AUSTRALIA 2000

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Australiana, Letteratura scritta in inglese dagli abitanti del continente australiano. Per capire lo sviluppo cronologico e le caratteristiche salienti di questa letteratura occorre tenere presenti la storia economica e sociale dell'Australia, che, colonizzata tra la fine del Settecento e la prima meta' dell'Ottocento dalla Gran Bretagna, fu da questa utilizzata inizialmente come colonia penale. Le grandi possibilita di sfruttamento economico del vasto territorio e la scoperta dell'oro accrebbero rapidamente la dimensione degli insediamenti, richiamando un numero crescente di coloni, in maggioranza di lingua e cultura inglesi. Questa matrice culturale rappresento' il nucleo dal quale lentamente si sviluppo, con una sua peculiare fisionomia, la letteratura australiana. Tratto dominante fu la ricerca e l'affermazione di una propria identita', che solo nel Novecento riuscì a maturare la sua dipendenza dai modelli letterari della tradizione britannica, trasformandola in legame dialettico e fecondo. Questo percorso di progressiva crescita fu sostenuto dalla consapevolezza dell'unicità e della diversità,, rispetto al Vecchio Mondo, del continente australiano, unicità racchiusa nell'originale varietà delle sue forme naturali e nella sconfinata bellezza del suo paesaggio, costituito di vasti spazi in gran parte inesplorati, scarsamente abitati da una popolazione indigena poco conosciuta in Occidente. Caratteristiche e interessanti sono anche le trasformazioni subite dalla lingua inglese in Australia, oggetto di numerosi studi che trattano l'origine e la frequenza storica di parole ed espressioni tipiche, e le peculiarità della pronuncia e dell'intonazione. Poesia Fino agli ultimi decenni dell'Ottocento, la dipendenza culturale dall'Inghilterra fu molto condizionante, soprattutto nell'ambito della poesia. Modelli indiscussi furono inizialmente i poeti di paesaggio settecenteschi, Wordsworth e Byron nella seconda metà dell'Ottocento, e Swinburne fino alla prima guerra mondiale. Tra le composizioni poetiche scritte all'inizio dell'Ottocento, Australasia, an Ode (1823) di William Charles Wentworth viene citata come una delle prime espressioni dello spirito nazionale, mentre Wild Notes fom the Lyre of a Native Minstrel (Semplici note dalla lira di un menestrello nativo, 1826) di Charles Tompson è di fatto la prima raccolta di poesie scritte da un australiano. Sebbene l'assenza di un'impronta originale non abbia consentito alla poesia australiana dell'Ottocento di raggiungere alte vette espressive, ai poeti del periodo (Charles Harpur, Henry Clarence Kendall, Adam Lindsay Gordon, Bernard O'Dowd, Christopher Brennan) va sicuramente il merito di aver preparato un fertile terreno per l'affermazione dei poeti del secolo successivo. Un discorso a parte meritano le cosiddette bush songs, ballate sulla vita dei pionieri, canti di lavoro e protesta della gente delle sterminate praterie dell'interno (genericamente denominate bush), che, pur riprendendo gli stilemi delle ballate scozzesi e irlandesi, avevano una loro indiscutibile originalità linguistica e tematica. Grande fu il successo riservato alle raccolte di questi componimenti, maestro indiscusso dei quali fu Andrew Barton Paterson ('Banjo'), autore di celebri ballate tra cui quella Waltzing Matilda (1917) che, cantata dalle truppe australiane nel corso delle due guerre mondiali, divenne una specie di inno nazionale australiano. Nel Novecento, la produzione poetica australiana fu contrassegnata dalla ricerca di una propria autonomia e identità culturale, che diede luogo a una molteplicità di percorsi a volte contraddittori: l'esempio più significativo e rilevante è quello di Robert David Fitzgerald, le cui riflessioni semifilosofiche in versi mescolano temi legati all'esperienza propriamente australiana con altri di interesse universale. Altre figure di notevole interesse restano quelle di Alec Derwent Hope, Douglas Stewart, David Malouf e Judith Wright, che con la sua prima raccolta, The Moving Image (L'immagine in movimento, 1946), ottenne un grandissimo successo internazionale, che si è rinnovato inalterato fino ai nostri giorni. Prosa Le prime testimonianze letterarie furono rappresentate, come già in America, da relazioni sui primi insediamenti, diari, memorie, autobiografie. Il primo grande romanzo australiano fu The Term of His Natural Life (Il termine della sua vita naturale, 1874), di Marcus Clarke, storia di un galeotto ingiustamente condannato e deportato in Australia. Utilizzando un ampio materiale documentario e modelli letterari europei (Charles Dickens e Victor Hugo), Clarke volle denunciare le ingiustizie, gli orrori e i soprusi del sistema penale praticato in Australia. La fine secolo e i primi decenni del Novecento furono caratterizzati da una grande ricchezza e originalità di contenuti, all'insegna di un realismo sociale che rispondeva all'esigenza di offrire un ritratto autentico e meno romantico della vita australiana. Molto importante fu il ruolo svolto dal periodico 'The Bulletin', fondato a Sydney nel 1880, dinamico propugnatore di una letteratura espressione della cultura australiana, e attivo divulgatore delle tendenze letterarie e degli autori europei e americani. Il più noto degli scrittori di questo gruppo fu Henry Lawson, autore di numerosi racconti sulla vita degli uomini e delle donne del bush, sul senso di solitudine e isolamento imposto dalle enormi distanze, ma anche sulla solidarietà e il cameratismo che nascevano dalla necessità di sopportare condizioni di vita durissime. Un altro interessante e originale romanzo inseribile in questo filone realistico è Such is Life (Così è la vita) di Joseph Furphy (conosciuto con lo pseudonimo di Tom Collins), pubblicato nel 1903 ma ambientato nel 1883-84. Furphy, che fu anche agricoltore e mandriano, offrì uno straordinario spaccato dei conflitti e delle tensioni dell'Australia di fine secolo, riuscendo a comunicare con immediatezza e ironia gli aspetti quotidiani della vita nelle regioni più estreme del continente. Meritano inoltre di essere ricordate le numerose scrittrici che offrirono un originale contributo alla letteratura australiana della prima metà del Novecento: Miles Franklin, Catherine Spence, Eleanor Dark, Katharine Susannah Prichard, che in Coonardoo (1930) per la prima volta inserì nello spazio narrativo il mondo aborigeno, e soprattutto Henry Handel Richardson (pseudonimo di Ethel Lindesay Richardson), che divenne famosa con la trilogia The Fortunes of Richard Mahony (Cronaca di Richard Mahony, 1917-1929), in cui la saga di vita australiana acquistò un rigore formale e una profondità di indagine psicologica che confermavano la crescente maturazione della letteratura locale. La corrente del realismo sociale che si affermò negli anni Venti e Trenta continuò a dominare la scena letteraria australiana fino alla seconda guerra mondiale, mantenendosi ancora viva in certa letteratura popolare fino ad anni recenti. Fuori da correnti e scuole si sono mosse, invece, le figure maggiori della letteratura contemporanea ­ Christina Stead, Martin Boyd, Patrick White ­ che, pur restando australiani per formazione, hanno spesso raggiunto la loro maturità artistica fuori dal loro paese di origine. Patrick White, primo scrittore australiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1973, raggiunse fama internazionale con il romanzo L'esploratore (1957), storia di un esploratore tedesco che, nel XIX secolo, cercò senza successo di penetrare in territori inesplorati del paese. Negli ultimi anni la letteratura australiana è stata toccata dai meritati successi commerciali di Morris West, Colleen McCullough e Thomas Keneally, diventato scrittore di fama internazionale dopo l'enorme successo del film Schindler's List, tratto dal suo romanzo del 1982. Teatro La tradizione teatrale australiana risale ai primi anni della colonizzazione, quando il teatro era soprattutto un'occasione di divertimento con intenti formativi e culturali. I primi teatri e le prime compagnie di professionisti apparvero dopo il 1830, ma il vero sviluppo avvenne dopo il 1850 quando, con la scoperta dell'oro, aumentarono sia la popolazione sia le ricchezze. Vennero costruiti grandi teatri nei quali recitarono famose compagnie inglesi e americane. Ciò determinò un miglioramento del livello professionale degli attori, ma soffocò le possibilità di sviluppo di una letteratura drammatica locale, che fino ai primi decenni del Novecento non registrò autori di grande rilievo. La situazione mutò solo dal primo dopoguerra in poi, grazie all'attività di Louis Esson, Katharine Susannah Prichard e Ray Lawler. In anni più recenti, la produzione drammatica è stata arricchita dal lavoro di nuovi autori (tra i quali spicca Alexander Buzo), che hanno contribuito a una ridefinizione del mezzo teatrale e del rapporto tra scena e pubblico, sostenuta da un'originale ricerca linguistica, e una profonda riflessione sui recenti contributi del teatro europeo e americano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Australia Continente insulare situato tra l'oceano Indiano e l'oceano Pacifico meridionale, a sud-est dell'Asia, che costituisce con la vicina isola della Tasmania lo stato federale del Commonwealth of Australia, membro indipendente del Commonwealth. Il continente è delimitato a nord dal mare di Timor, dal mare degli Arafura e dallo stretto di Torres; a est dal mar dei Coralli e dal mare di Tasman; a sud dallo stretto di Bass e dall'oceano Indiano; a ovest dall'oceano Indiano. La Federazione australiana si estende per circa 4000 km da capo Byron, estremità orientale dell'Australia occidentale, e per circa 3700 km da capo York, a nord, alla Tasmania, a sud. Con una superficie, compresa la Tasmania, di 7.682.300 km2, l'Australia è il più piccolo dei continenti. La federazione australiana (Commonwealth of Australia) comprende sei stati: (Nuovo Galles del Sud, Queensland, Australia Meridionale, Tasmania, Victoria e Australia Occidentale) e due territori, il Territorio della capitale e il Territorio del Nord. Sono amministrati dall'Australia: il Territorio antartico australiano, l'isola di Christmas, le isole Cocos, il territorio dell'isola Heard e delle isole McDonald, l'isola di Norfolk, le isole Ashmore e Cartier e il territorio delle isole del mar dei Coralli. La capitale dell'Australia è Canberra.

Territorio: Il territorio australiano, prevalentemente pianeggiante, ha un'altitudine media di 300 m. La vasta zona interna del paese, chiamata Outback, è costituita infatti da pianure e bassi altipiani; a nord-est i rilievi sono più pronunciati. Il continente è caratterizzato da coste basse e pianeggianti; le pianure costiere a est, sud-est e sud-ovest sono le zone più densamente popolate del continente. Parallelamente alla costa pacifica, dalla penisola di capo York a nord-est allo stato di Victoria a sud-est, si estende la Grande Catena Divisoria i cui rilievi hanno un'altitudine media di circa 1200 m: essa comprende i monti della New England Range e le Blue Mountains, nel Nuovo Galles del Sud, e le Alpi australiane, comprendenti le Snowy Mountains, che si estendono fino allo stato di Victoria. Qui si trova la cima più elevata del continente, il monte Koþciusko (2230 m), sede del Parco nazionale Koþciusko. Alla Grande Catena Divisoria appartengono anche i rilievi della Tasmania, l'isola situata all'estremità sudorientale del continente dal quale è separata dallo stretto di Bass. Oltre la metà del territorio australiano è occupata dal grande scudo australiano che si estende nella sezione centro-occidentale del continente comprendendo parte del deserto Simpson, alcune catene isolate e zone depresse e pianeggianti quali il Gran Deserto Sabbioso, il Gran Deserto Vittoria e la Nullarbor Plain, rispettivamente situati nella zona nordoccidentale, centrale e meridionale. La Nullarbor Plain è un arido altipiano calcareo (il suo nome significa 'senz'alberi'), di formazione geologica molto antica, praticamente disabitato. I maggiori rilievi dell'Australia Occidentale si trovano nella catena di Hamersley, di King Leopold e di Darling, nelle vicinanze di Perth. Nella parte meridionale del Territorio del Nord si trovano invece i monti Macdonnell e nel nord dell'Australia Meridionale i monti Stuart e Musgrave. La regione di Kimberley, nell'Australia Occidentale, e la Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord, sono altipiani rocciosi che presentano singolari formazioni isolate dovute a fenomeni erosivi. Tra il Grande scudo australiano e la Grande Catena Divisoria si estende il Grande Bacino Artesiano, una vasta depressione dove sono situate alcune tra le più fertili pianure australiane. Esso è formato dai tre bacini di Carpentaria, dell'Eyre e del Murray. Le pianure ondulate del bacino di Carpentaria formano uno stretto corridoio che dal golfo di Carpentaria si estendono verso l'interno, tra la catena dei Selwyn e la Grande Catena Divisoria. Più a sud, il bacino dell'Eyre si estende nella parte centrale e settentrionale del continente, tra il Queensland sudoccidentale, l'Australia Meridionale nordorientale e il Nuovo Galles del Sud nordoccidentale. A nord del bacino il territorio è pianeggiante mentre verso l'arido interno diventa desertico e roccioso; nel deserto Simpson, a nord del lago Eyre, si trovano dune sabbiose. L'Eyre, un esteso lago salato, è situato nella parte centromeridionale del continente e a esso tributano numerosi sistemi idrografici. Il bacino del Murray si estende verso l'interno, dalle zone costiere dell'Australia Meridionale e di Victoria alle regioni occidentali del Nuovo Galles del Sud, delimitato a ovest dai monti Flinders e a est dalle Alpi australiane. Generalmente arido, comprende vaste zone di dune sabbiose, a ovest una zona desertica rocciosa e nella parte orientale ampie pianure alluvionali attraversate dai principali affluenti del fiume. L'Australia presenta una linea costiera generalmente regolare, con pochi golfi o promontori. Le maggiori insenature sono costituite dal golfo di Carpentaria a nord e dalla Grande Baia Australiana a sud; tra i numerosi porti, i principali sono quelli di Sydney, Hobart, Port Lincoln e Albany. La Tasmania ha coste più frastagliate, soprattutto a sud-est, incise da profonde insenature e costellate da numerose piccole isole. Per oltre 2000 km, parallelamente alla costa orientale del Queensland, da capo York alla città di Bundaberg, si estende la Grande barriera corallina. L'Australia ha avuto origine dall'antico Gondwana, continente della primordiale Pangea; la sua formazione geologica è quindi molto antica e risale a un periodo compreso tra i 3 e i 4 miliardi di anni fa. L'altopiano dello Scudo australiano occidentale posa su una vasta e stabile piattaforma di rocce precambriane e ignee che costituiscono il nucleo centrale del continente originario. Insieme all'Antartide, esso si staccò dal Gondwana nel periodo giurassico, meno di 200 milioni di anni fa, per divenire un continente a sé stante tuttora in progressivo movimento verso l'unione con l'Asia. Le spesse rocce sedimentarie che appartengono alla Grande Catena Divisoria costituiscono un'ampia geosinclinale che si aprì nel Paleozoico, la cui evoluzione ha portato alla formazione delle catene montuose e vulcaniche. Idrografia Il territorio australiano, per due terzi desertico o semidesertico, presenta pochi fiumi perenni che scorrono lungo i confini orientali e sudoccidentali del continente e in Tasmania. La Grande Catena Divisoria costituisce il bacino idrografico dell'Australia orientale. Tra i fiumi che, sul versante orientale, sfociano nel mar dei Coralli e nell'oceano Pacifico meridionale, i più importanti sono il Burdekin, il Fitzroy e l'Hunter. A ovest della Grande Catena Divisoria, il fiume Murray, alimentato alla sorgente dalle nevi del monte Kosciusko e da lunghi affluenti quali il Darling e il Murrumbidgee, attraversa le zone pianeggianti dell'interno; esso sfocia nell'oceano Indiano, sulla costa meridionale, a est di Adelaide e segna buona parte del confine tra il Nuovo Galles del Sud e il Victoria. Il bacino dei fiumi Murray, Darling e Murrumbidgee è il principale sistema idrografico del continente e occupa un'area compresa tra Queensland, Nuovo Galles del Sud, Victoria e Australia Meridionale, attraversando fertili aree agricole e terreni da pascolo. Durante la stagione delle piogge, i fiumi sono in gran parte navigabili. Parte del Territorio del Nord è compresa nel bacino dei fiumi Victoria, Daly e Roper mentre i principali fiumi del Queensland, che sfociano nel golfo di Carpentaria, sono il Flinders, il Gilbert e il Leichhardt. Tra i pochi fiumi dell'Australia Occidentale si trovano il Fitzroy, l'Ashburton, il Gascoyne e il Murchison. I laghi naturali dell'interno, alimentati da corsi d'acqua di portata limitata o presenti soltanto nella stagione delle piogge, sono per lo più ridotti dall'evaporazione a depositi salini o a laghi salati; tra i maggiori, nella zona centrale e meridionale del Gran Bacino Artesiano, vi sono l'Eyre, il Torrens, il Frome e il Gairdner, resti di un vasto mare interno che si estendeva un tempo a sud del golfo di Carpentaria. Nella Nullarbor Plain e nelle vaste aree interne occidentali la rete idrografica è formata da corsi d'acqua sotterranei e da falde acquifere artesiane. Circa il 70% delle falde sotterranee si trova nel Grande Bacino Artesiano, il più esteso del mondo; altri bacini artesiani si trovano nelle regioni del nord-ovest e del sud-est, e lungo la costa della Grande Baia Australiana. Per fornire adeguati approvvigionamenti d'acqua alla popolazione urbana dell'Australia e alle zone agricole, sono state costruite numerose dighe lungo i fiumi; in particolare sono stati realizzati progetti ambiziosi tra i quali il piano Snowy Mountains, nelle Alpi australiane del Nuovo Galles del Sud (1949-1974), e il piano per il fiume Ord, nella regione delle Kimberley, iniziato nel 1962.

Clima: Il clima dell'Australia varia da tropicale-monsonico nelle regioni settentrionali a temperato in Tasmania; prevalentemente caldo e arido, beneficia dell'influenza del mare soltanto lungo la costa. In oltre due terzi dell'Australia continentale, nelle aree occidentali e centrali, le precipitazioni sono inferiori ai 500 mm l'anno e un terzo del territorio è desertico. Una media delle precipitazioni di 1000 mm annui si registra solo nel 10% del territorio, a nord, lungo le coste orientali e sudoccidentali e in Tasmania. Lungo la costa settentrionale, dal clima tropicale, si alternano due stagioni: una molto calda e umida, con precipitazioni estive concentrate nei mesi di febbraio e di marzo, portate dai monsoni che soffiano da nord-ovest; e una stagione invernale calda e secca caratterizzata dagli alisei di sud-est. In numerosi punti lungo la costa settentrionale e nordorientale le precipitazioni raggiungono in media i 1524 mm annui; nel Queensland settentrionale, intorno a Cairns, le precipitazioni superano i 2500 mm annui. Al confine della regione monsonica si trovano le praterie dell'arida savana, dove le acque artesiane integrano le scarse precipitazioni. Nell'Australia occidentale, centrale e settentrionale le temperature estive variano in media tra i 26,7 °C e i 29,4 °C, ma spesso superano i 38 °C. Le regioni temperate calde della costa meridionale dell'Australia presentano quattro stagioni, con inverni freddi ed estati molto calde: in gennaio e febbraio si registrano temperature che variano in media tra i 18 e i 21 °C, mentre giugno e luglio sono i mesi più freddi, con una temperatura media di circa 10 °C, fatta eccezione per le Alpi australiane, dove la temperatura può raggiungere una media di circa 2 °C; precipitazioni a carattere nevoso si verificano nella zona del monte Kosciusko. Nelle zone costiere orientali la piovosità è costante lungo tutto l'anno, anche se si hanno maggiori precipitazioni durante l'estate. Sulle coste occidentali e meridionali, temperate calde, piove soprattutto in inverno, per lo più a causa dei venti provenienti da ovest. Le precipitazioni sono abbondanti in Tasmania, nell'area dal clima temperato freddo, portate dai venti occidentali d'estate e dalle burrasche cicloniche d'inverno. Oltre che sulle Alpi australiane nel Nuovo Galles del Sud, precipitazioni a carattere nevoso si hanno durante l'inverno anche nella zona settentrionale dello stato di Victoria, in Tasmania. Tutti gli stati meridionali sono esposti all'azione dei venti caldi e secchi che provengono dall'interno e possono causare improvvisi e notevoli innalzamenti della temperatura. Quasi ogni anno la siccità colpisce alcune zone dell'Australia, e non sono rari cicloni tropicali e inondazioni circoscritte. Nell'Australia sudorientale, compresa la Tasmania, si verifica il maggior numero di incendi boschivi al mondo.

Flora: In Australia si trova una flora caratteristica, che comprende quasi 22.000 specie di piante, oltre il 90% delle quali autoctone ed endemiche. La vegetazione, in cui prevalgono i sempreverdi, varia dalla fitta boscaglia e dalle foreste di eucalipto nella zona costiera, alla macchia (scrub) delle basse terre interne. La flora australiana è distribuita in tre zone principali: tropicale, lungo i confini settentrionali del continente e in parte della costa orientale, temperata lungo la costa sudorientale, compresa la Tasmania, e interna, corrispondente all'arida zona centrale del continente. La zona tropicale, dal clima monsonico e dalle temperature elevate, presenta fitti boschi, per lo più di alberi decidui. Lungo la costa nordorientale del Queensland, compresa la penisola di capo York, si trovano foreste pluviali; palme, felci e piante rampicanti crescono rigogliose insieme a querce, frassini, cedri, faggi e vegetazione di sottobosco, mentre la mangrovia ricopre la bassa e umida fascia costiera settentrionale. Più internamente si trova la savana con la sua bassa vegetazione. La zona temperata presenta boschi e brughiere di piante sclerofille, savana, vegetazione a macchia (scrub), foreste pluviali temperate e una vegetazione alpina sulle Alpi australiane e sui rilievi della Tasmania. Il pino, albero non originario dell'Australia, cresce lungo le coste orientali e in Tasmania, e riveste un'importanza economica inferiore solo all'eucalipto, in particolare per il legname pregiato dei pini Huon e King William, oggi piuttosto rari. Nelle regioni boschive della zona sudorientale e sudoccidentale predomina l'eucalipto, con oltre 500 specie, alcune delle quali raggiungono i 91 m d'altezza. La costa sudoccidentale si distingue per la ricchezza della flora, che presenta frassini di montagna, eucalipti e acacie. La Tasmania è caratterizzata da boschi di faggi e da una vegetazione molto simile a quella della Nuova Zelanda. Nella zona interna predominano la savana, la steppa e praterie semiaride, con zone praticamente desertiche. La vegetazione di acacie caratterizza le zone aride, nonostante alcune specie di eucalipto, dal legname pregiato, siano tipiche dell'Australia Occidentale. La vegetazione si è notevolmente ridotta dall'epoca dell'arrivo in Australia dei primi coloni europei nel 1788, quando si ritiene che quasi un quarto del territorio nazionale fosse ricoperto di foreste, savana e macchia; nei due secoli che seguirono, buona parte della vegetazione indigena fu distrutta per le esigenze dell'agricoltura e dell'insediamento; in base a una stima indicativa del governo australiano della fine degli anni Ottanta, sarebbero andati perduti più dei due terzi della vegetazione del Victoria e circa un terzo dell'Australia Occidentale. A partire dagli anni Ottanta, tuttavia, si è registrata una maggior sensibilità da parte dell'opinione pubblica per il problema della protezione ambientale, benchè tale esigenza si sia spesso scontrata con opposti interessi economici.

Fauna: Si ritiene che in Australia vivano fino a 300.000 diverse specie di animali, di cui solo circa 100.000 sono state censite: 280 sono le specie conosciute di mammiferi, più di 700 di uccelli, 380 di rettili, oltre 120 di rane e quasi 200 di pesci d'acqua dolce; il resto è rappresentato da specie di invertebrati. Si tratta di una fauna tipica, presente in Australia fin dall'epoca in cui il continente era ancora parte del Gondwana, con molte caratteristiche comuni alla fauna della Nuova Guinea e a quella del Sud Africa. Molte specie, tuttavia, sono esclusive dell'Australia, tra cui sette famiglie di mammiferi e quattro famiglie di volatili che comprendono il 70% delle specie conosciute. Soprattutto i mammiferi testimoniano l'appartenenza dell'Australia all'antico continente del Gondwana, per l'assenza della maggior parte degli ordini che vivono negli altri continenti. Dal Gondwana derivano gli unici mammiferi ovipari al mondo, i primitivi monotremi: l'ornitorinco, che oggi vive nei fiumi dell'Australia sudorientale, e l'echidna che si incontra anche in Nuova Guinea. Nonostante vivano anche in America meridionale, sono caratteristici dell'Australia i mammiferi marsupiali, dei quali il più noto è il canguro, di cui esistono circa 50 specie, diffuse nella zona temperata e nella zona tropicale. Originariamente creatura delle foreste e delle macchie semiaride, è uno dei pochi animali ad aver tratto vantaggio dall'espansione dei pascoli, al punto che oggi è necessario limitarne la riproduzione ricorrendo alla caccia. Tipici dell'Australia sono anche marsupiali più piccoli come i falangisti, una specie erbivora che vive tra gli alberi; tra questi vi sono l'opossum e il koala; cibandosi unicamente di foglie di eucalipto, quest'ultimo è stato gravemente minacciato dalla distruzione dei boschi, ed è specie protetta in tutta l'Australia. Altri noti marsupiali sono il vombato, il bandicoot e la talpa marsupiale. Carnivori marsupiali, felini e ocelot vivono unicamente sull'isola della Tasmania. I soli mammiferi placentati che vivono in Australia ­ roditori, pipistrelli e il dingo, o cane selvatico ­ sono di origine asiatica; si ritiene che possano essere stati gli aborigeni a portare nella regione il dingo, un predatore notturno che si nutre soprattutto di pecore.Tra i rettili presenti nel continente figurano due specie di coccodrilli, il più piccolo dei quali vive in acque dolci, mentre il più grande popola le paludi costiere settentrionali e gli estuari e raggiunge i 6 m di lunghezza. Tra le varie specie di lucertole vi sono il geco e lo scinco. In Australia si trovano circa cento specie di serpenti velenosi, quali il testa di rame e il trigonocefalo. I mari australiani ospitano una grande varietà di pesci e di mammiferi acquatici. Nelle acque meridionali si trovano numerose specie di balene, mentre la foca abita la costa meridionale, le isole nello stretto di Bass e la Tasmania. Nei mari settentrionali vivono il dugongo, l'oloturia e l'ostrica perlifera. Nelle acque australiane vivono circa 70 specie di squali, molte delle quali pericolose per l'uomo. Il dipnoo del Queensland è una delle più antiche specie animali dell'Australia, addirittura precedente alla formazione del Gondwana; chiamato talvolta 'fossile vivente', è un pesce che respira con un unico polmone anziché con le branchie. Anche tra gli invertebrati vi sono numerose specie, tra cui insetti, ragni e lombrichi. Le termiti giganti dell'Australia meridionale costruiscono enormi nidi, che possono raggiungere i 6 m d'altezza; abbondano inoltre i lombrichi, tra cui quelli giganti dello stato di Victoria, lunghi fino a 4 m. Molte specie di ragni sono velenose. L'avifauna australiana comprende alcune classi primitive, come l'emu e il casuario, che non volano, e altre specie più sviluppate, tra cui l'uccello lira, il kookaburra, o dacelide, famoso per il verso rauco simile a una risata, e diverse varietà di cacatua e di pappagalli. Le acque interne sono abitate da cigni neri, spatole, aironi e anitre. Tra gli uccelli più piccoli figurano scriccioli, fringuelli, cinciallegre, allodole e rondini. Gli uccelli marini più comuni sono i gabbiani, le rondini marine, le sule, gli albatri e i pinguini. Molta preoccupazione desta il futuro di diverse specie native: dall'epoca della colonizzazione europea si sono infatti estinte circa 20 specie di mammiferi e 16 di uccelli mentre altre 15 specie di volatili e 38 di mammiferi sono attualmente in pericolo. A minacciare la loro sopravvivenza sono la distruzione dell'habitat naturale e l'introduzione di specie straniere, in particolare conigli, volpi, felini predatori, maiali, pecore, capre, cavalli, bovini, cammelli e il bufalo asiatico. Particolarmente dannosa è stata l'introduzione nel continente del coniglio europeo, introdotto nel paese nel 1788; grazie all'ambiente favorevole, i conigli si riprodussero rapidamente, raggiungendo i 500 milioni di esemplari nei primi anni del nostro secolo; come contromisura, nel 1951 fu introdotto il virus letale della mixomatosi, al quale i conigli divennero poi immuni. Oltre a causare la distruzione dell'habitat delle specie native, i conigli provocano l'erosione del suolo ed enormi danni alle coltivazioni. Per le stesse ragioni sono stati predisposti programmi di controllo biologico e piani regionali di eliminazione anche per volpi e cani; nelle zone monsoniche dell'Australia settentrionale, il forte incremento della popolazione dei bufali sta provocando l'erosione del suolo e la distruzione dell'habitat naturale degli acquitrini. Il fenomeno dell'estinzione delle specie, tuttavia, è precedente all'arrivo degli europei; l'antica megafauna un tempo ospitata dall'Australia, comprendente il vombato e il canguro giganti, il leone marsupiale e grandissimi uccelli, si è estinta in un periodo di circa 19.000 anni, a partire da circa 27.000 anni fa. Tra le cause, oltre alla caccia praticata dagli aborigeni e alla pratica di incendiare la vegetazione per favorire la crescita di alcune piante, vi furono soprattutto i grandi mutamenti climatici avvenuti in un periodo compreso tra i 22.000 e i 18.000 anni fa, con il verificarsi delle glaciazioni e l'estensione delle aree desertiche

Home Page - Head