WAY ASSAUTO: UN SECOLO DI LAVORO AD ASTI

 

BREVI VICENDE DELLA WAY-ASSAUTO

A Torino nella seconda metà dell’Ottocento nascono separatamente l’Officina meccanica di Luigi Way, in corso Moncalieri, 52 e la Bulloneria Alberto Assauto, in via degli Artisti, 19.

I fondatori sono due imprenditori torinesi Luigi Way, di origine inglese, e Alberto Assauto, nativo di Saluzzo.

Luigi Way nel 1870 apre una modesta officina meccanica che, nel volgere di un decennio, raggiunge una notevole importanza a livello nazionale specializzandosi nella lavorazione per viteria in ferro, acciaio, ottone ed altri metalli, trafileria e metalleria meccanica.

Il successo è tale che all’Esposizione Generale Italiana svoltasi a Torino nel 1898,  che vede riuniti i principali stabilimenti industriali d’Italia, la Ditta Luigi Way riscuote unanimi consensi.

Dotato di un notevole intuito, Alberto Assauto, per parte sua, comprende il promettente avvenire dell’industria, e, con fattivo studio ed impiego di nuovi mezzi meccanici, riesce a rinnovare la primitiva fabbrica di bulloni che, in pochi anni, assume l’importanza di un vero stabilimento industriale, tanto che agli inizi del ’900 vi lavorano 200 dipendenti fra operai ed impiegati.

L’intento della Ditta Alberto Assauto è quello di seguire l’evolversi dei tempi: nel 1906 diventa Società Anonima e, unendosi all’importante e ben nota Ditta Luigi Way, assume la denominazione unitaria di “Fabbriche Riunite Way-Assauto”.  

L’atto costitutivo della società è redatto il 15 giugno 1906 sotto la denominazione  Fabbriche Riunite Way-Assauto S.p.A. con sede in Torino.

Con la nuova società si rende necessario l’acquisto di nuovi macchinari che vengono reperiti in America del Nord, Germania, Francia e Belgio.

Le nuove apparecchiature, che risultano essere le più moderne e perfette dell’epoca, non possono essere installate nelle sedi delle due ditte torinesi; occorre quindi una nuova sede più grande ed idonea alle nuove tecniche di produzione.

Molti Comuni si offrono di ospitare il nuovo stabilimento: oltre ad Asti, Bra, Cherasco, Chivasso, Racconigi, Saluzzo, Carmagnola. Asti vince il concorso in quanto offre le condizioni più vantaggiose: un’area di 30.000 mq., un congruo contributo finanziario di £.100.000 da parte della locale Cassa di Risparmio, nonché l’allacciamento dell’energia elettrica, non appena fosse stata adottata.

Con queste premesse, il 21 luglio 1906 viene stilato il “Compromesso fra il Presidente della Way-Assauto ed il Municipio di Asti per l’impianto nella città di uno stabilimento industriale”.

La Way-Assauto, dal canto suo, si impegna ad assumere immediatamente 300 operai che diventeranno 400 con l’allacciamento dell’energia elettrica. 

La costruzione dello stabilimento produttivo, ubicato in via Antica Cittadella, 2 in Asti inizia nel 1907;  l’inaugurazione avviene il 25 gennaio 1908.

Lo stabilimento si ingrandisce in breve tempo, dando lavoro ad un numero sempre maggiore di operai: da 400 unità nel 1909 si passa a 1.800 unità nel 1918.

Con l’ingrandimento della fabbrica e l’incremento delle attività produttive, si rende necessaria la costruzione di abitazioni per gli operai, le cosiddette “Case Operaie”, che sorgono nelle vicinanze del luogo di lavoro a partire dagli anni Venti e fino agli anni Trenta del Novecento. A beneficiarne sono soprattutto i lavoratori che provengono dalle zone di Asti più distanti dallo stabilimento o addirittura dalle frazioni.

La Way-Assauto è diventata per Asti  grande industria ad iniziare dagli anni Trenta sotto la direzione di Antonio Griffa classificato negli ambienti imprenditoriali nazionali un grande “capitano d’industria”. Infatti a riconoscimento delle sue virtù di mente e di cuore, in occasione delle manifestazioni per il centenario di vita dello stabilimento di via Antica Cittadella, il Comune di Asti  ha intitolato al grande uomo, un’area verde vicina alla Way-Assauto. A suo ricordo, all’ingresso della citata area su di una apposita stele c’è in sintesi il personaggio: “Antonio Griffa è stato uno dei più grandi capitani d’industria, un artefice del lavoro italiano, per mezzo secolo ha dato il contributo più significativo all’incremento dell’economia astigiana. Negli ambienti imprenditoriali  era considerato maestro di etica commerciale e per migliaia di famiglie astigiane la certezza di un lavoro sicuro. Nel centenario di vita della sua Way-Assauto, creata da tecnici forgiati alla sua scuola , la città lo ricorda sia come imprenditore valido, sia come uomo saggio e generoso”.

Passati gli anni difficili della seconda guerra mondiale, con la ricostruzione, la Way-Assauto è entrata sul mercato nazionale e su quelli esteri con prodotti di alta qualità e prestigio inserendosi bene soprattutto nel settore  della componentistica dei mezzi di trasporto : biciclette, ciclomotori, moto e per tutti gli automezzi su gomma e rotaia. Un esempio significativo: Le parti rotanti della bicicletta di Gino Bartali  vincitore dello storico tour di Francia del 1948  erano della Way-Assauto. Con gli anni Cinquanta, accanto alla scrivania del grande imprenditore,  è arrivata quella del figlio Giorgio. E’ stato poi l’ing. Giorgio Griffa  che prendendo le redini della grande industria è riuscito ad inserirne con successo i prodotti su tutti i mercati del mondo. Giorgio Griffa è ricordato anche come mecenate della cultura. E’ stato con Eugenio Guglieminetti fondatore de “La Giostra” una galleria d’arte per aiutare ed incoraggiare gli artisti locali. Successivamente ai vertici dell’industria a fianco di Giorgio Griffa sono arrivati in fabbrica i fratelli Paolo ingegnere  ed  Aldo avvocato. Il primo ha assunto la direzione tecnica e la ricerca scientifica il secondo ha avuto la direzione commerciale interessandosi anche delle problematiche legali.

Dagli anni Cinquanta agli Ottanta  la Way Assauto ha conosciuto il periodo migliore della sua vita, tanto che  con i suoi 2.500 dipendenti più una mezza dozzina di piccole industrie satelliti, vestiva bene il paragone: la Fiat sta a Torino, come la Way-Assauto sta ad Asti.

Nel 1971 la Way Assauto viene acquistata dalla multinazionale americana ITT.

La denominazione della società resta inalterata fino all’11 dicembre 1975, quando si trasforma in IAO INDUSTRIE RIUNITE S.p.A., con sede in Beinasco (Torino) gruppo ITT.

La IAO raggruppa aziende in svariati settori: meccanica, plastica, gomma ed elettricità.

Lo stabilimento astigiano Way-Assauto fa parte del gruppo IAO, sottoprodotti  meccanici insieme ad altre industrie sparse fra Torino, Milano e Ferrara.

Il 24 novembre 1981 avviene l’accorpamento della IAO nella S.I.E.T.T.E. IMPIANTI ELETTRICI TELEFONICI, TELEGRAFICI E COSTRUZIONI  EDILI S.p.A., con sede in Firenze.

Il 4 dicembre 1986 lo stabilimento Way-Assauto di Asti è classificato come unità locale n° 1 della società IAO INDUSTRIE RIUNITE S.p.A. con sede legale a Beinasco (TO), costituitasi come nuova società il 20 ottobre 1986.

In data 1 luglio 1991 ricompare l’originale denominazione WAY ASSAUTO s.r.l., facente parte del Gruppo RIGAMONTI, società con sede in Beinasco (TO), subentrata alla società IAO.

Un'ulteriore variazione si ha nel 1996 quando la Way-Assauto diventa ARVIN SUSPENSION SYSTEM ITALIA s.r.l. con sede in Asti, via Antica  Cittadella, 2.

La Way-Assauto si affaccia al Terzo Millennio cambiando nuovamente nome e diventa nel 2000 ARVINMERITOR fino al 2006 quando assume l'ultima denominazione: ASTIGIANA AMMORTIZZATORI WAY ASSAUTO dove ricompare la vecchia denominazione.

 

Ricerca a cura della dott. Franca Inno – Archivio Storico del Comune di Asti.

 

 

                

                                                                                             Copertina del folder                                             Una delle nove cartoline

 

Per celebrare il centenario dello stabilimento WAY ASSAUTO in Asti, il Circolo Aziendale WA, ha programmato una serie di manifestazioni che si svolgeranno durante tutto il 2008, e avvalendosi della collaborazione con l'Associazione Filatelica Astigiana ha richiesto a Poste Italiane, un annullo speciale da abbinare a una serie di 9 cartoline raccolte in un elegante cartellina.