ALAN SILVESTRI

COMPOSITORE DI MUSICA PER FILM

 C’è una nonna alle origini di questa storia. Nonna Eugenia, nativa di Castell’Alfero (Asti), emigra negli Stati Uniti agli inizi del ‘900: dal matrimonio di suo figlio Louis con Elizabeth, oriunda irlandese, nasce a New York, il 26 marzo 1950, Alan Anthony Silvestri, celebrato il 22.6.2007 come cittadino onorario di Castell’Alfero, ospite del comune monferrino insieme con la sua famiglia.

Già durante la scuola dell’obbligo, Alan si appassiona alla musica e, naturalmente, al baseball. Frequenta i corsi bandistici presso la Teaneck High School, dove si diploma nel 1968. Profondamente influenzato dalle lezioni del direttore musicale dei corsi, G.Donald Mairs, si indirizza al jazz e, se pure già istruito al clarinetto, al fagotto e al sassofono, si iscrive al Berklee College of Music di Boston per perfezionarsi alla chitarra. Seguendo il suo desiderio di imporsi come strumentista ritmico e arrangiatore be-bop, dopo il biennio abbandona gli studi conservatoriali, per seguire a Las Vegas una band itinerante, che abbandona dopo un po’ di tempo, a causa di un crack economico del complesso. Alan, nel frattempo, aveva proseguito come autodidatta gli studi di armonia e  di composizione. Una fortunosa offerta di lavoro, a basso profilo economico ma potenzialmente molto intrigante, gli viene offerta nel 1972 a Los Angeles dal paroliere Bradford Craig: comporre la colonna sonora del film “La gang dei Doberman” di B.R. Chudnow. Di fondamentale aiuto per questo esordio nella musica applicata fu un testo di Earle Hagen, How to score a film. Sulla scia di questo primo successo, lo studio ABC offre al giovane compositore la possibilità di scrivere musica per la seconda stagione di “Chips”, una nota serie di telefilm. Inizia in questo periodo anche l’attività di direttore d’orchestra per le proprie musiche. Nel 1984 firma il commento musicale per “All’inseguimento della pietra verde” di R.Zemeckis, e l’anno successivo per un altro film di Zemeckis, “Ritorno al futuro”, prodotto dalla 20th Century Fox, con K.Turner e M.Douglas; sempre nel 1985 compone le musiche per “Fandango” di K.Reynolds con K.Kostner. Nel 1986 firma i commenti per “Navigator” e “Delta Force”, utilizzando l’elettronica, anche per i risicati conti economici della produzione. Unisce il suono elettronico e nuovamente l’ orchestra nel 1987 con “Predator” di J.Mc Tiernan.  Su un doppio binario, invece, il compositore newyorchese instrada la musica per “Chi ha incastrato Roger Rabbit” del 1988, ancora di Zemeckis, parallelamente al cartoon (disegno animato) e alla live-action (ripresa dal vivo), in esagitati sketch per gli abitanti di Cartoonia con la London Symphony Orchestra e in distensioni jazz per l’universo cupo del protagonista Eddie Valiant: delizioso per sensualità jazzistica è il tema di Jessica Rabbit. Silvestri, in questo decennio hollywoodiano, è considerato, nel suo campo, uno dei compositori più versatili. Dopo alcuni film-commedia (ad es.“Una coppia alla deriva”, “Giù le mani da mia figlia!”), e altri di fantasia (ad es.“Ho sposato un’aliena”, “Ritorno al futuro. parte II”), Silvestri combina felicemente musica e immagini nel film del 1989 “The abyss” di J.Cameron. Dopo “Ritorno al futuro. parte III” del 1990, ove il compositore cala nuovamente l’asso della grandeur  sinfonica,  e dopo “Bolle di sapone”  (1991) di M.Hoffmann, con un tripudio di mambo e tango, nel 1994 Silvestri compone le musiche per un film diretto ancora da R.Zemeckis, “Forrest Gump”, un successo mondiale, ove le linee melodiche della colonna sonora si ampliano nei suoni degli archi e dei legni, e le note di un pianoforte intimista accompagnano il “tema della piuma” (Sono Forrest…Forrest Gump). Seguono incursioni in ambiti leggeri ed ironici (ad es. “Il padre della sposa”,  “Due improbabili seduttori”) e collaborazioni in altri film (es:“La mummia.Il ritorno”). All’inizio del nuovo millennio Silvestri sperimenta l’assenza del commento sonoro in “Cast Away”, di R.Zemeckis, fino a quando  Chuck Noland (Tom Hanks), naufrago per quattro anni su un’isola deserta in completa solitudine, non completa il suo viaggio interiore: un mesto tema per archi, oboe e corno inglese accompagnerà allora il protagonista nella sua redenzione (Grammy Award per “End Credits” - best instrumental composition). Con il medesimo regista, nel film “Polar express” (2004), Silvestri firma pagine ricche di riferimenti a indimenticabili canti natalizi (carols), e compone per l’occasione sei canzoni originali su liriche di Glen Ballard: “Believe”, intonata da Iosh Gobran, ottiene per il  Nostro il Grammy di categoria 2006. Dopo “Uno zoo in fuga” (2006) di S.Williams, che riporta il compositore a contatto con l’animazione disneyana, “Una notte al museo” di Shaw Levy, sempre del 2006, lo porta in una divertente commedia fantastica, con un tema che riecheggia l’Ottocento russo per l’atmosfera fiabesca e un “pizzicato” leggero per la verve comica della sceneggiatura.

La grande versatilità musicale di Alan Silvestri gli è valsa, oltre ai due Grammy Award, due riconoscimenti alla carriera (Richard Kirk Award ed Henry Mancini Award), e due nominations all’Oscar.

Chi ha redatto queste righe è totalmente debitore a Giuliano Tomassacci, che ha scritto  una dotta scheda filmografica su “Alan Silvestri, un piemontese a Hollywood”, qui ridotta e semplificata per motivi di spazio, distribuita a Castell’Alfero il 22.6.2007 in occasione del concerto dell’Associazione Filarmonica Felettese su musiche della tradizione piemontese e di colonne sonore cinematografiche,  in onore del compositore e della sua famiglia.

La piemontesità di Alan Silvestri è suffragata, oltre che dalla “prima cittadinanza onoraria” conferita dal comune astigiano di Castell’Alfero (cfr. annullo, su cui figurano anche un microfono, una “pizza” per pellicola cinematografica, e cinque note su un rigo musicale), oltre che dal premio della Regione Piemonte “Piemontese nel mondo 2005-2006”, da due altre significative componenti: la generosità, perché Alan, insieme con la moglie Sandra, è impegnato sul fronte sociale come sostenitore della Fondazione per la Ricerca sul Diabete Giovanile, e l’enologia, perchè , avendo nel suo dna il sangue monferrino di nonna Eugenia, è impegnato sul fronte vinicolo con una propria etichetta, la Silvestri Vineyards.

(di prossima pubblicazione sulla rivista filatelico-musicale IL PODIO),

 Giancarlo Cocito