L’aspetto live nell’attività musicale e artistica di Deca è divenuto via via sempre più importante nella misura in cui si è ampliato e perfezionato il fattore scenico e multimediale dei suoi concerti. Escludendo le esperienze di gruppo in veste di tastierista e vocalist (dalla new wave stile Joy Division al prog-metal), le prime esibizioni risalgono al tempo in cui si faceva le ossa sui primi sintetizzatori, intorno alla metà degli anni ‘80. Ospitato da piccoli club e locali di provincia, Deca proponeva con una certa artigianalità dei live-act con rumori preparati su nastro, pannelli colorati e i brani già prodotti per i suoi demotape suonati dal vivo sull’unica tastiera di sua proprietà. I brani erano quelli contenuti in cassette come Gatejox e la dinamicità dello show stava tutta nella musica, essendo la cornice ambientale poco consona alle atmosfere futuribili che lui avrebbe voluto suggerire. Le sporadiche serie di concerti da solista elettronico continuavano intanto ad alternarsi a serate con gruppi dalla vita più o meno breve (Dea Dector, Insomnia) e a recital pianistici con repertorio misto. L’uscita dell’album Alkaid non determinò l’organizzazione di una linea più continuativa di spettacoli; e quello fu anzi il periodo in cui si moltiplicarono le collaborazioni con altri musicisti, che generarono interessanti eventi di musica associata ad altre discipline (Collettivo Zener, Psy-Fen). Unico concerto solista da segnalare quello dell’estate 1987 a Genova, con la presentazione in anteprima di alcuni brani di Synthetic Lips. Il salto in avanti si verificò con la partecipazione alla rassegna internazionale Decadenze-a-Dissonanze che ebbe luogo a Milano nel 1988. Deca portò il suo contributo scrivendo di sana pianta dieci nuovi pezzi ed esibendosi con un certo dispiego di mezzi nel primo autentico concept-show di un certo livello (Oniric Warp), con proiezioni video, un impianto audio professionale e un contesto organizzativo e di pubblico di tutto rispetto. In cartellone accanto a lui c’erano nomi già celebrati come Tasaday, FAR, Oficine Schwarz, TAC. Oniric Warp, oltre che a un album “minore” diede vita a un mini-tour che si concluse con un breve concerto al teatro di Loano, durante il quale Deca annunciò che non avrebbe più fatto spettacoli dal vivo per un lungo periodo. In effetti la promessa fu mantenuta e fatta eccezione per una breve comparsa al Salone dell’Aeronautica Militare nel 1989 (esecuzione live di due pezzi da Claustrophobia) fino al giugno 1992 non si ha notizia di altri concerti di alcun tipo. La pubblicazione di Premonizione Humana e l’inizio della duratura e fruttuosa collaborazione col fotografo e pittore Gianni Bacino rianimò l’interesse di Deca per il palco e un primo spettacolo di musica e proiezioni fotografiche in movimento fu allestito e filmato inaugurando un nuovo corso. I brani proposti in quel contesto erano tutti tratti da Premonizione e dall’archivio del futuro cd Electronauta (Alien Rain Chrisalide, Silence And Sex), rigorosamente eseguiti dal vivo e accompagnati da luci computerizzate, fumo luminoso e i fasci colorati delle diapositive dipinte a mano di Bacino. Lo stesso tipo di show, in veste più aggressiva, fu ripetuto nell’autunno seguente portando in scena anche stralci di Digital Infarct e un allestimento di tipo post-atomico Con la primavera del ‘92 Deca riprendeva dunque ad esibirsi in vari mini-tour di poche date - condizionato dal fatto di dover disporre di aree adeguate e attrezzate - e contestualmente finanziava il suo home-studio e i futuri progetti facendo serate in un locale dove suonava e cantava classici del rock pianistico e arrangiamenti di gruppi new wave e tecnopop (dai Cure ai Soft Cell). Per qualche anno la presenza delle creazioni luminose di Bacino si fece sempre più sofisticata e parallelamente Deca sviluppava la preparazione di videoclip a soggetto o astratti, nonchè un apparato scenografico con tralicci, catene, tubi e oggetti di archeologia industriale. Attraverso Coma Flowers Performance, Alpha-Omega, Live Phantoms e altre serie di concerti, Deca evolveva dinamicamente il suo show da solista, spostando il baricentro dell’attenzione del pubblico dalla figura immobile del musicista - impegnato dietro un muro di tastiere - al maxischermo e alle luci; utilizzando dapprima spezzoni di filmati altrui e poi sequenze girate in autonomia o animate col pc. La scaletta dei vari concerti, della durata media di un’ora abbondante, si divideva sempre tra i brani di un nuovo album e alcuni cavalli di battaglia, come Inframorte, The Lab, Annihilus, Phantoms; spesso alternati a incursioni nei side-projects più significativi, come Argiope. Prima di arrivare all’Anorexia Tour del 2002, che ha avuto grande risonanza e riscontri contrastanti e talvolta polemici, vanno segnalati almeno due eventi isolati dall’impostazione differente. Il primo è il clamoroso concerto del maggio 1999 al teatro Chiabrera di Savona, in cui Deca si esibiva al pianoforte coaudivato dal chitarrista Dario Caruso con un repertorio di brani sia propri che firmati da Wim Mertens, Morricone, Vangelis e Mike Oldfield; il secondo è il concerto di Halloween del 2001, sempre con la presenza di Dario Caruso e con i fumosi e lisergici allestimenti di Bacino, in cui Deca presentava in anteprima alcuni stralci del futuro album-capolavoro Simbionte. Nel febbraio 2002, al circolo Italo Calvino di Loano, si teneva finalmente il debutto di Anorexia Tour 2002, preparato con cura su un calendario di date e sedi mirate e incentrato effettivamente sul tema dell’anoressia. Malattia che Deca ha sempre dichiarato di aver toccato con mano attraverso l’esperienza di alcune amiche e su cui ha espresso valutazioni capaci di sollevare discussioni con approvazione e dissenso. Certamente l’impatto musicale e scenico dello stage è stato folgorante: proiezioni video costruite con lavoro certosino, immagini allegoriche e quasi subliminali, luci da visione onirica e soprattutto chiari messaggi nelle animazioni e nei testi. I testi che volutamente hanno arricchito i contenuti dello spettacolo con una scelta inconsueta di proporre almeno cinque o sei brani cantati, di impostazione meno sperimentale e più pop. Tra questi la ormai nota The River Of Life e poi Privilege e Anorexia, ballata elettronica dal fascino retrò i cui versi sono stati a lungo al centro di polemiche tra addetti ai lavori, psicologi e organi di stampa. Dopo questo progetto, l'attività di palcoscenico subiva un'interruzione praticamente fino alla pubblicazione di Aracnis Radiarum, da cui Deca traeva spunto per tornare ad elaborare il format base dei suoi concerti, arricchendolo con introduzioni subliminali e una metodologia di sincrono suono-immagine sempre più perfetta. In mezzo a questo florilegio di invenzioni digitali, trovava però il tempo di dedicarsi al pianoforte con un memorabile recital solista nel settecentesco Teatro Sacco della sua città natale, andato in scena a fine novembre 2009 e diventato un evento esemplare della sua versatilità artistica.
m. siri
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