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Il
motivo di una presenza “La
Patria è la nostra casa, i nostri genitori, l’amore che tutti abbiamo
per la nostra terra”. Questa è la definizione che si legge nel
diario di un militare della folgore che ventenne ha combattuto a El
Alamein. Non credo che qualcuno abbia da ridire qualcosa su questa
definizione. Non credo che questa frase possa essere attribuita ad un uomo
di Destra o di Sinistra. Queste
sono le parole di un uomo che amava la propria Nazione e che,
probabilmente, era pronto a morire per essa. Il
monumento per la pacificazione è lì per ricordarci l’esempio di tanti
ragazzi il cui pensiero non era il cellulare o lo scooter, la cui
preoccupazione non era come abbinare la maglietta firmata ai pantaloni
nuovi. Era
una generazione diversa dalla nostra ma, probabilmente, migliore, legata a
principi più sani, con la sfrontatezza e la voglia di vivere il proprio
tempo. Ecco
il Gladio deve simboleggiare tutto questo ed in più rappresentare un
luogo di riflessione dove il dolore per i cari caduti in battaglia possa
finalmente ritrovare pace. Abbiamo
ascoltato tante parole, forse troppe. Pindariche riflessioni politiche di
questo o quel personaggio, appartenente a questo a quel partito, ma forse
i significati più veri stanno nelle righe di un ragazzo Giuseppe Dovico:
“freniamo i nostri ardori” e riflettiamo aggiungo io. Ho,
però, la paura che le sue parole cadranno nel vento, soffiate via da chi
sta cercando nella piazza, e forse negli scontri di piazza, la sua
rivincita elettorale. Ma
questo non è il momento delle parole. Questa è l’ora del silenzio e
della riflessione, per ricordare tutti quei ragazzi che hanno sacrificato
la propria vita per il più grande degli ideali: la Patria. Ecco
perché Azione Giovani ha deciso di aderire alla manifestazione di
inaugurazione del monumento con delegazioni che arriveranno da tutte le
altre province calabresi. Il
Coordinatore Regionale
Gianfranco Turino
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