TESTI




Le uniche canzoni che Deca ha pubblicato in via ufficiale su un album sono quelle contenute in Claustrophobia e hanno testi scritti in un linguaggio codificato inventato (il Tecnoi).
Pertanto tutti i testi scritti da Deca in lingue esistenti appartengono a brani che sono stati divulgati soltanto in via ufficiosa – attraverso demo, siti internet, ecc. – o eseguiti dal vivo.
La maggior parte delle liriche sono originariamente in inglese e quelle che trascriviamo in questo sito sono traduzioni il più fedeli possibili allo spirito e alle atmosfere che Deca ha inteso rendere nel contesto musicale.
I testi in versi non musicati, invece, sono quasi tutti originariamente in italiano. La maggior parte di questi ultimi sono comparsi su pubblicazioni editoriali come raccolte di poesie o sono stati utilizzati nell’ambito di spettacoli dal vivo.
In questa sezione pubblichiamo una minima selezione - a nostro avviso significativa - di testi e liriche che abbracciano un arco di tempo molto vasto (dal 1986 al 2002)



ANOREXIA - 2002

La vita criptica
esalta la tua mente
e rende le emozioni più vivide,
messa alle strette
tu sintetizzi
la tua migliore energia.

Intuizioni alternative
trasmissione trasversale del tempo
la vita criptica
guida la tua mente
e ti conduce altrove.

Il labirinto dell’anoressia
sembra trasparente e facile
il tuo corpo interdetto
ne segue i percorsi
specchi deformi
e nessun inganno
l’abisso è aperto
l’abisso è vicino.

CLAUSTROPHOBIA - 1989

Momenti di terrore totale
e i nostri artigli neri
sul limite della fessura
rossa e luminosa
occhi impazziti
claustrophobia
membra intorpidite e fredde
accecati dal panico urlante
con emozioni dure
mai più illusi di uscire
(vivi o morti)
dall'incubo agghiacciante
che sta continuando

HOTEL A VENEZIA - 1997

Non conosco queste vecchie strade, nere e grigie,
non conosco l’aria ferma di questo hotel,
che si incolla alle pareti e non si scioglie
per anni e anni...
soffitti crepati e smalto orlato di polvere grassa.
Non conosco la distanza che mi separa dal suo cuore,
ma so che è infinita
e vorrei camminare senza incontrare qualcuno
che soffre e non lo dà a vedere,
senza scalfire il terreno,
senza ricordare che ho avuto un punto di partenza.

Non conosco il vero colore dei suoi occhi
nel riflesso autunnale di un tramonto
e non conosco il sapore delle nostre lacrime
mescolate insieme.
Abiti stropicciati sul letto rosso e bianco,
odore e aroma di acqua tiepida...
ovviamente io so che queste strade
non porteranno in nessun posto.

SONO ANCORA QUI - 1996

Io sono l’uomo giusto nel posto sbagliato
e non voglio vagare ancora attorno agli altri
in qualche bella giornata
mentre in qualche posto qualcuno costruisce
qualche macchina inutile.
Ho visto i miei ricordi cristallizzarsi
nell’oscurità di questi anni
come qualcosa che congela
e volti del passato hanno visto me
andare via con un fardello di rimpianti.

Un ragno sul vetro della mia auto
e un’inconscio desiderio forzato di dormire.

Io sono il fantastico amico intimo di qualche donna paranoica, malata e stanca,
io sono muto di fronte alla corsa
di questa tecnologia
che non rispetta mai le nostre vite
e alla naturale inevitabilità
di qualcosa che deve accadere.

Io sono l’uomo sbagliato nel posto giusto
e non voglio più restare immobile tra gli altri
in qualche giornata nebbiosa
mentre nessuno si preoccupa di tornare indietro
e l’aria diventa nera.

Una crosta di paure
ha coperto il mio specchio abbagliante e i miei occhi.
Sempre più mi meraviglio
di essere ancora qui...
Sempre più mi meraviglio
di essere ancora qui.

MAI - 1991

Volando alti i nostri sogni
attraverso i capolavori del cielo
che l’aquila ha lasciato dietro di sé
tra le luci violette del sole
e le sfumature dorate di nuvole vaganti,
volando silenziosi
cercando un significato delle cose
mentre aspettiamo
immersi nel grigiore di queste promesse,
illusi di cogliere la verità
negli occhi altrui.
E diciamo che le cose cambieranno
che è solo una questione di tempo
ed io agisco come se nulla fosse accaduto
per tutte queste tracce lasciate alle spalle.
Non potrò mai dimenticare...
non lo dimenticherò mai.

NERO DENTRO - 1988

Oscura prospettiva
nei filtri della visione
a un passo dalla dilatazione
che affonda le sue zanne nel mio cervello
dimenticato sull’orlo del precipizio
toccato dalle tue ciglia-bisturi
mentre la solitudine gocciola
spingendo verso la fine.

Nero dentro - terapia del dolore.

Strisciando sul vetro unto
lasciando strisce di morte
in un silenzio pieno di voci
come il tuo ultimo respiro
una lacrima di mercurio
caduta sulle mie illusioni
e l’occhio dello scorpione
che sonda i miei spazi vuoti.

Nero dentro - terapia del dolore.

PESCE-ISTRICE - 1986

Se io fossi la morte
me ne sarei andato in tempo,
ma qualcosa sta cambiando
tra le righe
e ogni rapporto che avevo con te
ora è solo l’opportunità
di scoprire le nostre paure,
di uccidere il pesce-istrice.
Sorridi e sorridi
solo stanotte, per te,
credo in ogni maledetta parola,
in ogni onda crescente,
mentre l’incubo ruota intorno.
Naviga attraverso il mare
della tua famiglia.
Forse vedrai un oceano davanti a te,
dove tua madre urla per orgoglio,
vivendo fino al 1999
per controllarti,
per controllare le tue bugie.
Piangi e piangi,
piangi senza fermarti:
credo in un sogno che faccio
circa il mio futuro
mentre l’incubo ruota intorno.