L'Antartide, dal
punto di vista giuridico, è un territorio non assoggettato alla
sovranità di alcuno Stato; esistono tuttavia delle
rivendicazioni territoriali che sono state però sospese con
l'entrata in vigore del Trattato Antartico. Il Trattato
sull'Antartide regola la presenza dei Paesi interessati sul
continente. E' stato stipulato a Washington il 1 dicembre 1959
fra 12 dei Paesi partecipanti all'Anno Geofisico Internazionale
(1957-58) ed è entrato in vigore il 23 giugno 1961. Lo spirito
del Trattato è quello di favorire gli usi pacifici del
continente e di assicurare la conservazione della flora, della
fauna e dell'ambiente naturale nell'interesse dell'umanità.
Punti salienti sono:
· la sospensione delle rivendicazioni territoriali;
· l'interdizione di ogni attività a carattere militare e il
divieto di ogni esperimento nucleare e di discarica dei rifiuti
nucleari;
· la libertà di ricerca scientifica salvo l'obbligo di
notificare l'invio di spedizioni o la costituzione di basi
destinate alla ricerca;
· la cooperazione internazionale nelle attività scientifiche,
con scambi di informazioni e di personale.
Tutti i Paesi aderenti al Trattato hanno diritto di accedere al
continente indiviso e di svolgere attività pacifiche su tutta
l'area antartica senza discriminazione territoriale.
Il personale operante in Antartide è sottoposto al potere
esclusivo dello Stato di cui ha nazionalità.
Il Trattato distingue due categorie di Stati Membri che sono
denominate Parti Consultive e Parti Contraenti.
Le Parti Consultive consistono nei 12 Paesi originari firmatari
del Trattato cui si sono aggiunti i Paesi che hanno dimostrato il
loro interesse per l'Antartide conducendovi attività sostanziale
di ricerca scientifica, in particolare stabilendovi basi o
inviandovi spedizioni. A partire dal 1990 sono stati ammessi come
Parti Consultive anche Paesi che non hanno stabilito basi in
Antartide. Le Parti Consultive hanno il diritto di decidere
(secondo il principio del consenso) su tutte le questioni oggetto
del Trattato e il diritto di condurre ispezioni su navi, basi,
personale e materiale altrui, al fine di controllare l'osservanza
del Trattato.
Le Parti Contraenti consistono nei Paesi che aderiscono al
Trattato ma non hanno acquisito i diritti di cui sopra.
Il Trattato, le varie raccomandazioni messe a punto nelle
riunioni periodiche e gli accordi che lo affiancano, prendono la
denominazione informale di Sistema del Trattato Antartico. Vanno
segnalati in questo ambito:
· la Convenzione per la Conservazione delle Foche Antartiche
(CCAS, 1978);
· la Convenzione per la Conservazione delle Risorse Viventi dei
Mari Antartici (CCAMLR, 1980).
Nel 1991 è stato siglato, a completamento del Trattato
Antartico, un accordo di particolare rilievo: il Protocollo sulla
Protezione Ambientale. Tale accordo, noto anche come Protocollo
di Madrid, ha dichiarato la messa al bando per i prossimi 50 anni
di ogni sfruttamento minerario e ha imposto alle nazioni operanti
in Antartide la valutazione dell'impatto ambientale per qualsiasi
attività. Al Trattato Antartico aderiscono oggi 43 Paesi che
rappresentano più dell'80% della popolazione globale. Nel 1991
il Trattato Antartico ha compiuto 30 anni: da questa data ogni
Parte Consultiva può chiedere che il Trattato venga ridiscusso.
Importanti organizzazioni mondiali che hanno interessi anche
sull'area antartica partecipano alle riunioni del Trattato, per
esempio la World Meteorological Organization o l'International
Oceanographic Commission che raccolgono rispettivamente dati
oceanografici e meteorologici.