Organizzazione internazionale, con sede a New York, costituita fra gli Stati che hanno accettato di adempiere agli obblighi stabiliti dallo statuto (o Carta) delle Nazioni Unite (sottoscritto nella conferenza di San Francisco il 26 giugno 1945 dalle delegazioni di cinquanta Stati, entrato in vigore il 24 ottobre 1945) al fine di salvaguardare la pace e la sicurezza mondiali e di istituire tra le nazioni una cooperazione economica, sociale e culturale.
L'ONU si rifà a una precedente esperienza, la Società delle Nazioni, che ne costituì la base storica, sebbene non possa essere considerata strettamente come una continuazione o una ripresa dell'istituzione ginevrina.
Sei sono gli organismi principali che la compongono:
Assemblea generale,
Consiglio di sicurezza,
Consiglio economico e sociale,
Consiglio di amministrazione fiduciaria,
Corte internazionale di giustizia,
Segretariato.
Una trentina di organizzazioni specializzate collegate, che costituiscono il cosiddetto sistema ONU, coprono praticamente tutti i campi dello sviluppo. Tra queste occorre distinguere quelle che, pur appartenendo al sistema delle Nazioni Unite, sono autonome:
FAO - Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura;
UNESCO - Organizzazione per l'educazione, la scienza e la cultura;
IFAD - Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo;
OMS - Organizzazione mondiale della sanità;
ILO - Organizzazione internazionale del lavoro;
UNIDO - Organizzazione delle NU per lo sviluppo industriale;
FMI - Fondo monetario internazionale;
gruppo della Banca Mondiale, che comprende
BIRD- Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo, con le sue due affiliate
IDA - International Development Association,
IFC - International Finance Corporation
organi delle Nazioni Unite propriamente detti
UNDP - Programma di sviluppo delle NU;
UNCTAD - Conferenza delle NU per il commercio e lo sviluppo;
UNICEF - Fondo delle NU per l'infanzia;
PAM - Programma alimentare mondiale;
UNEP - Programma delle NU per l'ambiente;
UNFPA - Fondo delle NU per le attività in materia di popolazione;
UNITAR - Istituto delle NU per la formazione e la ricerca;
ACNUR - Alto commissariato delle NU per i rifugiati.
La Banca Mondiale e il Fmi, grazie alle caratteristiche e al raggio di azione propri, hanno acquisito una grande indipendenza.
L'indirizzo Internet dell'ONU è http://www.un.org
È una istituzione specializzata dell'ONU.
Sorta come BIRS (Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo) all'epoca della conferenza di Bretton Woods del 1944, la sua costituzione fu decisa contemporaneamente a quella del FMI, ha sede a Washington.
Il Consiglio dei Governatori, composto da un rappresentante per ogni stato membro, detiene il potere decisionale, mentre 22 amministratori costituiscono il potere esecutivo e sono nominati dai principali sottoscrittori (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito).
I maggiori azionisti sono gli Stati Uniti (20%) e Giappone (5%).
La sua funzione riguarda la concessione di prestiti a Paesi in via di sviluppo con fondi propri o reperiti sul mercato dei capitali per la realizzazione dei progetti.
La concessione di prestiti è sempre più legata all'adozione di politiche di deregolamentazione dei settori industriale ed agricoli e di privatizzazione di società pubbliche.
L'indirizzo Internet della Banca Mondiale è http://www.worldbank.org
Il suo ruolo è quello di promuovere la cooperazione nel settore monetario e della stabilizzazione valutaria, e di concedere prestiti ai Paesi membri che evidenziano deficit nella bilancia dei pagamenti.
Il Fondo può anche vendere divise e oro ai propri membri al fine di agevolare il commercio internazionale.
Il FMI ha anche creato un unità di conto internazionale, i diritti speciali di prelievo (DSP), che gli stati membri possono usare per i pagamenti internazionali.
Ha sede a Washington.
Creato nel 1944, con la firma degli accordi di Bretton Woods.
Attualmente (2001) i paesi membri sono 183, il potere di voto di ciascun paese dipende dalla dimensione della sua quota di partecipazione al fondo, calcolata in modo da riflettere approssimativamente il suo peso nell'economia mondiale.
L'Fmi aveva il compito di assicurare il rispetto del nuovo ordine monetario internazionale fondato sul principio dei cambi fissi.
Il suo compito quindi era quello di vigilare, affinché i paesi firmatari degli accordi non procedessero a svalutazioni selvagge o competitive.
In realtà l'Fmi aveva, conformemente al suo nome, anche una funzione di "cassa comune": ogni paese membro al momento dell'adesione doveva versare una quota, di cui una parte in oro (unità di riferimento del sistema di Bretton Woods) o in dollari e il resto (75%) in moneta nazionale.
In cambio ogni paese poteva, in caso di bisogno, prelevare da questo conto dei fondi, sotto forma di crediti rimborsabili a medio termine (meno di tre anni) e nella moneta di sua scelta.
La prima tranche di prelievo (un quarto della quota) era automatica, mentre le tranche successive (per successivi quarti fino a cinque quarti della quota totale) erano sottoposte a determinate condizioni cioé l'aiuto era subordinato all'attuazione, da parte del governo del paese, di un severo programma di risanamento dettato dal FMI, ossia l'ultima tranche dava agli esperti del Fmi un diritto di ingerenza nella politica economica del paese. Con gli accordi di Giamaica, (che, firmati l'8 gennaio del 1976, hanno modificato gli accordi di Bretton Woods, svincolando le monete dal rapporto-base con l'oro e dai cambi fissi) la missione dell'Fmi è cambiata: non deve più vigilare sui tassi di cambio, che ormai sono fluttuanti.
In compenso il Fondo ha riacquistato importanza con il controllo sulla liquidità del sistema monetario internazionale: ciò significa in pratica che l'Fmi si fissa l'obiettivo di garantire che siano saldati i debiti esteri sovrani (quelli contratti da uno stato o da esso garantiti).
A questo scopo sono stati messi in atto dei meccanismi di adeguamento o aggiustamento, che prevedono prestiti speciali (destinati ai paesi in difficoltà) condizionati.
Per i paesi indebitati del terzo mondo l'Fmi è diventato il simbolo dell'ortodossia economica.
Di fatto la maggior parte degli accordi di aggiustamento conclusi hanno imposto ai paesi interessati delle condizioni molto pesanti e soprattutto costose da un punto di vista sociale: riduzione della spesa pubblica, privatizzazione di imprese pubbliche, riduzione o soppressione delle sovvenzioni pubbliche ad alcuni prodotti o ad alcune imprese, svalutazione della moneta nazionale. Insomma, un insieme di rimedi destinati a ristabilire gli equilibri esteri compromessi con la riduzione del potere d'acquisto interno.
In certi casi ciò ha provocato gravi agitazioni sociali ("le rivolte
della fame" di Caracas o del Cairo, quando la soppressione delle sovvenzioni pubbliche ha provocato il forte rialzo di alcuni prodotti di prima necessità come il pane).
È probabilmente per combattere questa immagine antisociale che l'Fmi ha tentato di promuovere un aggiustamento meno drastico in Ghana. E bisogna riconoscere che questo paese da una decina di anni conosce una crescita nettamente superiore a quella dei paesi vicini e senza conseguenze sociali troppo dolorose. A riprova che esistono molti modi di gestire l'eccesso di indebitamento. Ma le ricette imposte ai paesi asiatici in occasione dell'ultima crisi, fortemente criticate per i pessimi effetti, hanno di nuovo posto il Fmi nell'occhio del ciclone e si torna di nuovo a parlare di una sua riforma.
Al fondo è stato contestato da un lato di prestare aiuto a paesi corrotti o di operare salvataggi di banche che hanno deliberatamente corso gli alti rischi comportati dai mercati dei paesi invia di sviluppo, dall'altro di peggiorare, con i suoi programmi draconiani, la povertà dei paesi a reddito.
General agreement on tariffs and trade, accordo generale sulle tariffe doganali e il commercio concluso a Ginevra il 30 ottobre 1947 ed entrato in vigore il primo gennaio 1948.
È un trattato multilaterale entrato in vigore il 1° gennaio 1948.
È l'unico strumento internazionale a fissare regole per gli scambi commerciali accettate dalle nazioni di più di quattro quinti del commercio mondiale.
Il 1° gennaio 1995 il GATT è stato sostituito dall'Organizzazione mondiale del commercio (WTO).
Homme Environnement et Reseaux de Developpement, ong marocchina nata nel 1997 allo scopo di promuovere nella società il senso di ecocittadinanza e sviluppare la solidarietà nel campo della salute, l'educazione, la formazione e l'informazione.
MAI (Multilateral Agreement on Investments - Accordo Multilaterale sugli Investimenti) è un progetto di accordo economico internazionale in fase di negoziazione presso l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (d'ora in poi OCSE).
Vuole creare una carta dei diritti e delle libertà per le aziende multinazionali, al fine di rendere più facile per gli investitori individuali e aziendali lo spostamento di capitali all'estero - sia in valuta che sotto forma di immobili industriali.
È interessante notare che 477 delle 500 maggiori multinazionali citate da "Global Fortune" (cioè il 95,4%) hanno sede negli stati membri dell'OCSE.
Finora è mancata una regolamentazione multinazionale per gli "investimenti diretti internazionali" (IDE).
Dall'inizio degli anni Novanta è diventata sempre più evidente negli Stati Industrializzati, e soprattutto nell'Unione Europea, l'esigenza di un quadro giuridico multilaterale sugli investimenti, che ne promuovesse lo scambio, nella convinzione che una più ampia circolazione di capitali sul piano mondiale sarebbe foriera di maggiore sviluppo per tutti.
Mentre inizialmente l'Europa si e' sforzata di affrontare tali questioni nel quadro del GATT e poi dell'OMC, gli Stati Uniti hanno da subito privilegiato l'OCSE ( Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) quale luogo privilegiato per ospitare i negoziati tra gli Stati industrializzati.
In questo modo, gli Stati Uniti hanno puntato a conseguire più rapidamente un accordo globale tra i ricchi del pianeta ( i 29 paesi membri dell'OCSE: USA, Canada, Messico, gli stati membri dell'UE, Svizzera, Norvegia, Islanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Turchia, Corea del Sud, Giappone, Nuova Zelanda, Australia) da lasciare aperto all'adesione degli stati non membri.
Anche i paesi in via di sviluppo (PVS), per i quali l'IDE rappresenta una componente essenziale del proprio finanziamento ancor più degli aiuti, potranno solamente firmare successivamente il testo convenuto. L'unione Europea ha accettato tale approccio e da alcuni anni, dunque, sono in corso a Parigi dei negoziati per liberalizzare gli investimenti.
Questi negoziati sono stati condotti senza tener conto delle diverse organizzazioni della societa' civile (sindacati, ONG, organizzazioni di difesa dell'ambiente ,dei diritti dell'uomo....) e il progetto di accordo non prende in considerazione gli accordi internazionali (in particolare la "Dichiarazione di Rio", la "Agenda 21", il "codice di condotta delle Nazioni Unite per la protezione dei consumatori", il "Habitat Global Plan of Action", il "UNCTAD Set of Multilateral Agreed Principles for the Control of Restrictive Business Practices").
I concetti: il MAI si basa su tre concetti - disposizioni fondamentali:
gli stati devono eliminare ogni trattamento preferenziale su base nazionale, ovvero mettere tutti - investitori nazionali ed internazionali - sullo stesso piano giuridico, rinunciando a privilegiare un'impresa nazionale quale beneficiaria di un investimento;
di conseguenza, i governi si devono impegnare ad abbattere ogni ostacolo alla circolazione dei capitali stranieri nel loro territorio;
le imprese multinazionali si vedono riconosciute il diritto di portare in tribunale quei governi che a loro avviso hanno dato il via a "politiche discriminatorie", sancendo in tal modo la fine della possibilità per le istituzioni legali, democratiche e legittime nazionali di decidere cosa si fa in casa propria.
Le conseguenze:
in termini di democrazia, la supremazia, ulteriormente sancita nell'accordo,
dell'economia sulla politica;
un non rispetto del diritto dei paesi ad esercitare un controllo democratico sugli investimenti. E importante che resti garantito il primato della politica nella definizione del quadro di riferimento e che non avvenga alcun trasferimento di competenze a poteri economici non legittimati democraticamente soprattutto va garantito un effettivo controllo democratico sulle transazioni economiche e finanziarie interagenti fra loro e imperscrutabili per i cittadini;
uno svuotamento degli standard nazionali in campo ambientale e sociale, ossia, i diritti sociali ed ambientali acquisiti non devono essere smantellati.
La liberalizzazione degli investimenti comporta infatti il rischio che i flussi di capitale vengano concentrati nelle regioni dove sono meno elevati i costosi oneri di protezione ambientale e/o i diritti di tutela dei lavoratori ritenuti un ostacolo.
Tale circostanza diventerà sempre più attuale nella misura in cui i PVS parteciperanno ad un futuro MAI.
I "pacchetti per la ripresa economica" che il FMI ha recentemente approntato per le economie disastrate di Tailandia, Indonesia e Corea del Sud contenevano misure che anche il MAI prevede: obbligo per i governi di accettare investimenti esteri in tutti i settori, l'indebolimento degli standard ecologici e di sicurezza sul lavoro per attrarre nuovi investimenti, la rimozione delle misure di salvaguardia contro attacchi speculativi in borsa. Le multinazionali approfittano della crisi delle economie asiatiche per acquisire imprese a prezzi stracciati e per conquistare nuovi mercati.
Il MAI ha lo scopo di stabilire un nuovo corpo di leggi mondiali sugli investimenti che garantirà alle multinazionali il diritto e la libertà incondizionata di comprare, vendere e compiere operazioni finanziarie in tutto il mondo come e quando ritengono opportuno, incuranti di leggi ed interventi governativi.
Informazioni sull'Accordo Multilaterale sugli Investimenti si possono reperire su:
http://www.unimondo.org/guide/mai/ http://members.tripod.com/~ccinzia/campaigns/mai.html
OCSE - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Fu istituita nel 1960 in sostituzione dell'OECE per attuare la massima espansione dell'economia, dell'occupazione e del tenore di vita dei paesi membri conservando la stabilità finanziaria e contribuendo allo sviluppo economico mondiale, per favorire l'espansione economica dei paesi sottosviluppati e incrementare il commercio mondiale su base multilaterale e non discriminatoria.
I paesi membri nel 1999 sono 29: USA, Canada, Messico, gli stati membri dell'UE, Svizzera, Norvegia, Islanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Turchia, Corea del Sud, Giappone, Nuova Zelanda, Australia.
L'OCSE ha sede a Parigi.
L'indirizzo Internet dell'OCSE è http://www.oecd.org e http://www.rappocse.org/
WTO - World Trade Organization
OMC - Organizzazione Mondiale per il Commercio
Istituita nel 1995, ha trasformato l'accordo generale sui dazi doganali ed il commercio (GATT), in un istituzione permanente.
Ha sede a Ginevra e vi aderiscono 136 paesi di cui circa 99 in via di sviluppo (aprile 2000).
All'OMC spetta il compito di gestire tutte le intese che rappresentano la base legale per la regolamentazione del commercio internazionale.
Essi prevedono un commercio internazionale sempre più:
libero, cioé privo di ostacoli tariffari e non;
non discriminante, a tutti i paesi deve essere garantito lo stesso trattamento;
prevedibile, le tariffe o le regolamentazioni non subiranno variazioni arbitrarie;
più competitivo, regolamentazione dell'uso di pratiche distorsive della concorrenza;
benefico anche per i paesi in via di sviluppo, ai quali viene in media concesso più tempo per adeguarsi alle norme GATT.
Questo pone seri problemi ai piccoli paesi, specie i Paesi in Via di Sviluppo, che scarseggiano di negoziatori qualificati.
L'istituzione della WTO pone anche problema per quanto attiene il coordinamento con le politiche delle altre istituzioni economico-finanziarie internazionali (la Banca Mondiale e il Fondo monetario internazionale), in quanto la WTO potrà certo contribuire a migliorare la gestione della liberalizzazione economica, per consentire il riequilibrio degli obblighi fra i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo indebitati.
Tuttavia, la WTO è anch essa produttrice di dottrina economica, mentre il segretariato del GATT era un semplice esecutore.
Le tre istituzioni economicofinanziarie internazionali (WTO, Banca Mondiale e FMI) dovranno fare del loro meglio per rispettare il ruolo degli stati nella produzione e nella gestione dei beni collettivi, e per formulare risposte adatte alla mondializzazione del sistema economico.
L'indirizzo Internet dell'Organizzazione Mondiale per il Commercio è http://www.wto.org