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AWMR Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea

Giù le mani dal corpo delle donne
Manifestazione di donne per l'autodeterminazione, per dire no al controllo sui nostri corpi, a Buttiglione e a tutti coloro che come lui nel governo e fuori agitano vecchie e nuove idee e provvedimenti che possano limitare in qualche modo la libertà delle donne, no a chi si propone di mettere in discussione la legge 194 che, pur con i suoi difetti, rimane un'entità da difendere ad ogni costo a fronte di una destra misogina e sessuofoba e di un parlamento anch'esso misogino che vorrebbe legiferare sui nostri corpi.

Coordinamento donne per l'autodeterminazione. Bologna 30 giugno 2001.

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[v]elenco adesioni
[v]volantino
[v]Forum delle donne PRC


Bologna: il Comune di centrosinistra di Zola Predosa anticipa di sei mesi la linea del governo Berlusconi inserendo il Movimento per la Vita nei consultori.

No agli scambi politici sul corpo delle donne!


Può anche darsi che la 194 (legge che consente l'interruzione di gravidanza) non venga cambiata in senso restrittivo, lasciando così intatta formalmente la libertà di scelta delle donne, ma molte forze si stanno muovendo per limitare di fatto il nostro diritto all'autodeterminazione.

Ci troviamo di fronte ad un attacco delle forze cattoliche integraliste che per un certo periodo erano state ridotte al silenzio dalla mobilitazione delle donne. Queste forze hanno ritrovato spazio grazie all'abbattimento progressivo dello stato sociale, che significa riduzione dei servizi pubblici, appaltati ad associazioni no-profit (legge sulla sussidiarietà n.88) e delegando alle famiglie le attività assistenziali di base.

Dai diritti si è passati alla beneficenza. Dallo Stato laico si vuole passare allo Stato etico, che in Italia significa riaffermazione di un modello cattolico di famiglia e di sessualità. A Zola Predosa, per esempio, il Consiglio Comunale ha approvato il finanziamento di una associazione che a livello nazionale difende il diritto alla vita del concepito, separato da e contro il corpo della donna, suo mero contenitore. Cattolici e antiabortisti hanno così la delega dalle istituzioni per "l'assistenza" alle donne che hanno deciso di abortire motivando la propria scelta a causa delle loro condizioni sociali.

Il volontariato ha trovato nel famoso terzo settore il paese di bengodi dove i finanziamenti pubblici abbondano, le garanzie e i salari scarseggiano. In questo quadro le donne risultano doppiamente penalizzate: da un lato il decadimento della quantità e della qualità dei servizi che le costringe a tornare in famiglia a svolgere il lavoro di riproduzione da cui si erano in parte emancipate; dall'altro gli orari impossibili, il lavoro flessibile e sottopagato sono la norma nel terzo settore, a manodopera in prevalenza femminile.

La famiglia, incentrata sul ruolo materno e di cura della donna, viene mitizzata, nonostante in diverse statistiche compaia come il luogo dove si verificano il maggior numero di stupri, abusi, maltrattamenti, omicidi contro donne e bambini.

Eppure della famiglia ci viene proposto un modello unico, che esclude ogni relazione affettiva non regolamentata dall'eterosessualità e dal matrimonio, fino a precludere l'accesso alle tecniche di riproduzione assistita e l'adozione alle donne sole, lesbiche e transessuali. La società patriarcale, sbandierando un democratico rifiuto del razzismo, ci chiede di fare più figli nonostante il pianeta scoppi, perchè la "razza bianca" non sia messa in minoranza.





COORDINAMENTO DONNE PER L'AUTODETERMINAZIONE

fip. Via de' Pignattari n°1

NO AGLI SCAMBI POLITICI SUL CORPO DELLE DONNE!

SABATO 30 GIUGNO 2001
ALLE ORE 16 A BOLOGNA

MANIFESTAZIONE
NAZIONALE

PER L'AUTODETERMINAZIONE, CONTRO
GLI ATTACCHI ALLA 194.

(CONCENTRAMENTO ALLE ORE 15
IN PIAZZA XX SETTEMBRE - AUTOSTAZIONE)

COORDINAMENTO DONNE PER L'AUTODETERMINAZIONE



AWMR Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea
aderisce al coordinamento donne per l'autodeterminazione.



Forum delle donne PRC

Care compagne, care amiche,

Il Forum delle donne di Rifondazione comunista aderisce alla manifestazione nazionale convocata a Bologna - il 30 giungo prossimo - in difesa dell'autodeterminazione femminile e siamo tutte impegnate per la piena riuscita dell'iniziativa.

Si tratta per tutte noi di un appuntamento di grande importanza per diversi motivi:

  • la manifestazione è maturata nell'ambito di una vicenda apparentemente periferica che ha assunto invece molto presto e molto vivacemente un carattere emblematico. Il Comune di Zola Predosa, retto da una giunta di centro-sinistra, è diventato un vero e proprio laboratorio di quella politica trasversale di svuotamento progressivo dell'insieme delle norme legislative che hanno fino ad ora garantito l'autodeterminazione delle donne. Il Consiglio Comunale ha infatti approvato il finanziamento di un'associazione che a livello nazionale difende il diritto alla vita del concepito, con la conseguenza che cattolici e anti-abortisti hanno ricevuto la delega dalle istituzioni "per l'assistenza", cioè per l'opera di dissuasione verso le donne che vogliono abortire. L'arrendevolezza di vasti settori del centro-sinistra nei confronti dei diktat vaticani ha preparato la strada alle strategie del centro-destra che ormai apertamente attaccano la 194;

  • il governo Berlusconi, nella persona del ministro Buttiglione, da sempre solerte servitore delle gerarchie vaticane, ha subito manifestato le sue intenzioni bellicose, dichiarando di voler modificare la legge 194. Il fatto che ci siano state dichiarazioni di esponenti della maggioranza tese a ridimensionare la portata delle esternazioni di Buttiglione non può trarre in inganno. Intorno alla 194 si gioca ormai da tempo una partita politico-ideologica di prima grandezza. La posta in gioco è alta e sta soprattutto nel disegno del centro-destra di ridurre a residualità la legge, svuotandola sia dei meccanismi di automaticità operativa di fronte alla richiesta da parte delle donne sia della portata simbolica del principio dell'autodeterminazione - la prima parola e l'ultima spetta alla donna - che ispira la legge. Va nella medesima direzione la tempestiva presentazione al Senato da parte del Biancofiore di un disegno di legge sullo statuto dell'embrione sottoscritto anche da dieci esponenti della Margherita;

  • il grande successo del contro-vertice femminista di Genova ha portato alla luce una significativa tendenza alla ricomposizione dell'iniziativa politica delle donne. Possiamo parlare della tendenza al manifestarsi di un nuovo movimento politico delle donne come aspetto intrinseco alla fase che attraversiamo, così fortemente contrassegnato dalla critica e dalla resistenza alla globalizzazione, dal desiderio di molti e molte a connettere i problemi globali con quelli del territorio dove si vive. La forte risposta che molte donne hanno dato a Bologna alla decisione del consiglio comunale di Zola Predosa parla proprio di questo, di questa inedita spinta a riprendere in mano - nelle nostre mani - la politica.

  • Il Forum delle donne del Prc ha da tempo segnalato il rischio che il principio dell'autodeterminazione femminile fosse messo sotto tiro. Abbiamo sempre giudicato negativa l'idea che la legge 194 fosse da ritenere un'acquisizione stabile e stabilizzata sia sul piano della legge sia su quella della percezione sociale. Non è affatto così, come i fatti dimostrano. Abbiamo anche sempre segnalato che il ricorso delle giovani alla legge non si accompagna né alla consapevolezza di che cosa quella legge abbia significato, nella storia dei rapporti di genere nel nostro paese, né alla percezione del suo carattere spiazzante rispetto alla normalità dei rapporti di coppia. L'idea che il partner abbia non soltanto la possibilità di dire la sua ma "il diritto"a farlo per far decidere lei, è per esempio assai diffusa tra le ragazze e ciò indica quanto la libertà dei comportamenti delle giovani generazioni sia scissa dalla libertà e dal senso di responsabilità di sé.

    Con l'avvento del centro-destra si apre una stagione politica in cui i temi relativi al corpo delle donne e alla libertà femminile costituiscono il banco di prova della qualità stessa della politica di opposizione.

    Cominciamo con Bologna ma con l'idea che dal successo di quell'iniziativa possano maturare le condizioni di un grande appuntamento nazionale a Roma nei prossimi mesi.

    Un abbraccio
    Elettra Deiana

    Forum delle donne di Rifondazione comunista
    Viale del Policlinico 131 - CAP 00161 - Roma
    Tel. 06/44182204
    Fax 06/44239490


    P.R.C. Navile


  • Adesioni alla manifestazione del 30 giugno in opposizione agli attachi alla libertà delle donne, alla loro autodeterminazione, alla 194 e a tutti i tentativi di controllare il corpo delle donne:



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