ilGiornale.it - Esuberi Fiat, piano Maroni alla verifica - n. 4 del 23-01-2006
di Pierluigi Bonora - lunedì 23 gennaio 2006, 00:00 Pierluigi Bonorada MilanoIl problema degli esuberi Fiat è arrivato al punto di svolta.
A differenza di un tempo, la novità della nostra proposta è che se anche la nuova occupazione dovesse essere persa, il soggetto rientrerà nel programma sperimentale che lo porterà nuovamente alla pensione se non sarà trovata unulteriore ricollocazione lavorativa».Una volta completato il documento e in attesa di consegnarlo mercoledì o giovedì a Fiat e sindacati, lo staff del ministro Maroni domani dovrebbe incontrarsi con i responsabili delle agenzie polifunzionali (ex società per il lavoro interinale) e per il ricollocamento.
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Rassegna Online - Esuberi Fiat, Accordo separato
La sorte dei 2.887 lavoratori dichiarati in esubero dal Gruppo Fiat è nelle mani di un accordo separato, quello firmato oggi pomeriggio al ministero del Welfare dall'azienda torinese con Fim Cisl, Uilm e Fismic ma senza la Fiom.
I metalmeccanici della Cgil considerano infatti 'non credibile'' il piano industriale della Fiat e hanno chiesto fino all'ultimo, senza ottenerlo, che l'azienda interrompesse le procedure di mobilità.
Rassegna Online - Esuberi Fiat, Maroni mostra il "piano" ai sindacati
Oggi i sindacati hanno preso visione del piano "sperimentale" del ministero del Welfare per il reimpiego dei lavoratori over 50 della Fiat.
"Le resistenze della Fiat nel definire il numero degli esuberi rallentano.
"Se la Fiat non quantificherà al più presto gli esuberi - ha spiegato il ministro intervenendo a margine della trasmissione 'Porta a porta' -questo renderà impossibile la messa a punto di un piano di intervento da parte del Governo.
Esuberi Fiat
LOTTA GENERALE PER LOCCUPAZIONE! La Fiat ha annunciato il suo piano di tagli alloccupazione: 3.000 esuberi nei diversi stabilimenti (più 500 per la Powertrain) e da subito cassa integrazione a raffica.
Innanzi tutto perché gli operai immediatamente coinvolti non sono solo quelli Fiat, ma anche quelli -il triplo, forse più- dellindotto ad essa legato.
E un film già visto: si parla di "contenute" riduzioni per unuscita in tempi brevi dalla crisi, poi
il mercato imporrà ulteriori sacrifici (se ne è avuta una prima avvisaglia con le reazioni delle borse, che hanno "salutato" le dichiarazioni degli esuberi con un innalzamento del titolo: quando si dice lumanità del capitalismo!).
Ma anche se allimmediato la situazione non dovesse precipitare, anche se venisse trovata una soluzione più soft (!) per questi esuberi, come non vedere che è in gioco oramai la sorte di interi stabilimenti con ricadute tremende anche fuori dalle fabbriche, sugli altri settori di lavoratori e su tutto il tessuto sociale : dai giovani che vedranno davanti a sé un futuro ancora più precario, agli anziani sempre più preoccupati per le pensioni, alle famiglie su cui si accumula il peso di sempre maggiori disagi? I rappresentanti degli enti locali possono dirsi "fiduciosi" per un futuro che li vedrà impegnati, di fronte ai poteri forti, nel ruolo di piazzisti di appetitose "opportunità di sviluppo" (tipo contratti darea) offerte da un mercato del lavoro sempre più deregolamentato, ma per chi vive del proprio lavoro questa prospettiva sarebbe semplicemente rovinosa, come singoli lavoratori e come classe .
COMUNICATI
Sarebbe stato meglio attendere gli sviluppi della vertenza Fiat non incrementando ulteriormente gli esuberi, anche per verificare le reali conseguenze sullattività Magneti Marelli Sistemi Sospensioni.
Mercoledì 16 ottobre la FIOM CGIL ha chiesto il ritiro della procedura di mobilità visto anche che il piano Fiat prevede già 90 esuberi alla Magneti Marelli Sistemi di Sospensione e, quindi, la necessità di ricondurre questa vicenda dentro la soluzione più generale degli esuberi dichiarati da Fiat per Magneti Marelli e allinterno di un nuovo piano industriale che unitariamente i sindacati chiedono.
Fim, Uilm e Fismic hanno per tutta risposta siglato lintesa e quindi un altro accordo separato con una richiesta di 1 (uno) euro in più di indennità per i lavoratori che andranno in mobilità rispetto allaccordo Fiat separato di luglio (richiesta respinta dallAzienda).
Giuseppe Jacovella della segreteria della Fiom di Torino e coordinatore della Magneti Marelli dichiara: Come si fa a respingere unitariamente e giustamente il piano Fiat che prevede chiusura di stabilimenti, tagli occupazionali e cassa a zero ore e contemporaneamente aumentare gli esuberi firmando accordi inutili che non danno garanzie ai lavoratori e al futuro degli stabilimenti e delle società Fiat a partire dalla Magneti Marelli che da oltre un anno e mezzo è in vendita.
Tgfin - Articolo Tgfin
'Entro il 20 febbraio - ha spiegato ancora - dobbiamo trovare un accordo tra governo, Fiat e sindacati e aver messo in campo gli strumenti operativi e le risorse necessarie'.
La Fiat 'ha mostrato un buon livello di interesse' al piano, ha detto Maroni, per il quale 'gli sforzi di tutte le istituzioni, Governo e Regioni in primo luogo, possono consentire di investire molto', per il sostegno al reddito dei lavoratori ultracinquantenni in esubero e per la loro ricollocazione nel mondo del lavoro.
'Entro lunedì formuleremo la proposta', dice Maroni dopo l'incontro con i sindacati a cui ha presentato il suo piano per gli esuberi Fiat.
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Excite Italia - News - FIAT: ESUBERI; SACCONI, GIUDIZIO POSIIVO SINDACATI TRANNE FIOM
FIAT: ESUBERI; SACCONI, GIUDIZIO POSIIVO SINDACATI TRANNE FIOM (ANSA) - ROMA, 8 feb - 'E' stato un incontro molto positivo, che ha consentito di registrare, a parte la Fiom-Cgil, un interesse di tutti gli altri sindacati'.
E' quanto ha detto il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, al termine dell'incontro con le rappresentanze sindacali, nel quale è stato il lustrato il piano elaborato dal Ministero per il ricollocamento degli esuberi Fiat e di altri settori ed aziende in crisi.
Excite Italia - News - FIAT: SI' CONDIZIONATO SINDACATI A MARONI, UNICO NO FIOM/ANSA
FIAT: SI' CONDIZIONATO SINDACATI A MARONI, UNICO NO FIOM/ANSA (ANSA) - ROMA, 8 feb - La Fiat deve dire chiaramente quanti sono i suoi esuberi strutturali, se no rallenta qualsiasi intervento da parte del Governo.
'Le resistenze della Fiat nel definire il numero degli esuberi rallentano inevitabilmente l'intervento del Governo - ribadisce Maroni - Se non quantificherà al più presto gli esuberi, renderà impossibile la messa a punto di un piano di intervento da parte del Governo'.
Il ministro ricorda inoltre che 'é stata la Fiat a chiedere il nostro intervento.
Ma non può pensare che sia prima il Governo a trovare gli strumenti e poi l'azienda a dire quanti sono gli esuberi'.
Complessivamente la prima valutazione dei sindacati, eccetto la Fiom, è stata positiva, ma con alcune riserve di non poco conto: innanzitutto la possibilità di raggiungere poi un'intesa con l'azienda e poi la tempistica di un provvedimento che, non potendo essere ovviamente ad hoc per Fiat, deve diventare legge a 3 giorni dal termine della legislatura.
'Grande scetticismo' sull'operazione di ricollocamento a 3 giorni dallo scioglimento delle Camere esprime anche il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, secondo il quale 'con questi presupposti un accordo con Fiat appare molto difficile'.
Photo by www.repubblica.it
Italia, i sindacati respingono il piano della Fiat - 10.
- La Fiat occupa le principali aperture dei quotidiani.
Corriere della Sera, apertura, “Rottura tra i sindacati e la Fiat”, e poi, “Finanziaria, Regioni in rivolta”.
- Passiamo all’Italia ed iniziamo con la Fiat.
Rai.it
Esuberi Fiat, accordo raggiunto senza la Cgil.
La divisione tra i sindacati si allarga – assumendo le dimensioni di un baratro – dopo che mercoledì nel tardo pomeriggio è stato firmato al ministero del Welfare l’accordo sui 2.886 esuberi Fiat: il documento è stato sottoscritto da Fim Cisl, Uilm, Fismic e Ugl ma non dalla Fiom Cgil.
'Non giudico i sindacati che l'hanno siglato, ma certo l'accordo separato è pesante' ha commentato lo strappo Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom lasciando il ministero, dove i rappresentanti sindacali delle altre sigle e i dirigenti Fiat sottoscrivevano l’accordo sotto l’occhio attento del sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi.
'Non condividiamo l'accordo perché il piano Fiat non è credibile per uscire dalla crisi.
Rinaldini ha annunciato nuovi scioperi a settembre, alla ripresa dell’attività in Fiat.
L'accordo raggiunto 'pone alcune premesse necessarie per la ripresa del gruppo Fiat'.
'E' un accordo reso obbligato - ha detto Sacconi - dalla situazione del gruppo Fiat.
Sacconi ha ricordato che 'il consenso sociale registrato ancorché non unanime coinvolge quattro delle cinque organizzazioni sindacali più rappresentative nella Fiat.
Avvenire on line
La «strada degli esuberi» è passata invece nuovamente da Roma, dove il governo ha illustrato alle parti sociali il piano «sperimentale» messo a punto dal ministro del Welfare Roberto Maroni.
Al termine dell'incontro tenutosi ieri al Welfare - presenti i sottosegretari al Welfare Roberto Sacconi e Roberto Rosso, assente il ministro Maroni che prima dell'incontro ha invitato i vertici «a pronunciarsi chiaramente sul numero degli esuberi» - le sigle sindacali hanno espresso alcune osservazioni al governo.
Sulla carreggiata finanziaria, intanto, l'incartamento della Consob su Fiat-Ifil è ar rivato ieri ai tribunali di Milano e Torino.
Il primo aspetto esaminato è quello dell'eventuale Opa: gli uomini di Lamberto Cardia hanno deciso che non ci sono gli estremi per l'obbligo di lanciare un'offerta da parte della finanziaria degli Agnelli (Ifil) sulla Fiat.
Un reato che sarebbe stato commesso quando il 24 agosto scorso Ifil ha comunicato che non esisteva alcun documento atto a mantenere la percentuale di riferimento in Fiat.
Avvenire on line
Reimpiego, resta l'incognita sugli esuberi Fiat Berlusconi: faremo il possibile per aiutare Torino .
Gli esuberi sotto la Mole
Costi pubblici e nuovi orientamenti degli esuberi Fiat.
Giancarlo Boschetti, amministratore delegato di Fiat Auto, non lha detto, ma lannuncio che la casa torinese taglierà la capacità produttiva del 20-30 per cento non potrà non essere accompagnata da un ausilio pubblico.
Anche la Fiat ha avuto la sua parte nella crescita straordinaria della cassa integrazione, qual è stata rivelata dai dati di giugno.
Intanto in attesa di ulteriori piani sul personale della casa torinese, uno studio dellIstituto universitario europeo di Firenze ha stimato il costo per la collettività degli esuberi Fiat: lo Stato spenderà non meno di 25 milioni di euro nel primo anno.
La conclusione della ricerca, coordinata dalleconomista Giuseppe Bertola, propone anche un auspicio controcorrente: più che prepensionare i lavoratori anziani, meglio mettere in mobilità i più giovani, che hanno maggiori possibilità di ritrovare un lavoro: «Andare dalla Fiat alla pensione è più rottamazione che mobilità.
Se lindustria dellauto è in declino, e se la mobilità vuol essere orientata al riutilizzo di manodopera, allora sarebbe sensato che fossero i giovani ad andarsene dalla Fiat.
Boschetti: «2.887 esuberi male minore,
I 2.887 esuberi individuati nellAuto, alla Gesco e alla Sepin, per i quali è stata avviata la procedura di mobilità «sono il male minore nel contesto attuale.
La Fiat non può permettersi di aspettare».
Ha risposto così lamministratore delegato di Fiat Auto, Giancarlo Boschetti, allinvito dei Ds e della Fiom a sospendere la mobilità e a discutere prima del piano industriale.
«Ho molta simpatia per questa richiesta - ha commentato Boschetti al termine della Conferenza sull'Auto dei Ds - ma non posso aderire perchè gli esuberi ci sono, sono determinati dal mercato e non dipendono da noi.
Boschetti ha ricordato che in questi mesi la Fiat Auto «sta facendo brutali ricorsi alla cassa integrazione per far fronte alleccesso di capacità produttiva strutturale rispetto allandamento del mercato».
«C'erano le premesse - ha osservato lamministratore delegato della Fiat Auto - per un intervento più pesante sul fronte degli esuberi, ma abbiamo deciso di utilizzare contemporaneamente la cassa integrazione per assorbire il delta di stock molto alto presso la rete.
Repubblica.it » economia » Esuberi, accordo Fiat- sindacati Chiesta la "cassa" in deroga
Chiesta la "cassa" in deroga Esuberi, accordo Fiat- sindacati.
Chiesta la "cassa" in deroga '/> Lo stabilimento Fiat di Melfi ROMA - Accordo tra Fiat e sindacati per bloccare la procedura di licenziamento dei lavoratori in esubero.
E' quanto è stato deciso oggi in un incontro tra le parti nella sede della Fiat di Roma, in attesa che sia chiaro cosa prevede il piano straordinario del Governo per il reimpiego dei lavoratori ultracinquantenni in esubero.
L'intesa tra Fiat e Fiom, Fim e Uilm prevede che l'azienda apra le procedure per la mobilità corta per i lavoratori che matureranno i requisiti per la pensione entro il 31 gennaio 2007.
Termini Imerese
Perché la Fiom non ha aderito a quanto proposto dalla Fiat.
Comunicato sindacale della Segreteria nazionale Fiom e del Coordinamento nazionale Fiat.
Fiat: giornata europea di lotta della Fem.
Documento Fiom di Valutazione sulla situazione Fiat .
Il Cae Fiat e la Fem: mobilitazione europea per la Fiat.
Cremaschi (Fiom): La Piaggio si prepara a licenziare come alla Fiat.
Dal 7 all8 novembre, due giornate di mobilitazione e di lotta per la Fiat e a difesa delloccupazione .
Rinaldini (Fiom): Il governo si appresta di fatto ad accompagnare il piano Fiat.
Documento di valutazione sulla situazione Fiat.
Riuscita la mobilitazione negli stabilimenti della Fiat.
Arese : presidio al Balocco in occasione della presentazione della nuova Fiat 164 gta.
Alla Fiat Avio, dove lo sciopero non era stato proclamato, i lavoratori sono usciti un'ora prima.
Termini Imerese : un corteo con tutti i lavoratori di Fiat e indotto è partito dallo stabilimento Fiat percorrendo a piedi tutta lautostrada fino alla città da dove, insieme a 6.000 studenti che lo aspettavano, ha ripreso la via del ritorno verso lo stabilimento (circa 10.000 persone).
Fiat/Termini Imerese, 9 ottobre 2002 20.000 in corteo contro la prospettiva di chiusura del più grande stabilimento industriale della Sicilia occidentale che da 32 anni dà lavoro a migliaia di metalmeccanici.
FIAT: stop alla trattativa; metà esuberi resterà a casa (TuttInformati - www.adiva.eu)
Il negoziato al ministero delle Attività produttive sulla vertenza Fiat riprenderà ''dopo che i ministri Marzano e Maroni avranno fatto le loro valutazioni sulle modifiche del piano aziendale proposte da Fiat''.
Italia5: vicende economiche e sociali
A proposito di 'fichi d'India' di Vittorio Valenza Nel 2001, la Fiat auto ha perso un miliardo e mezzo di euro.
A fine luglio, gli istituti di credito, in particolare Banca Intesa, Capitalia, San Paolo Imi e Unicredito, hanno prestato alla Fiat spa tre miliardi per tamponare la falla.
L'8 ottobre, la Fiat auto ha annunciato otto mila e 100 'esuberi': due mila e 700 a Mirafiori, mille ad Arese, mille e 200 a Cassino, 50 a Somigliano, mille e 800 a Termini Imerese.
Ci sono gli esuberi, ma anche gli investimenti.
La crisi della Fiat auto viene da lontano.
Secondo i dati dell'associazione dei costruttori europei, la quota di mercato della Fiat è passata dal 7, 6 percento del settembre 2001 all'attuale 7, 3.
In sostanza, in Italia e in Europa, Fiat auto conta la metà di dieci anni fa.
Secondo gli esperti, la malattia della Fiat auto sarebbe la mancata innovazione di prodotto.
Cosicché, mentre le station wagon sono un prodotto che vale da solo il 13 per cento del mercato italiano, la Fiat auto ne mette in campo un solo modello: la nuova Stilo.
Come è noto, dal 2000, il 20 percento della Fiat auto è nelle mani del colosso statunitense.
Fiat: una lotta di tutti i lavoratori
Da quando sono stati annunciati gli 8.100 esuberi la Fiat e il governo si sono trovati a fare i conti col fatto che la risposta data dai lavoratori mette allordine del giorno l unificazione della lotta di tutti gli stabilimenti e la sua estensione agli operai dellindotto, ai lavoratori degli altri settori, al movimento no-global , con il coinvolgimento dei giovani, dei precari e di più ampi settori sociali..
E proprio contro questo primo risultato che Fiat e governo hanno messo sul tavolo il risibile "rinvio" della cig a zero ore e, soprattutto, il "nuovo piano industriale": dividere i lavoratori di Termini, Arese e Mirafiori, dividere gli operai degli stabilimenti in Italia da quelli allestero.
Il vero ostacolo che la Fiat si è trovata di fronte è la rinnovata fiducia dei lavoratori nelle proprie forze e lattenzione, la simpatia, la partecipazione di quella parte di popolazione che vede in questa vicenda una questione che tocca da vicino le sorti di chi vive del proprio lavoro.
La lotta per la difesa dei posti di lavoro alla Fiat deve diventare una lotta generale a difesa delle condizioni complessive di chi vive del proprio lavoro.
lotta ai licenziamenti FIAT
DIFESA DEGLI INTERESSI DI CLASSE? Due mesi fa la FIAT lanciava la Punto, presentata come l'ancora di salvezza tanto per l'azienda quanto per gli operai.
Il 23 novembre la FIAT ha annunciato il piano di ristrutturazione del gruppo: 3800 "esuberi strutturali" tra gli impiegati del gruppo, da espellere attraverso la mobilità lunga; 8-11mila "esuberi temporanei" tra gli operai , da collocare in cassintegrazione a zero ore per due anni , quando "la possibile ripresa del mercato, insieme ai positivi effetti dello sviluppo della gamma prodotto, fa prevedere un graduale riassorbimento di manodopera" (da "In diretta", voce del padrone di Torino).
Gli "esuberi" operai sono così ripartiti: 2mila nello stabilimento di Arese (per il quale l'azienda prevede a partire dal '96 il mantenimento di un semplice presidio produttivo, di fatto una sua chiusura); mille alla Sevel di Pomigliano (che sarà chiusa); 5-8mila nell'area finora considerata al sicuro da simili tempeste, quella torinese.
Questa resistenza ai piani dell'azienda deve essere la base per mettere in campo unitariamente tutte le truppe proletarie, a partire da quelle del gruppo FIAT: questa è la prima condizione per non partire col piede sbagliato in uno scontro che si annuncia aspro e difficile .
La crisi della Fiat Auto
Il modello di sviluppo seguito dalla Fiat ha portato ad esternalizzare parte della progettazione e della produzione.
Il tratto che oggi caratterizza tale industria, costituita essenzialmente da piccole e medie imprese, è dato dallessere legata nella misura del 35-40 per cento alla Fiat.
Nel quadro della crisi del settore automobilistico di livello mondiale la situazione della Fiat appare particolarmente grave in quanto è lunico produttore europeo con redditività negativa nel 2001 e nel 2002, avendo registrato nellultimo anno una riduzione del 6% del fatturato a livello di gruppo.
Inoltre, anche in concomitanza con gli ecoincentivi adottati dal Governo la Fiat ha continuato a perdere quote di mercato.
Le perdite della Fiat sono quindi da attribuire ad errori strategici con riguardo ai nuovi prodotti, allattenzione per la qualità ed alla capacità della rete commerciale di operare specie sui mercati esteri.
A tale riguardo si ricorda che Fiat Auto esternalizza circa il 75% della propria produzione, individuando i propri fornitori sulla base del prezzo piuttosto che della qualità contrariamente alle case automobilistiche tedesche che arrivano a sostenere i programmi di sviluppo delle aziende del proprio indotto.