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Con Simbionte, pubblicato in modo defilato e quasi clandestino, l’evoluzione musicale di Deca tocca un altro vertice, forse il più alto della sua carriera. Il team critico di Ondarock lo inserisce tra i 100 album italiani da ascoltare. L'Enciclopedia della New Music curata da Piero Scaruffi lo cita tra i migliori album elettronici di tutti i tempi. Simbionte riceve consensi unanimi anche tra frange di pubblico non abituate al sound sperimentale. Atmosfere oniriche e angoscianti fanno da contorno a mantra elettronici, evocazioni inumane, distorsioni spazio-temporali degne di un racconto di Lovecraft. Un magma di elaborazioni acustiche che dà l’esatta misura dei traguardi raggiunti attraverso anni di esperimenti, ricerche e studi condotti con grande versatilità e intuizione. Simbionte esce nell’autunno del 2002 ed è frutto del lavoro di un anno, ripreso in più fasi ed ultimato poche settimane prima della pubblicazione. L’album è basato su un processo di istinto organizzato attraverso cui un’infinita varietà di suoni e situazioni sonore sono stati filtrati, elaborati, dilatati e riassemblati tra loro. Deca ha utilizzato strumenti tradizionali (come pianoforti ed organi), sintetizzatori, voci, registrazioni di rumori ambientali, amalgamandoli in modo da ottenere le otto tracce finali, senza che risultassero assimilabili ad un preciso genere musicale. Così Simbionte rappresenta tecnicamente il trait d’union e la fusione tra suono naturale ed artificiale, dove il secondo è totalmente frutto della manipolazione creativa del primo. Un’opera affascinante e geniale nella sua concettualità, nell’iconografia, nella struttura sonora. L’album è nato dall’esigenza di compiere nuovi passi avanti nella ricerca sul suono e al tempo stesso di dare forma al concetto narrativo e metaforico che sta al centro dell’opera. Le otto tracce, infatti, sono altrettanti capitoli di una storia ispirata ad una serie di sogni ricorrenti. La storia è quella di due civiltà aliene che, in un tempo indeterminato, si trovarono a lottare l’una per la salvezza dell’altra entrando in uno stretto rapporto di simbiosi. Fatalmente, proprio la civiltà intervenuta in soccorso di quella in difficoltà si estinse nel tentativo di salvarla da un’epidemia.
f. balinesi & a. bianchi
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