23/02/2003 - Il Bruco delle aree da rigore
L'importanza di Bernardo Corradi
Con lui accanto, l'anno scor- so Marazzina segnò 13 gol, suo record di realizzazioni in A; con lui vicino Lopez ha già messo dentro Il reti nel campionato in corso, suo record di marcature da quando è in Italia. Sarà solo un caso, oppure a giocare a fianco di Corradi ci si guadagna? Noi siamo per la seconda ipotesi, primo perché non crediamo molto alla casualità di ciò che nel calcio accade ripetutamente, secondo perché basta vedere una partita della Lazio per capire quale e quanta sia l'importanza di Corradi nei suoi schemi. Fortemente voluto in estate da Mancini, che grazie al suo arrivo accettò un po' meno a malincuore la partenza di Crespo, Bernardo da Siena lo sta ripagando come meglio non potrebbe. Di botte, in area o nelle sue vicinanze, ne prende tante, ma ne dà anche, a testimonianza di quel suo ruolo di lottatore finalizzato all' apertura degli spazi per i compagni. Bravo di testa, discreto con i pie- di, elastico in acrobazia, per essere un centravanti vero a Corradi manca solo un più continuo rapporto con il gol. L' anno scorso ne fece 10, quest'anno è fermo a 6 e in campionato non segna dalla vittoriosa trasferta di Piacenza dell' l dicembre. Il fatto è che spesso gioca per gli altri finendo col dimenticare se stesso, e dei suoi sacrifici ne approfittano le punte che gli giocano accanto. Ma a Mancini e alla Lazio va bene così, tanto che quando è mancato tutti si sono accorti della sua assenza (ricordate la recente partita interna con la Reggina?).
Per
tutti questi motivi oggi, alla prima gara interna della Lazio dopo quella
serata genovese tinta d'azzurro, abbiamo voluto dedicargli la nostra
rubrica, convinti che lui se la meriti tutta.
