DECA+VALMAT
Ectoplasm Transmitter - 1995 (Atom)

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La collaborazione con il programmatore e tastierista Valmat (Matteo Valenti) è stata una delle più proficue nell’ambito dei percorsi di ricerca di Deca. L’album Ectoplasm Transmitter resta forse l’esempio più significativo di questa cooperazione, anche se in parte riprende ed esaspera i contenuti stilistici di lavori già realizzati da Deca soltanto. Non a caso la struttura portante musicale porta la firma di Deca, mentre l’intervento di Valmat è quasi totalmente post-produttivo, come indicano i credits sulla copertina.
Le quattro tracce che compongono questo mirabile concentrato di sperimentazione visionaria e aggressiva sono ispirate a non meglio specificate teorie sulle manifestazioni ectoplasmatiche. Come spiegano parzialmente le note sull’album, il lavoro è basato su un’elaborazione immediata di alcune strutture improvvisate, ottenuta attarverso l’interazione di suoni originali creati da Deca e varie macchine digitali. Centro dell’ispirazione, gli aspetti fisici ed emotivi di una conoscenza alternativa: altre forme di materia, contatti medianici, transfer onirici e così via. Un nucleo concettuale sicuramente affascinante e ricco di spunti per i due alchimisti sonori, che hanno interagito su due livelli manipolando l’uno la materia musicale dell’altro, in modo istintivo e quasi con automatismo di matrice surrealista.
Ectoplasm Transmitter - soprattutto nella titletrack e in The Ultraviolet Shift Theory - coinvolge l’ascoltatore in una dimensione straniante di echi distorti e ritmi ancestrali, costruiti con procedimenti non ortodossi e per questo tanto più intriganti.