
posti in una buca scavata sottoterra, coperta da una botola, a sua volta
ricoperta di terra livellata. L'unico segno per rilevare la presenza del
prezioso distillato, era un fil di ferro legato ad essa che sporgeva, ma
sufficiente ad individuare il punto dove era nascosta l'acquavite che dal
quel pezzetto di fil di ferro ha preso il nome.
Greenapple
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