Denuncia
Querela presentata a presso la Questura di Brescia
La richiesta di intervento
ai carabinieri di Rovigo, alla Procura di Roma, e alla Procura di
Milano non aveva dato nessun esito.
Noi nel frattempo, per i vari fatti narrati negli esposti, avevamo
perso tutto e vivevamo in condizioni di povertà in una piccola tenda
presso il lago d'Iseo in provincia di Brescia.
Verso fine febbraio '06 prendemmo la decisione di chiedere aiuto
alla
Polizia. Ci recammo nel
commissariato del Carmine a Brescia. Il
poliziotto
ci consigliò di fare una denuncia-querela il prima possibile, di
fare
una tabella riepilogativa di poche pagine con tutti i reati, e di
presentarla
in Veneto. Quando lesse alcuni passi dei nostri esposti ci chiese
perchè
ci eravamo rivolti lì, che :- "Questo è solo un piccolo
commissariato,
che cosa credete che possiamo fare noi per queste cose, noi siamo
abituati
a cose normali: furti, rapine e omicidi-".
Seguimmo il consiglio del commissario. Appena scritta la
denuncia-querela andammo in Questura,
non in Veneto, perchè con i soldi non ci arrivevamo proprio. In
questura di Brescia
parlammo con un poliziotto veneto che stentava a crederci, i
dubbi
si dissiparono mostrandogli i documenti ed alcune prove di
quello
che dicevamo.
Ci ha mandati subito a parlare con i piani alti.
Era
venerdì sera, e dopo il colloquio il capo ci fece
tornare
lunedì, perchè vi era a disposizione un ispettore
superiore
di polizia giudiziaria molto in gamba. Il capo aveva ben capito
che
la nostra vicenda non poteva essere risolta da un avvocato.
Il lunedì facemmo la denuncia-querela in Questura, depositando
anche
tutti i documenti che erano andati "persi" in Procura. Ma anche la via bresciana si fermò, aggiungendo altri errori e
complicando ulteriormente le cose.
AZIONE
Oltre alla denuncia Querela sopra riportata, consegnammo un CD con la
copia
dei documenti spariti a Roma, e due altri carteggi.
La denuncia era accompagnata da un foglio di tre pagine di reati,
foglio
che rimandava per i dettagli alle pagine contenute nel CD. Tale foglio
era
stato firmato e sottoscritto. Vi era tensione quel giorno, nessuno
voleva
prendersi in carico una denuncia che in qualche maniera era contro la
Procura
di Roma.
RISULTATI: Il questore
risponderà
a una nostra email, scritta tempo dopo, che i documenti che
si trovavano
nel cd, allegati alla denuncia non erano leggibili. Ci accorgemmo
che il
testo della denuncia vera e propria, di circa 3 pagine, con i vari
reati,
era rimasto per errore nelle nostre mani, senza che la Polizia ne
avesse
alcuna copia.
All'uscita dalla questura capitò quanto descritto dalla vignetta che
riportiamo
qui sotto:
Purtroppo alcuni
giorni
dopo la denuncia fummo "sbattuti" in strada, ci allontanammo da
Brescia,
e ottenemmo aiuto solamente in Umbria.
13
Febbraio
2006
_________________________________________________________
Lettera email inviata alla Questura di Brescia, dopo che fummo rimessi
in
strada, e alcuni giorni prima di prendere il treno per Roma.
Data:13 Marzo 2006
Chiediamo che la nostra difficile
situazione
sia presa in considerazione dalla Polizia. Il 27 febbraio 2006
avevamo fatto
una denuncia-querela presso la Questura di Brescia – divisione
anticrimine
– ufficiale di PG Ispettore Sup. della Polizia di Stato (copia
ratifica
in allegato).
Come già evidenziato, presso la Procura della Repubblica sono stati
smarriti e/o sottratti (art 616 codice penale) le nostre denuncie e/o
esposti precedenti. Si tratta di ben 6 lettere raccomandate e di due
fascicoli depositati direttamente a mano presso l’ufficio primi atti.
La sparizione di ben 8 documenti per noi
non è un evento casuale.
Identificazione [indicavamo
i dati, numero
di cellulare, numero fax e indirizzo email per contattarci]
I precedenti contatti con la Polizia:
Il 23 di febbraio ’06 ci eravamo recati presso il Commissariato del
Carmine a Brescia: a seguito del colloquio ci è stato consigliato di
fare il prima possibile una denuncia-querela. Il 27 di
febbraio ci siamo recati presso la Questura di Brescia – divisione
anticrimine dove abbiamo fatto la denuncia-querela depositando un
riepilogo dei documenti che erano stati smarriti e/o sottratti in
Procura e due carteggi.
Alla data della denuncia eravamo ospitati presso l’Istituto
[..omissis..] a Sale Marasino (BS). Dall’8 Marzo ’06 però
le suore ci hanno obbligati ad
uscire, perché serve la stanza e noi non abbiamo più un posto dove
andare, perché a seguito dello smarrimento di tutti i nostri
documenti in procura e per quanto vi era descritto in essi; siamo
rimasti senza lavoro, senza casa
e senza soldi.
Fatto principale
I nostri esposti e denuncie presentati presso la Procura della
Repubblica di Roma sono stati smarriti e/o sottratti (art 616 cod.
pen.). Sono stati sottratti e/o smarriti 6 lettere raccomandate e 2
fascicoli depositati a mano
presso gli uffici della Procura stessa. Il reato è stato iscritto nel
registro
apposito e indirettamente riportato dal Sostituto Procuratore della
Repubblica
Pxxxxxx Cxxxxxx.
Lo smarrimento e/o sottrazione dei documenti in Procura ha impedito il
normale iter dei documenti con tutte le conseguenze. Solamente un
documento è pervenuto in Procura a Roma, e corrisponde alla settima
raccomandata da noi inviata, per la quale vi è stata la risposta del PM
suddetto. Tale settimo documento (esposto) riportava la questione
dei documenti persi e/o sottratti.
Abbiamo tentato di rinviare i documenti non pervenuti ed abbiamo
tentato di contattare il Procuratore, ma ipotizziamo che anche questi
documenti siano stati sottratti e/o smarriti. Abbiamo rilevato uno
smarrimento e/o sottrazione di documenti anche presso la Prefettura di
Padova.
Lo smarrimento e/o sottrazione dei documenti in Procura è solamente uno
dei tanti reati dei quali siamo stati vittima in questi ultimi anni.
Tra i reati segnalati negli esposti e/o denuncie non pervenute vi erano
segnalazioni di minacce, intimidazioni, diffamazione, omissione di atti
d’ufficio. Uno dei fatti più gravi riguarda la perdita, in capo alla
Procura della Repubblica, della denuncia di violazione di domicilio,
violazione avvenuta in dicembre ’04 presso la sede legale e operativa
di Gxxxxxxx. S.r.l. a Rxxxxxxx(PD). La violazione di
domicilio è aggravata dall’impossibilità di rientrare nei locali e di
svolgere le normali attività amministrative-legali, produttive e
commerciali. Conseguentemente a questo siamo stati ingiustamente
imputati di vari reati!
Ad un certo punto, rimasti senza lavoro e chiusi fuori dalla nostra
ditta, abbiamo tentato la soluzione di un lavoro normale, ma non vi è
stato nessun risultato. Da Ottobre 2005 ci siamo trasferiti a Brescia
per cercare di rifarci una vita, ma anche in queste zone sono emerse
delle chiacchiere che ci hanno fatto una brutta fama, di fatto
impedendoci di rifarci una vita. Abbiamo tentato
più volte di avere un sostegno dal nostro comune di residenza, ma mai
si
sono mossi né moralmente né economicamente, tanto da farci pensare che
il
nostro comune non si stia comportando lecitamente.
La nostra situazione:
chiediamo un intervento della Polizia a nostra tutela, perché riteniamo
che sotto le nostre vicende vi sia la mano invisibile di qualcuno che
ci ha fatto terreno bruciato intorno, tanto da non riuscire più a
trovare lavoro. Crediamo che il nostro comune di residenza non sia
estraneo alle nostre vicende negative, e purtroppo per la legge, è il
solo competente a poter fornirci un aiuto.
Purtroppo anche gli enti caritativi come la Caritas oppure le suore
stesse che ci avevano ospitato al Pxxxxxxxxxx devono aver contattato il
nostro comune di residenza e devono aver ricevuto delle informazioni
distorte sulla nostra situazione. Con il nostro comune di residenza ci
aveva parlato pure il sindaco di Sxxxxxx(BS). Il sindaco di
Mxxxxxx ci aveva promesso di chiedere delucidazioni al nostro comune
prima di Natale. Anche il sindaco di Sxxxxxxxxx in questi giorni ci ha
promesso di chiamare il nostro sindaco. Abbiamo notato che pure
queste persone avevano delle informazioni distorte sul nostro conto. In
Ottobre ’05 avevamo chiesto aiuto anche ai carabinieri di Mxxxxxxx, ma
ci dissero che non era di loro competenza. Scoprimmo pure che a Mxxxxxx
era in servizio un carabiniere di Exxxx (PD), e così evitammo di
ricontattarli, perché avevamo chiesto l’apertura di un’indagine alla
Procura Militare per fare chiarezza su dei fatti relativi ai
carabinieri di Exxxxx (Il nostro comune di residenza è servito
dalla stazione dei carabinieri di Exxxxxx)
Da verificare:
In Procura a Milano, a seguito dello smarrimento e/o sottrazione
documenti, abbiamo inviato ufficialmente una denuncia per
smarrimento.
- Segnalazione anomalia via Fax inviato il 26/04/05,
- Denuncia tramite lettera AR Nr.12655764006-6 inviata il
26/04/05 da Monselice(PD),
- lettera AR Nr. 12567547452-9 inviata il 30/04/05 da Sulzano
(BS),
- Fax del 07 Maggio '05
Noi non abbiamo avuto la possibilità di verificare se a Milano ci
sono
tali documenti, in merito segnaliamo di non aver ricevuto nessuna
comunicazione.
Riassunto di fatti e/o reati di cui siamo stati vittima contenuti nei
vari esposti e/o denuncie smarriti/e:
[seguono 3 pagine di
reati
che rimandano al plico delle denunce sparite, registrato in pdf nel cd]
14
Febbraio
2006
_________________________________________________________
Risposta della Questura alla lettera precedente
From : questore.bs@poliziadistato.it
To : "giovanna.xxxxxxx@libero.it" giovanna.xxxxxx@libero.it
Cc :
Date : Tue, 14 Mar 2006 08:38:19 +0100
Subject : Risposta: richiesta di intervento Gent.le sig.ra
[Cognome],
dovrebbe rinviare gli allegati perchè ci è impossibile aprirli.
Distinti saluti.
Riportiamo l'header del messaggio originale:
Return-Path: <questore.bs@poliziadistato.it>
Received: from smtp6.libero.it (193.70.192.59)
by
ims1a.libero.it (7.2.059.5)
id
4404E064002247FA for giovanna.xxxxxxx@libero.it;
Tue, 14 Mar 2006 08:34:05 +0100
Received: from localhost (172.16.1.209) by
smtp6.libero.it
(7.0.027-DD01)
id
43F225FD029C8422 for giovanna.xxxxxxx@libero.it;
Tue, 14 Mar 2006 08:34:04 +0100
Received: from smtp11.libero.it ([172.16.1.224])
by localhost (asav22.libero.it
[193.70.193.9]) (amavisd-new,
port 10024)
with ESMTP id 05843-13-2 for
<giovanna.xxxxxxx@libero.it>;
Tue, 14 Mar 2006 08:34:04 +0100 (CET)
Received-SPF: none (smtp11.libero.it:
62.77.42.96
is neither permitted nor denied by domain of poliziadistato.it)
client-ip=62.77.42.96;
envelope-from=questore.bs@poliziadistato.it; helo=smtp.interno.it;
Received: from smtp.interno.it (posta.interno.it
[62.77.42.96])
by smtp11.libero.it (Postfix)
with ESMTP id 96908500063A
for
<giovanna.xxxxxxx@libero.it>; Tue, 14
Mar 2006 08:34:04 +0100 (CET)
Received: from smtp.interno.it ([10.11.142.69])
by
mta2.interno.it (1.0)
with ESMTP id
<0IW300B46X0SRX@mta2.ministerointerno.net>
for
giovanna.xxxxxxx@libero.it; Tue, 14 Mar
2006 08:34:04
+0100 (MET)
Received: from interno.it (1906-clst1-db2
[10.11.142.71])
by ms.interno.it (1.0) with ESMTPA id
<0IW3003YAX7WFC@ms.ministerointerno.net>
for giovanna.xxxxxxx@libero.it; Tue, 14
Mar 2006
08:38:20 +0100 (MET)
Received: from [62.77.42.97] by
ms.ministerointerno.net
(mshttpd); Tue,
14 Mar 2006 08:38:19 +0100
Date: Tue, 14 Mar 2006 08:38:19 +0100
From: questore.bs@poliziadistato.it
Subject: Risposta: richiesta di intervento
Sender: questore.bs@poliziadistato.it
To: "giovanna.xxxxxxx@libero.it"
<giovanna.xxxxxxx@libero.it>
Message-id:
<3bf5963c1802.3c18023bf596@interno.it>
MIME-version: 1.0
X-Mailer: iPlanet Messenger Express 5.2 HotFix
2.06
(built Mar 28 2005)
Content-type: multipart/mixed;
boundary="Boundary_(ID_rNYgFUhcA+Rp0ZPbg6ISFQ)"
Content-language: it
X-Accept-Language: it
Priority: normal
X-Scanned: with antispam and antivirus automated
system
at libero.it
Chiediamo che la nostra difficile situazione sia
presa
in considerazione =
dalla Polizia. Il 27 febbraio 2006 avevamo
fatto
una denuncia-querela pr= .......
[segue la copia del nostro messaggio inviato il 13]
20
Febbraio
2006 Invio degli allegati che non erano leggibili
_________________________________________________________
Risposta alla lettera precedente
Spett.le Questura, invio in un
unico
allegato i documenti da voi richiesti (formato .pdf) come da email
sotto
riportata del 14/03/2006. Vi chiediamo, se possibile, di confermarci la
ricezione
di questo documento e del relativo allegato.
Cordiali Saluti, [XXXXX]
Giovanna
N.B. Seguono ulteriori informazioni che riteniamo utili .....
h
e
a
d
e
r
Ecco l'header
del
messaggio inviato:
Date: Mon, 20 Mar 2006 12:43:03 +0100
Message-Id: <IWFCJR$0B1F2D1E547D3F0838946A6722D45A48@libero.it>
Subject: Invio allegati come da Vs richiesta del 14/03/2006
MIME-Version: 1.0
X-Sensitivity: 3
X-Priority: 1 (Highest)
Content-Type: multipart/mixed;
boundary="_=__=_XaM3_.1142854984.2A.2842.42.30295.52.42.007.488841077"
From: "giovanna\.XXXXX\@libero\.it"
<giovanna.XXXXX@libero.it>
To: "questore\.bs" <questore.bs@poliziadistato.it>
Disposition-Notification-To: "giovanna\.XXXXX\@libero\.it"
<giovanna.XXXXX@libero.it>
X-XaM3-API-Version: 4.3 (R1) (B3pl14)
X-notifreq: 123
X-SenderIP: 82.190.149.1
Spett.le Questura, invio in un unico allegato i documenti da voi
richiest=
i (formato .pdf) come da email sotto riportata del 14/03/2006. Vi
chiedia=
mo, se possibile, di confermarci la ricezione di questo documento e del
r=
elativo allegato.
Cordiali Saluti, [XXXXX]
Giovanna
6
Aprile
2006 Invio della situazione vissuta a Brescia
_________________________________________________________
Nuova email inivata alla Questura
Oggetto: Ulteriori elementi per le indagini Riferimenti: Nostra denuncia/querela del 27/02/06
presso
la Questura divisione –anticrimine- , email successive <>Egregio Questore/Polizia in questo
documento
inviamo nuovi elementi per le indagini. Tenteremo di dimostrare come
sia
impossibile per noi rifarci una vita, in un altro luogo, mostrando
all’occasione
cosa ci sia realmente accaduto in provincia di Brescia. Allegati: Carteggio
relativo alla documentazione prodotta in Provincia di Brescia (Sindaci,
Caritas,…)
Le
vicende
in provincia di Brescia
<>Siamo arrivati a
Marone(BS)
il 23 di Ottobre 2005, presso [..omissis..],
dove abbiamo
piantato una tendina 3 posti igloo. La proprietaria ci aveva già
visti,
ma non conosceva la nostra situazione. Probabilmente pensava che noi
fossimo delle persone sportive, amanti del lago e della montagna, visto
che rimanere
in tenda in quella stagione non era di certo normale. Noi lasciammo
credere
di essere persone un po’ strambe, pensando che di lì a poco ci sarebbe
arrivato
un aiuto dal nostro comune di residenza, ed avremmo pagato le spese del
campeggio
senza particolari vicissitudini.
Lì ci siamo rimasti fino al 23 di dicembre 2005. Da subito ci siamo
attivati
per chiedere aiuto e per trovare un lavoro. Come punto di appoggio
abbiamo
utilizzato ampiamente la biblioteca di Sale Marasino, (BS) sia per
scrivere
curriculum, sia per collegarci ad Internet ed inviare email. E’ da
specificare
che non avevamo un soldo ma eravamo dotati di un fornello da campeggio
e
di due pentole. Il cibo
e i
soldi per tirare avanti li abbiamo avuti giorno per giorno raccontando
la
nostra storia a varie persone e chiedendo un aiuto. Di generi
alimentari
ne potevamo godere di ben pochi, qualche volta abbiamo patito la fame e
per
molti giorni abbiamo mangiato solamente pasta o riso in bianco.
[seguono molte
pagine, che riportano fedelmente quanto accaduto a Brescia:
le relazioni con i sindaci, assistenti sociali, ...]
6
Aprile
2006 Invio ulteriore dati
_________________________________________________________
Nuova email
Data:06 aprile 2006
Oggetto:
Nuovo elemento per le indagini/Comunicazione dal
PM
di Roma Riferimenti: Nostra
denuncia/querela
del 27/02/06 presso la Questura divisione –anticrimine- , email
successive. <>Descrizione:Questa documentazione aggiorna il
carteggio relativo alle comunicazioni
tra noi e la Procura di Roma, in particolare con il PM
(precedenti
comunicazioni già consegnatovi in forma cartacea il 27/02/2006).
Allegati:
Documento in formato .pdf completo
con
il Fax pervenuto dal PM [..Cognome..] della Procura della Rep. di Roma.
Egregio
Questore/Polizia,
inviamo un
fax ricevuto dal PM della Procura della Repubblica di Roma, P.
C., spedito
dal medesimo in data 04/04/06 ed a noi pervenuto in data 06/04/2006. Tale comunicazione, di 3 pagine,
riguarda
la risposta ad un nostro fax inviato il 30/03/2006 (incluso nel fax di
risposta),
relativamente al decreto di archiviazione del GIP T.(incluso nel fax di
risposta).
Il nostro fax del 30 marzo ’06
chiedeva
delucidazioni in merito all’archiviazione del dottor T., ed in
particolare
a come se fossero svolte le indagini, poiché vi avevamo notato molte
incongruenze,
elementi da noi non dichiarati, oltre a punti per noi molto gravi:
le
nostra
opposizione di archiviazione del 10/11/05 non è stata accolta, perché
presentata
tramite fax e non di persona, come la legge esige, senza considerare
che
eravamo impossibilitati ad agire diversamente;
l’archiviazione
di T. del 3 gennaio ’06 si conclude con un’affermazione in contrasto a
quanto
dichiarato da C.: per C. “i precedenti esposti non sono pervenuti”,
secondo
T. il reato 616 c.p. è infondato.
<>Perciò chiedevamo delucidazioni al dottor C.
<>C. accoglie la
richiesta
di delucidazioni come un’istanza di riapertura delle indagini, e la
archivia
perché non è questa la modalità di riapertura e non abbiamo fornito
nuovi dettagli. C. ci
suggerisce,
come rimedio all’archiviazione del 3 gennaio ’06, il ricorso in
cassazione.
Tuttavia non è a questo
che
noi miravamo, ma principalmente ad ottenere risposte sulle incongruenze
e
illogicità da noi rilevate, oltre a chiedere se i fax del 17/11/05 e
21/11/05,
e raccomandata del 21/11/05 fossero pervenute (dall’archiviazione di T.
del
3 gennaio ’06 non risulta siano state consultate).
<>C. ribadisce che effettivamente le nostre denuncie “smarrite”
(gli esposti) non risultano pervenuti, perciò conferma il reato 616
c.p., come
dichiarato nel fax del 09/11/05, a voi consegnato su cartaceo: almeno
su
questo vi è la coerenza dell’indagine iniziata da C.
<>Ovviamente tale
affermazione
contrasta con l’archiviazione di T., che ritiene la notizia di reato
manifestamente
infondata. <>Sinceramente
non sapremmo nemmeno cosa fare per un ricorso in cassazione e se questo
ricorso
abbia un senso, e se pure lo avesse, con che soldi potremmo pagare tale
procedimento?
<>Rimaniamo scandalizzati
da tutta la vicenda, perché secondo noi dovrebbe essere la Procura
stessa
a prendersi cura di quello che succede in casa propria, ovvero che
quanto
asserito dal PM C. sia una questione molto grave per la Procura di Roma
e
per lo Stato Italiano in generale. <>Dovrebbero indagare per conto
proprio
sui pasticci che combinano internamente, e non scaricare tutto sulla
nostra
pelle. In ogni modo noi siamo convinti di aver in qualche maniera
aiutato
lo Stato Italiano ad aprire gli occhi su gravi malfunzionamenti della
Giustizia
in Italia, per noi tutto questo è stato un dovere, come lo dovrebbe
essere
per qualsiasi cittadino italiano. Nella precedente email, spedita in data 06/04/06, Vi abbiamo
inviato
anche le ricevute delle raccomandate relative alle denunce di
smarrimento inoltrate a Milano. In proposito è da ribadire che la vera
denuncia di smarrimento
l’avevamo inoltrata proprio alla Procura di Milano (anticipata anche
via
Fax), perché era ovvio per noi che a Roma sarebbe stata persa. Se non si ristabilisce la giustizia
in
Italia, non ci sarà più tranquillità per nessuno. Diversamente l’Italia
diventerà un regime guidato da un potere parallelo che può fare il
bello e il cattivo
tempo.
Maggio
2006 fine delle comunicazioni
Continuammo ad inviare altro materiale,
fino
a Maggio 2006.
Non vedendo risultati e non ottenendo nessun contatto con la Polizia di
Brescia,
pensando che a Brescia non si sarebbe mosso nessuno,
cambiammo strategia
provando ad agganciarci alla pista del calcio dell'indagine sulla FIGC
(Beatrice-Narducci)..
Interrogativi ancora
aperti
Perchè l'indagine di Brescia, che riguardava prevalentemente il
caso
dei documenti scomparsi a Roma, non fu trasferita alla Procura
competente
di Perugia?
La Denuncia-Querela che noi avevamo fatto il 27.02.06, andò a
finire
in Procura di Brescia?
Perchè la Polizia o la Procura di Brescia chiusero tutto senza
mai
comunicarcelo e senza mai rispondere alle nostre email?
Vi furono dei contatti tra la Polizia di Assisi, dove noi
risultavamo
domiciliati, e la Polizia di Brescia?
Perchè le indagini furono chiuse senza mai chiederci informazioni
in
proposito agli elementi depositati?
Dove andarono le nostre carte di Brescia?
Le indagini "incompiute" della Polizia Giudiziaria di
Brescia in
che modo influirono su i procedimenti successivi di Perugia e Firenze?
Certo è che uno dei motivi per cui chiedevamo il colloquio diretto con
i
magistrati di Perugia, tra l'altro mai concesso, era il sospetto che la
Polizia
Giudiziaria di Perugia delegata dal magistrato, poteva essere
influenzata
dalla P.G. di Brescia che ritenevamo si fosse arenata nelle
indagini.
Inutile dire che non vedemmo mai il magistrato. La sua faccia la
vedemmo solo molto tempo più tardi ....... sul giornale.