"Conosciamo l'Eterno, sforziamoci di conoscerLo! Il Suo levarsi è certo come quello dell'aurora.."(Osea 6:3)

i dieci comandamenti

Gli ebrei le chiamavano le dieci parole.

Furono scritte da Dio stesso sul monte Sinai su due tavole di pietra alla presenza di Mosè. (1300 a.C.)

La Bibbia non assegna un numero ai dieci comandamenti, quindi la sua suddivisione e piuttosto arbitraria e frutto delle varie correnti religiose.

5 comandamenti di natura religiosa, o verticale (identificano il rapporto tra Dio e gli uomini);

5 comandamenti di natura sociale, o orizzontale (identificano il rapporto tra uomo e uomo).

OBIEZIONI: In questo tipo di suddivisione il versetto 2 del Capitolo 20 del libro dell’Esodo costituirebbe il 1 comandamento, quando invece e solamente l’ntroduzione che Dio fa, ricordando tra l’altro come li ha tratti fuori dal paese d’Egitto.

Adottata da Sant’Agostino per far risaltare il simbolismo dei numeri:

i primi 3 comandamenti riguardano i doveri verso Dio;

gli altri 7 comandamenti riguardano i doveri verso il prossimo.

Ma per ottenere questo tipo di suddivisione, ha dovuto fondere insieme la proibizione di avere altri dii ed il divieto a farsi immagini scolpite;

ha dovuto dividere l’ultimo comandamento "non concupire", in due comandamenti:

9° "non desiderare la donna d’altri" ;

10° "non desiderare la roba d’altri".

OBIEZIONI: La prima fusione confonde il politeismo (v. 4) con l’idolatria (v. 5) e cosa più importante nel catechismo popolare cattolico, il 1° comandamento così recita: "non avrai altro Dio fuori di me", trascurando il divieto assoluto di farsi immagini scolpite, statue e altre rappresentazioni usate a scopo di culto. (I Giov. 5:21; I Cor. 10:14). Inoltre, la divisione del 10° comandamento "non concupire" in due, è del tutto arbitraria in quanto il concetto di concupiscenza, è esteso sia alle cose, ai beni ed alle persone.

Adottata anche dallo storico ebreo Flavio Giuseppe e da Origène scrittore teologo del II sec. d.C..

In questa suddivisione:

il 1° comandamento riguarda il politeismo (v. 4);

il 2° comandamento riguarda l’idolatria (v. 5);

il 10° comandamento riguarda il divieto di concupire (v. 17).

In sostanza, i dieci comandamenti, secondo tale suddivisione, possono essere raggruppati in due modi:

I) doveri verso Dio - i primi 4 comandamenti (vv. 3 - 11);

II) doveri verso il prossimo - i restanti 6 comandamenti (vv. 12 - 17).

C’è un’idea distorta nei vari ambienti cristiani, per cui ad un estremo ci sono quelli che ricalcando il legalismo farisaico, pretendono di osservare alla lettera e con i propri sforzi ogni prescrizione e comandamento contenuto nella Parola di Dio; all’estremo opposto c’è chi, impugnando l’azione della grazia, pretende di giustificare il proprio lassismo in fatto di etica cristiana in nome della libertà cristiana dai vincoli della Legge.

La giusta condotta, va ricercata nel vero significato che Gesù ha attribuito alla Legge ed al suo rispetto.

(Mat. 22:37-38)

1) Non avere altri dei.

2) Non ti fare scultura alcuna nè immagine.

3) Non usare il nome del Signore invano.

4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo.

5) Onora tuo padre e tua madre.

6) Non uccidere.

7) Non commettere adulterio.

8) Non rubare.

9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10) Non concupire.

L’elemento comune che unisce i due versi dell’A.T. che Gesù usò per descrivere quale fosse il comandamento più grande e che in definitiva raggruppava insieme i dieci comandamenti è l’amore.

L’amore per Dio e per il prossimo è il vincolo condizionante di ogni prescrizione e Legge di Dio.

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