L’ANGOLINO DELLA DIDATTICA

In Viaggio per il Sistema Solare
di Davide Noel V°C Brignole Sale

Venerdì sera ero a letto e pensavo ancora alla lezione degli astrofili di POLARIS Marina e Walter, quando improvvisamente mi trovai su un’astronave di ferro e acciaio con il mio amico Lucio:
Un cane molto intelligente che capisce ogni comando.
Gli proposi di fare con me un viaggio nell’universo, lui abbaiò dicendo di sì, e partimmo.
Ci dirigemmo su Mercurio, il pianeta più caldo del Sistema Solare: dovevamo ancora atterrare e Lucio già moriva di caldo; quando scendemmo ci sembrò di stare sui carboni ardenti, per fortuna avevamo delle armature speciali, isolanti.
La crosta era piena di crateri perché su Mercurio cascano tanti meteoriti attratti dalla forza gravitazionale del Sole. Proprio per il gran caldo su Mercurio non c’è vita per cui Lucio ed io risalimmo sull’astronave e puntammo su Venere.
L’astronave era telecomandata dalla Terra, quindi andava da sola e noi potemmo mangiare nella sala rifornimenti; inoltre viaggiava più veloce della luce per questo in pochi minuti ci trovammo in vista del pianeta Venere.
Naturalmente non atterrammo a causa della presenza degli acidi che ti sciolgono come una saponetta alla presenza dei più terribili temporali. Ci accontentammo di guardare stupiti: era bellissimo!!!!
Passando oltre la Terra e la Luna puntammo diretti su Marte: il pianeta Rosso.
Qui dicono che miliardi di anni fa ci fosse mare, acqua e quindi vita: chissà, non si sa mai, potremmo trovare un Marziano!!
Mentre passavamo fra ammassi di miliardi di stelle della Via Lattea, Lucio svolazzava felice nella navicella. Ma il nostro soggiorno su Marte fu breve e piuttosto deludente per cui provammo su Giove. Anche qui nessun segno di vita, allora dopo aver ammirato i diversi colori del terreno del pianeta più grande del nostro sistema, ci dirigemmo su Saturno: un pianeta tranquillo con bellissimi anelli di polveri e gas, tanto affascinanti da togliere il respiro.
Comunicammo alla Torre di Osservazione della Terra che eravamo diretti verso Urano: che meraviglia! Che colori! Arancione, blu, azzurro... Ovviamente lo trovammo disabitato, ricco di vulcani, turbini ed uragani sbalorditivi.
Cominciavamo ad essere stanchi, soprattutto Lucio che guaiva per il sonno, così lo feci dormire finché non arrivammo su Plutone.
"Arrivati, sveglia, dormiglione". Abbaiando festosamente mi balzò addosso e dopo aver indossato delle tute adatte a ripararci dal freddo terribile, sbracammo (o come si dice...).
Ecco Caronte, la luna di Plutone tante volte vista sui libri ora era sotto i miei occhi.
Non volevo più tornare indietro, ma Lucio mi chiamò tirandomi ripetutamente per la tuta, e.... "Uffa" era la mamma che mi tirava giù dal letto per andare a scuola.

Torna all'indice