Articolo da Il Nuovo 

02/12/02: Corradi, l'uomo che sbucò nella nebbia

Una rivelazione che calza il 43 di scarpino ed è fidanzatissimo con Erika, anche se sono molte le ammiratrici. Perché lui è "l'Alessandro Gassman biancoceleste".

ROMA - E’ comparso dal nulla nel mucchio selvaggio, si è alzato più in alto di tutti e ha colpito secco di testa. Un lampo nella nebbia. Gol. Sono le 16 e 49 di domenica scorsa e grazie a questa sua prodezza giunta a tempo scaduto, la Lazio è prima in classifica. Bernardo Corradi, come dire una sorpresa nella sorpresa. Indescrivibile la sua gioia dopo questa rete che ha dato alla squadra una vittoria incredibile, irrefrenabile la sua corsa sotto la curva dei tifosi al seguito. E non poteva essere altrimenti, perché se la Lazio è a sorpresa la capolista del campionato, il gol è venuto proprio dal giocatore che della banda Mancini si è rivelato la vera rivelazione. 

Eccolo qui questo ragazzo di 26 anni, senese purosangue della contrada del Bruco, segno zodiacale Ariete, una certa somiglianza con Alessandro Gassman e felicemente fidanzato con Erika. E’ alto un metro e 85, pesa 79 chili e calza il 43 di scarpino. Il suo hobby è la musica, la sua canzone “Perdere l’amore” di Massimo Ranieri. Vive all’Olgiata e ha una Mini Couper per girare nella città e una Mercedes per i viaggi. Dopo gli inizi divisi fra Poggibonsi, Montevarchi e Cagliari, si è affermato definitivamente nel Chievo, che ha contribuito ha portare in serie A con 12 reti ed a lanciare fra le nuove realtà del calcio italiano l’anno scorso con altre 10. Alla Lazio è arrivato questa estate quasi a “tempo scaduto” dall’ Inter, nell’ambito dell’operazione Crespo conclusa l’ultimo giorno di mercato. Ma Mancini l’aveva già inserito nella lista dei suoi preferiti da acquistare.

E Corradi ce l’ha messa tutta per ripagare la sua fiducia,  riuscendo ad inserirsi nel gruppo e soprattutto negli schemi dettati dal Mancio, nonostante le critiche dei palati più fini che in lui vedevano un giocatore di categoria, limitato insomma. Erano in pochi infatti ad apprezzare quel grosso lavoro di sponda, tutto quel movimento che l’ex attaccante veronese creava nell’area avversaria, ma alla lunga il suo gioco ha pagato. E sono arrivati anche i gol. Sei fino ad ora, tra i quali quello spettacolare contro il Modena eseguito con una rovesciata acrobatica che ha suscitato gli applausi del Belpaese pallonaro e quello che ha portato la squadra in cima alla classifica di cui dicevamo. Per la tenacia e la grinta dimostrata in campo, lo hanno chiamato il nuovo Casiraghi, ma lui con apprezzata modestia si schernisce dichiarandosi lusingato per un accostamento del genere. Del resto Bernardo Corradi è così, umile e generoso, proprio come la Lazio attuale che non si arrende mai e mette da parte i problemi che la assillano. E che dalle 16 e 49 di domenica scorsa sta facendo sognare la sua gente.

 

 

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