Le sfide entrano ora nella nostra vita; sta a noi saper fare la scelta di ciò che vogliamo, dei campi della vita che ci interessa metter in evidenza: continuare nel lavoro che abbiamo o costruire qualcosa di nuovo. Spesso il transito è accompagnato da una crisi di «alienazione», cioè della sensazione di completa solitudine anche se siamo in mezzo ai nostri cari, e di essere tagliati fuori da tutto e da tutti. Sentiamo talvolta di non farcela più ad andare avanti nella direzione che ci siamo scelti; e la paura di essere incapaci distorce la nostra visione delle cose. Ciò può accadere se abbiamo trascurato le nostre relazioni personali, non si può andare avanti senza l’aiuto e il supporto di rapporti emotivi. Talvolta il transito ha un effetto completamente opposto; ci accorgiamo di esserci lasciati intrappolare in legami e in questioni personali che ora ci intralciano la strada. L’effetto del transito, in questo caso, è di stabilire un certo equilibrio fra relazioni personali e avanzamento nella vita. Inoltre il transito costituisce anche il banco di prova delle nostre scelte: le opposizioni che incontriamo da parte degli altri ci costringono a valutare se i nostri obiettivi sono validi oppure no. E se lo sono, il conflitto ci è molto utile. Ma se ci accorgiamo che ciò che ci siamo scelti non ci sta veramente a cuore, possiamo decidere di cambiare strada. È molto meglio che lo facciamo ora che fra qualche anno, quando saremo troppo coinvolti per tornare indietro. Questo è il momento giusto per fare cambiamenti: possono non essere facili, ma è ancora possibile farlo.