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Una poesia da Nel raggio della catena di Gianni Priano

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Il bisnonno Antonio

Le mie scarpe sono quelle del contadino

ed entrano in mare. E tornano ma ormai

sono le scarpe di un panettiere. Forse

l’ho vista dal largo, la Casarossa

– una volta – ed è stata la percezione

di un grumo che avrei potuto sciogliere

per sempre scordandomi di me da qualche

parte. E invece quel grumo mi ha usato

come scudo e mi ha battuto. Vi benedico

figli, che sarete nasi aguzzi, bocche

taglienti, fili di rame sul capo, mani

piantate nel fango della guerra. Torno

un’altra volta e non so dove. Dunque

il tornare (per me nato per partire)

è la sola fessura da cui mi è dato

                                             fuggire.