ARTISTI COLLABORATORI

DELL’ASSOCIAZIONE FILATELICA ASTIGIANA

 

 

 

 

Antonio Guarene , è nato e lavora ad Asti. Architetto.

Tra i grandi disegnatori umoristici italiani Guarene è radicato nella realtà quotidiana della società in cui vive.

E’ un cronista e gli avvenimenti li inquadra nella sua ben definita visione della società.

Obiettivo, ma non indifferente, abilissimo, ma senza minima presunzione.

E’ uno dei più famosi disegnatori umoristici contemporanei.

Ha fatto sorridere per conto di importanti periodici.

Collabora con La Stampa, con L’angolo di Guarene.

Ha pubblicato volumi di disegni ed ha partecipato a numerose mostre in Europa.

Di Guarene sono le cartoline, le buste, gli annulli filatelici e anche il logo del Festival delle Sagre, imponente manifestazione enogastronomica che richiama ogni anno oltre 110 000 persone a degustare un menù con oltre 80 piatti tipici della cucina tradizionale contadina astigiana.

 

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Carlo Carosso, scomparso nel 2007, pittore e scultore nato ad Asti il 24 giugno 1953 da padre italiano e madre greca: l’ascendenza ellenica influenza la sua ricerca artistica, che avvia con studi di pittura e incisione, iniziando giovanissimo l’attività artistica.

Ha frequentato l’Accademia Albertina di Torino, allievo di Piero Martina, Mario Calandri e Francesco Franco.

Fra le tappe della sua carriera è da ricordare il fondamentale incontro con il grande poeta greco Ghiannis Ritsos, avvenuto nel 1971 a Samos, da cui è scaturito un lungo e fecondo sodalizio artistico ed umano.

Sono oltre cinquanta le personali di Carosso in Italia e all’estero, che hanno suscitato ovunque interesse e consenso da parte di pubblico e critica.

Nel 1988 Carosso ha firmato le etichette di un’importante collezione di vini pregiati, intitolata “I Bacchi di Carlo Carosso”, con figure ispirate al mondo mitologico greco e incentrate sulla rappresentazione bacchica.

La collaborazione di Carosso con l’Associazione Filatelica Astigiana inizia nel 2000 con il “Palio del Giubileo” di cui è il maestro e prosegue con gli annulli, buste e cartoline di “Divinità e sogno”, mostra di etichette d’autore e le cartoline per “La douja d’or”, importante rassegna nazionale di vini selezionati.

 

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Gianni Peracchio,  nato e risiedente ad Asti, pittore figurativo.

Formatosi alla scuola di Gino Mazzoli, insigne ritrattista casalese, fa parte della Società Promotrice di Belle Arti di Asti dal 1960.

E’ uno dei maestri del Palio di Asti avendo dipinto il drappo del 1978.

Collabora con l’Associazione Filatelica Astigiana dal 1973.

Da quella data, sono opera sua tutti gli annulli speciali figurati del Palio di Asti e moltissimi altri.

Ha eseguito le illustrazioni per decine di cartoline e buste filateliche, bellissime le serie per il Palio: “Rioni e Borghi”, “Antiche famiglie astigiane”, “Aspetti del Palio”,"I comuni del Palio di Asti" e per molte altre manifestazioni e ricorrenze di Asti e della provincia di Asti, per le quali la nostra associazione ha curato l’aspetto filatelico.

 

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Giovanni Buoso, Legnago 1950, ha conseguito la maturità artistica a Brera (Milano) ed ha frequentato l’Accademia Albertina di Torino.

Vive e lavora ad Asti, é restauratore di documenti antichi presso l’Archivio Storico del Comune di Asti.

Le sue opere, pervase da sfumature e dissolvenze dove la materia rimane confusa ed attraente, traggono ispirazione proprio dalla quotidiana frequentazione con antiche pergamene.

E’ uno dei maestri del Palio di Asti avendo dipinto il drappo del 1996.

Collabora attivamente con l’Associazione Filatelica Astigiana.

Nell’ultimo quarto di secolo Buoso ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni, da ricordare:

1976 – Roma, Mostra internazionale Free World, Palazzo Esposizioni.

1980 – Torino, Galleria Al Paradiso, Al Paradiso.

1986 – Ostuni, Assessorato alla Cultura.

1987 – Parigi, Salon d’Automne, Gran Palais.

1988 – Asti, Galleria La Giostra.

1990 – Santo Stefano Belbo, Concorso Nazionale Cesare Pavese.

1992 – Torino, Galleria La Bussola.

1994 – Brescia, Galleria Lo Spazio.

1996 -  Maestro del Palio di Asti 1996.

1997 – Asti, Galleria Il Platano.

 

Buoso collabora con l’Associazione Filatelica Astigiana dal 1994, con le cartoline del Festival delle Sagre, che riproducono gli antichi mestieri della tradizione contadina astigiana.

 

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Giuseppe Colli,  pittore astigiano scomparso nel 1988.

Le opere di Colli rivelano il suo mondo interiore, i disegni sono realizzati con una linea nervosa e in pari tempo morbida, agitata e tenera, che costruisce e avvolge i personaggi definendoli nella loro esistenzialità; personaggi il più delle volte soli.

Nella sua pittura, si alternano momenti, e stati d’animo di grande tensione, momenti sereni, espressi ad esempio, in numerosi scorci della vecchia Asti e spesso realizzati in incisione con tecniche varie fra cui primeggia la punta secca, forma grafica a lui congeniale.

Per chiarire il rapporto fra la sua attività artistica e il lavoro di operaio, è indicativa la frase, tratta da una sua intervista e pubblicata nel marzo 1961: “Il mio lavoro è manuale e mi comporta fatica, così dalla grande fabbrica mi allontano in cerca di ambienti solitari e quieti…”.

Necessità di evadere dunque, dalla stressante vita di lavoro per ritrovare se stesso; nella sua tematica, tuttavia, affiora l’adesione sentimentale al mondo di chi fatica per vivere, e si concretizza in raffigurazioni di personaggi dolorosi come mendicanti e barboni; quindi un clima diverso da quello in cui il neorealismo andava sviluppandosi negli anni del dopoguerra.

Colli cominciò ad esporre alla fine degli anni cinquanta, la prima personale è del dicembre 1959 alla Promotrice di Belle Arti di Asti, dove fu iscritto per anni; in seguito, agli inizi degli anni settanta, formò il gruppo “Il Cerchio” insieme a Borello, Graziola, Josa e Sgarbi, nel frattempo partecipava a numerose collettive in tutta Italia, e numerosi galleristi gli organizzavano mostre personali, ottenendo significativi riconoscimenti, a sorpresa nel 1969 vince a Cuneo il primo premio di Poesia e l’anno seguente il primo premio “La liberazione 25 anni dopo” sempre con una lirica.

 

Da “Ricordando Giuseppe Colli” di Amelia Platone

 

Per l’Associazione Filatelica Astigiana, Colli ha prodotto le bellissime serie di cartoline con scorci della vecchia Asti, stampate in occasione delle “Giornata del Francobollo”.

 

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Marisa Garramone,  la pittrice ama il nostro territorio e lo dimostra attraverso le sue opere che sanno descrivere con colori accesi e vivaci, in uno stile contemporaneo e figurativo, i dettagli più interessanti e le sfumature più suggestive del microcosmo astigiano. Le sue tele sono spesso esposte in prestigiosi luoghi simbolo della nostra città come l'ex Sala Consiliare del Comune di Asti, nella Casa del Teatro ed in Biblioteca. Asti con le Piazze, le Chiese, i suoi Monumenti vengono rappresentati con la tecnica olio su tela. le manifestazioni principali le Sagre, Palio, Teatro. I suoi personaggi, scrittori, artisti, attori astigiani, ed ancora meglio il Premio Oscar Toni Servillo preso in una sua performance all'interno del Cortile del Michelerio e se guardiamo la pittrice è stata lungimirante nell'evidenziare la mimica e bravura dell'attore allora ancora lontano dall'essere nominato premio Oscar con il film La Grande Bellezza.

I visitatori della pittrice sono anche internazionali soprattutto Norvegesi e Svizzeri che la seguono da anni nelle varie presentazioni, fanno a gara nell'accaparrarsi gli ultimi lavori dedicati al Festival della Sagre astigiane. Loro che investono sui nostri territori ora passati come Patrimonio dell'Unesco, e che vogliono arricchire le case acquistate con la nostra tradizione. Ecco le tele della Garramone non fanno altro che confermare questo loro desiderio. I contatti presi anche su Facebook le permettono di ampliare le conoscenze di persone e situazioni altrimenti impossibili nella sola realtà astigiana. Le sue esposizioni sono un raccontare Asti a 360°.Tutto è sviluppato su grandi tele. La sua abilità pittorica si concretizza con la realizzazione di Ritratti Personalizzati, una carta vincente. le persone hanno accolto favorevolmente la possibilità di vedersi ritratti con la tradizionale tecnica ad olio su tela annullando l'era del digitale, che nulla a che fare con l'effetto emotivo che una ritratto può dare. Ci si racconta, momenti, episodi, oggetti cari, moto, macchine, viaggi ,animali, cani gatti insomma tutto il mondo che circonda la singola persona viene impressa su tela, ed a lavoro finito è sempre una bellissima sensazione che viene condivisa con la pittrice ed il committente..

Ricorda ancora la pittrice, che all’interno del Museo del Colle Don Bosco si possono vedere tre grandi pannelli che raccontano i Sogni Missionari di Don Bosco, realizzati per il bicentenario della nascita di Don Bosco i cui festeggiamenti si conclusero nell'agosto del 2015 .