APPRESI CHE IL SIGNORE ERA LI’ VICINO A ME E MI ASCOLTAVA.

Avevo nove anni quando per la prima volta sentii parlare di Gesù, che ama i suoi figliuoli, che salva e che protegge tutta l’umanità. Vivevo in una famiglia cattolica. Mio padre andava in chiesa solo nelle feste importanti come il Natale e la Pasqua. Mia madre invece ogni domenica andava in Chiesa per partecipare alla prima messa ed io di solito la seguivo.

Ogni volta che entravo in quel luogo, vedendo Gesù così come era rappresentato nelle statue e nei dipinti, Lo sentivo molto distante da me: era lì, in croce e mi appariva come un perdente sconfitto da quella morte così atroce. Erano tante le sensazioni che provavo vedendo quelle statue, a volte mi facevano paura, altre volte pietà.

Frequentavo la quarta elementare ed un giorno entrò in classe una signora che c’invitò a seguire un corso di musica. Io alzai subito la mano per aderire a quell’iniziativa e così, la settimana successiva, mi ritrovai in un’aula con altri allievi ad assistere alla prima lezione di teoria musicale.

Alla fine della lezione, l’insegnante iniziò a parlarci di Gesù e del suo piano di salvezza. Appresi, per la prima volta, che il Signore era lì vicino a me e mi ascoltava qualunque cosa gli dicessi. Io ero abituata a rivolgermi a Dio solo la sera, prima di addormentarmi; recitavo le preghiere che mi avevano insegnato e subito dopo baciavo tutte le figurine dei Santi che avevo nella tasca interna del mio vestitino: così finiva il mio rapporto con Gesù. Ricevetti presto, dall’insegnante di musica l’invito a partecipare ad un culto in chiesa ed accettai senza esitare.

Assistetti con molto piacere e stupore al mio primo culto evangelico. Era tutto diverso in quell’unico locale, privo di statue ed immagini che ero abituata a vedere. Fui attirata dalla preghiera che una ragazza innalzò a Dio. Era molto diversa da quella che recitavo la sera o da quelle che spesso avevo sentito recitare, durante il rosario, dalle mie zie, mia nonna e mia madre quando si riunivano insieme. Quelle parole così semplici e dolci colpirono profondamente il mio cuore.

Nella mia vita quella sera accadde qualcosa di nuovo. Non sapevo spiegarmelo, ero solo una bambina, ma mi sentivo diversa. C’era una gioia nuova nel mio cuore e una pace immensa. Quella sera trovai il mio Signore, il mio Salvatore che m’invase con il Suo Santo Spirito. Ritornai molte altre volte in quel luogo, all’insaputa di mia madre, perché sapevo che non mi avrebbe approvata e portavo con me anche mia sorella di dodici anni.

In quel periodo dovevo fare la prima Comunione e quindi indossare quel bell’abitino da sposa che era già pronto per me. Mi aspettava una bella festa e tanti regali da tutti i parenti, invece io rifiutai tutto ciò e lo manifestai fermamente a mia madre. Non mi serviva niente del genere perché io già avevo la Comunione con Dio. Mia madre cominciò a riflettere su questa mia decisione e ad incuriosirsi molto, così da quel giorno, durante le lezioni di pianoforte, che si tenevano in casa mia, l’insegnante si dedicava più a dare le risposte alle tante domande di mia madre, che a seguirmi nello studio.

Il Signore in seguito ha salvato mia madre, tutta la mia numerosa famiglia, nonni, zii e cugini e in ultimo mio padre. Da quel giorno ad oggi posso affermare che il mio Signore è ancora vicino a me e mai, neanche per un istante della mia vita, mi ha abbandonato e sono sicura che non lo farà mai. La sua gioia e la Sua pace dominano il mio cuore. Posso affermare che il mio Signore ha sempre risolto i miei problemi e nei momenti difficili, che a nessuno mancano, Egli trasforma la mia debolezza in forza e coraggio.

Solo Gesù può colmare quel vuoto che è in te!

Aprigli il tuo cuore!

                                                                                                Marta Costa