ACCORDION

LA FISARMONICA SUI FRANCOBOLLI

vedi anche pagina COLLEZIONI

La fisarmonica, uno strumento per tutte le occasioni

Di Giancarlo Cocito

Poche città possono permettersi il vezzo di essere identificate con il prodotto dell'ingegno e del lavoro dei propri abitanti. Castelfidardo è una di queste: è la città della fisarmonica.

Qui è nato, nel 1863, il primo organetto italiano. Qui sorsero, o hanno sede, industrie che costruirono e continuano a firmare  la storia della fisarmonica. Qui, dal maggio 1981, nel secentesco palazzo comunale, è ospitato il "Museo internazionale della fisarmonica", pregevole raccolta storica di strumenti, statuine, fotografie, spartiti musicali, attrezzi originali per la costruzione della fisarmonica. Qui, a testimoniarne per immagini la vitalità, dal luglio 1987 è allestita una collezione di francobolli con fisarmonica, che illustra l'uso, nel mondo intero, ieri come oggi, a tutte le età e per tutte le occasioni, di questo straordinario strumento musicale.

Ideato, secondo alcuni, dal tedesco Buschmann, creatore dell`"aura" o armonica a bocca (1821), che spianò la strada dell'organetto brevettato come "accordion" da Demian a Vienna e come "symphonium a mantice" (poi "concertina") da Wheatstone a Londra, l'organetto nasce documentalmente nel 1829. Esso utilizza un principio vecchio di secoli, l'ancia libera ‑ applicata, secondo una leggenda, all'organo a bocca, 3000 anni prima di Cristo, in Cina ‑ ossia il suono prodotto da una lamella che vibra al passaggio dell'aria.

Con più lamelle, di varia dimensione e di diverso spessore, si ottengono più suoni: allora, se si soffia (o si aspira) su queste lamelle ordinate in una scatoletta rettangolare, ho l'armonica a bocca; se, invece, sugli alloggiamenti delle lamelle collego delle valvole, comandate da bottoni o tasti per la loro apertura e chiusura, e con le braccia aziono un mantice (in greco: füsa) che produca aria tirandolo o comprimendolo, allorquando pigio quei tasti o bottoni si ottengono dei suoni (in greco: armonichè), ho la fisa‑armonica, un "mantice armonico".

 Il francobollo nasce qualche anno più tardi, nel 1840, in Gran Bretagna, come conseguenza della riforma postale ideata da Sir Rowland Hill, che già nel 1837 aveva pubblicato un saggio sull'argomento. In pratica, venne adottato un tariffario uniforme (valido cioè per tutti) per il trasporto della corrispondenza all'interno dei Regno Unito indipendentemente dalla distanza ricoperta, con il pagamento dei porto a carico dei mittente (e non più del destinatario, come era avvenuto normalmente fino ad allora): un'etichetta gommata da applicare sulla busta, cioè un "bollo" (dal valore dichiarato, perché scritto sull'etichetta), rendeva “franco" (vale a dire, già pagato) il trasporto della corrispondenza. Il 6 maggio 1840 appare dunque il primo francobollo della storia: è il "Penny Black", perché è nero (black) e vale un "penny", non è dentellato (i francobolli vengono separati l'un l'altro da un taglio di forbice) ed ha in filigrana una piccola corona: la tiratura è dì 68.158.080 esemplari, raccolti in 283.992 fogli. In serie con esso, viene emesso un altro francobollo, di due "pence", di valore azzurro. Su entrambi i francobolli è raffigurata la Regina Vittoria.

Coincidenze singolari legano tra loro la nascita della fisarmonica, la nascita del francobollo e l'apparizione dei primo francobollo con fisarmonica. Innanzi tutto il giorno e il mese, 6 maggio: gli stessi per il primo francobollo e per il brevetto di "accordion" depositato da Demian. Poi la nazione, la Gran Bretagna: la stessa per il primo francobollo e per Sir Charles Wheatstone, l'ideatore della "concertina” (sia Hill, l'ideatore dei francobollo, che Wheatstone insigniti del "Sir"), infine, due furono i primi francobolli emessi, cosi come due furono i francobolli sui quali comparve per la prima volta, una fisarmonica. Il collezionismo filatelico nasce quasi subito: a pochi mesi dalla comparsa del primo francobollo, il “Times” di Londra pubblica un annuncio a pagamento con il quale un lettore chiedeva che gli fossero inviati francobolli usati.

Il termine "filatelia" verrà però coniato molti anni più tardi, nel 1864, da M. Harbin sulla rivista "Le collectionneur de timbres‑poste". Filatelia significa oggi "amico dei francobolli”, letteralmente "amico della franchigia" (dal greco "filos” amico e “atèleia” franchigia), franchigia è il porto pagato dal mittente con il francobollo.

Ci volle una guerra, e per di più mondiale, perché apparisse nella storia postale un francobollo (anzi due) con fisarmonica. A 113 anni dalla nascita dell'organetto, e a 102 dalla nascita del francobollo, la Bulgaria, il 1° giugno 1942, un lunedì, emette una serie di cinque francobolli dal titolo "lavoro e svago", sul valore da 1 lev, di colore verde/blu, figurano in primo piano una ragazza che suona la chitarra e, in secondo piano, due ragazze che cantano: una di esse suona anche la fisarmonica. Sul Valore da 2 lev, di colore rosa/rosso, sono dei ragazzi a suonare, davanti ad una tenda, in campeggio: un complessino con due chitarre, una tromba, un tamburo e una fisarmonica. Un momento di serenità in un mondo squassato dalla guerra. 

E’ un francobollo belga del 1943 a far sentire il. dramma della guerra nelle famiglie, la fisarmonica è presente anche in questa occasione, come voce di solidarietà per i prigionieri, ai quali è destinata la soprattassa collegata all'emissione filatelica, la guerra finisce, e la Bulgaria nel 1948 emette un francobollo che esprime il messaggio di serenità e di pace insito nella fisarmonica: una ragazza canta alla vita, suonando questo popolare strumento, la gioia per la fine della guerra è richiamata in due francobolli cecoslovacchi, uno dei 1970 per ricordare il 25° anniversario della Liberazione (tra l'altro, è questo l'unico francobollo ove la fisarmonica appare due volte su un medesimo valore: vicino ad un ramo di fiori e suonata da un giovane su un carro armato) e un altro, emesso cinque anni dopo, di dimensioni molto maggiori, per ricordare il medesimo anniversario, ma nella 30° ricorrenza (1945‑1975): sono scene di festa su entrambi i francobolli e su entrambi sono rappresentati organetti a bottoni, ma sul secondo non si vedono carri armati, viene in mente quanto scrisse Don Milani, il parroco di Barbiana di Vicchio di Mugello, citando il fisico Premio Nobel Max Born, il 18 ottobre 1965: "Nella prima guerra mondiale i morti furono il 5% civili e il 95% militari (si poteva anche sostenere che i civili erano morti "incidentamente"). Nella seconda 48% civili e 52% militari (non si poteva più sostenere che i civili fossero morti "incidentalmente"). In quella di Corea l'84% civili e 16% militari (si può ormai sostenere che i militari muoiono incidentalmente e che le armi attuali mirano direttamente ai civili e che si salveranno forse solo i militari. 

La festa e il ballo sono due componenti fondamentali legate alla fisarmonica e al folklore: feste contadine con balli sono raffigurate in due policromi francobolli dell'URSS del 1977 e del 1978, il primo tratto dall'opera pittorica "Una canzone del Nord" di J. Y. Karapaev, un'artista del villaggio Fedoskino presso Mosca, il secondo da un'opera di B. M. Koustodiev, "Festa in campagna". E, a riprova del fatto che il ballo non conosce frontiere, su un francobollo della Repubblica Democratica Tedesca del 1954, emesso in occasione del 2° Congresso mondiale della gioventù per la pace, l'unità e la libertà, due giovani danzano accompagnati da una fisarmonica, e su un francobollo della Svezia, emesso nel 1977 in omaggio al poeta Evert Taube (1890‑1976) ‑ serie di cinque francobolli che illustrano cinque versi dei poema "Il valzer di Calle Schewen", una fisarmonica accompagna i passi signorili di due anziane coppie in riva al mare.

Un ballo tradizionale, "o brinco", accompagnato dalla fisarmonica, si svolge a Madeira, l'isola conosciuta per l'omonimo vino, regione autonoma dei Portogallo, al largo della costa occidentale nordafricana, come è testimoniato dal francobollo emesso da Madeira Portogallo nel 1982 (serie di due valori: etnografia locale), anche un ballo del Centro‑America è accompagnato dalla fisarmonica la si può vedere nel "el merengue" (letteralmente: la meringa), danza nazionale della Repubblica Dominicana, rappresentata in un quadro di Jaime Colson su un francobollo emesso nel 1980 in una serie di quattro valori (due di posta ordinaria e due di posta aerea) dedicati a pittori locali, per i passi di danza degli gnomi nordici è stata chiamata in campo la fisarmonica, suonata da una allegra e spiritosa vecchietta, pipa in bocca, sciarpa al collo, in testa cappello con fiori. E’ la scena del francobollo stampato sull'intero postale della Finlandia, emesso nel 1988 per l'esposizione filatelica mondiale "Finlandia 88". 

La Repubblica Dominicana usa un francobollo come mezzo di promozione turistica; abbagliati, per cosi dire, da un caldo sole, paesaggi di mare, montagna e città, e, sul 7c di Posta Aerea del 1978, gli strumenti musicali tipici dei luogo: tra essi, i "palitos" (bastoncini), un tamburo, una chitarra e una fisarmonica rossa, simboli di festa, gli stessi strumenti si trovano su un francobollo del 1980 di uno Stato vicino, la Colombia, che ricorda ai turisti il "Festival Vallenato".

Non potevano certo mancare le feste e i costumi del carnevale nei francobolli del Centro America. Alla storia del carnevale è dedicata la serie di sei valori e di un foglietto emessa nel 1978 da Dominica, un'isola delle Piccole Antille. Sul 2c la gente, in costumi variopinti, balla, canta, suona (pare persino di sentirla): in primo piano, è una fisarmonica ad aprire il corteo, anche in Europa il carnevale fa parte della storia sociale dei vecchio continente, memoria storica di antiche feste ed usanze (saturnali latini, riti agrari di propiziazione), legato etimologicamente ad una visione di penitenza (carnem levare, cioè astenersi dal mangiare carne) il carnevale richiamava, per contrasto, la gente ad un periodo di baldoria, con balli e abbuffate, e ad un periodo dì libertà, dietro la maschera, nei confronti dei potere costituito e di se stessi, beffeggiando il primo, e, per sé, cambiando temporaneamente il proprio ruolo sociale.

La fisarmonica accompagna nella festa grandi e piccoli: i grandi, in costume da clown; uno dei quali suona l'organetto, sono i protagonisti di un francobollo emesso nel 1972 dalla Repubblica Federale di Germania per preannunciare il 150° anniversario dei carnevale di Colonia (1823‑1973); i piccoli sono invece i protagonisti mascherati, anche qui uno di essi suona l'organetto in un francobollo dei Liechtenstein del 1983, emesso in serie con altri due. Dalla festa profana più spensierata, alla festa religiosa più amata dell'anno: il Natale.

Le canzoni per Natale della popolazione meticcia (indio‑spagnola) sono tipiche dell'ex‑Honduras Britannico, ove strumenti e melodie europee, spagnole soprattutto, sono entrate profondamente nel "corpus" musicale indio: e così anche una fisarmonica accompagna i canti natalizi dei Belize, nazione del Centro‑America, che nel 1975 ha emesso un francobollo (in una serie di 4 valori) ove la fisarmonica, aperta a tutto mantice, pare essere l'espressione musicale della grande gioia delle persone che si intravedono sullo sfondo, vicino alle palme, nel medesimo anno, il 1975, la Repubblica Dominicana esce con un francobollo che ricorda una consuetudine di questa nazione: festeggiare il Natale con gruppi musicali che girano per le strade annunciando di porta in porta la nascita di Gesù, tra gli strumenti, una concertina quadrata, cioè la fisarmonica a bottoni, con tutta la scala cromatica sotto le dita delle due mani, ideata (in forma ottagonale) nel 1829 dal fisico inglese Charles Wheatstone. 

Una concertina, rotonda questa volta, fa parte di un trio d'eccezione, per un Natale d'eccezione: nel 1981, il 10 novembre, Antigua e Barbuda, con Redonda, isole del Mar delle Antille, ottengono l'indipendenza, nascono come stato sovrano nell'ambito dei Commonwealth Britannico. Paperino, proprio lui, l'irascibile e scansafatiche Donald Duck, il personaggio disneyano "nato" nel 1934 ‑ finalmente sorride e "lavora" suona una concertina, insieme con il buon Pippo al contrabbasso, e il rooseveltiano Topolino al canto, un lampione illumina il trio, tra fiocchi di neve e betulle spoglie, sul foglietto emesso dall'isola di Redonda, ancora una concertina, ancora un Natale, e ancora personaggi dei fumetti, un filone ove la fisarmonica è ben rappresentata: la Walt Disney Productions presenta, attraverso altre isole delle Piccole Antille, le Grenadine di Grenada, per il Natale 1983, i tre porcellini (Three LittIe Pigs) e il grande Lupo cattivo (Big Bad Wolf), insieme,  perché a Natale tutti sono buoni, in un'orchestrina ove le campanelle sono il motivo dominante, ma ove trova posto anche la concertina, suonata a tutto mantice da un allegro Little Pig

L'equazione concertina = Walt Disney-Natale-Antille è ancora protagonista del foglietto emesso per il Natale 1980 dalle isole Turks e Caicos, colonia britannica con autonomia interna: Geppetto suona a braccia spiegate una concertina, mentre danza con Pinocchio, nel fotogramma tratto da una scena dei lungometraggio disneyano realizzato nel 1940, a sessant'anni dalla prima edizione delle "Avventure di Pinocchio", romanzo dello scrittore fiorentino Carlo (Lorenzini) Collodi. La scena di Geppetto e di Pinocchio, pressoché identica, fu ripresa sette anni più tardi dall'Amministrazione Postale di Grenada, su un foglietto emesso in serie con altri cinque e con ben 54 altri valori raggruppati in mini‑serie di 9, che illustravano sei favole conosciute in quasi tutto il mondo: Peter Pan, Pinocchio, Cinderella, la bella addormentata nel bosco, Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve e i sette nani. Ricorreva, nel 1987, il mezzo secolo di vita dei primo grande film d'animazione a colori, "Biancaneve e i sette nani": tre anni di lavorazione, seicento disegnatori e tecnici per realizzare duecentomila "cartoons" sotto la direzione di Walt Disney, oltre un milione di  dollari il costo dell'opera. Una successo che dura tutt'oggi. Con questo lungometraggio era iniziata nel 1937 l'era dei favolismo per bambini mediante i films. 

Le favole disegnate dalla Walt Disney Productions sono uno dei grandi filoni nei quali si snoda (con alcune riserve) la storia postale della fisarmonica, nella serie di 9 francobolli con foglietto emessa da Grenada per ricordare la favola di Biancaneve, si trova, ancora la concertina: è suonata da Eolo, e fa parte dell'orchestra di nani composta da piatti (Mammolo), tamburo (Cucciolo), clarinetto (Pisolo), contrabbasso (Dotto), pianoforte (Brontolo), per la danza di Biancaneve e dei suo "cavaliere" Gongolo. 

La medesima orchestra del francobollo di Grenada 1987, se pure ridimensionata come organico, la si ritrova su un altro francobollo dei medesimo Stato, emesso per il Natale 1980 in una serie di 9 valori più foglietto: manca il pianoforte, ma c'è ancora la concertina (suonata da Mammolo), con il flauto e il contrabbasso, e Biancaneve che balla con Cucciolo, sorretto da un compagno per pareggiare la statura della ragazza. Scoperta da Colombo nel 1498, situata nel gruppo delle isole sopravvento del Mar delle Antille Grenada, insieme con le isole Grenadine meridionali, è uno stato indipendente dal 1974 nell'ambito dei Commonwealth britannico: su una superficie di 344 Kmq abitano circa 100.000 abitanti, per lo più neri e meticci. Delle isole sottovento, invece, fa parte Redonda, dipendenza disabitata di Antigua, un'isola scoperta da Colombo sempre nel 1498. Sarà per la stessa "paternità", sarà perché le favole si raccontano sia sopra che sotto‑vento, sarà perché le emissioni filateliche "rendono" fior di soldoni, sta di fatto che anche Redonda, pur disabitata, ricorda nel 1987 il 50° anniversario dell'arte dell'animazione, utilizzando il medesimo monogramma di Grenada, con una serie di 4 valori e di un foglietto, sul foglietto da 5 dollari caraibici, l'orchestra dei nani è al completo: alla concertina Mammolo, al violino Gongolo, alla batteria Cucciolo, al saxofono Pisolo, al contrabbasso Dotto e ai piatti Brontolo, e un direttore‑donna d'eccezione, Biancaneve. Sulla busta "1° giorno", in un riquadro sotto i riflettori, Cucciolo regge un "Oscar", una delle trenta statuine vinte da Walt Disney. 

Le isole Grenadine di Grenada, ad un anno appena dalla maxi‑serie delle favole emessa da Grenada, dedicano ad altre sei favole, 54 francobolli, riuniti anche questi in mini‑fogli di 9 esemplari, e 6 foglietti: Gli Aristogatti, la carica dei 101 (101 dalmati), Dumbo, Bambi, Lilli e il vagabondo, Il cane e la volpe. Su uno dei 9 valori della serie dedicata agli "Aristogatti" c'è un'orchestrina, con pianoforte, chitarra, contrabbasso e concertina: si direbbe un complesso jazz. Infatti la concertina è stata utilizzata anche in complessi musicali: per essa, così come per il bandoneòn e la fisarmonica, sono stati composti persino brani originali con orchestra. E il "leit‑motiv" disneyano è rappresentato proprio dal complessino musicale.

Agli "Aristogatti", aveva già pensato sedici anni prima un Emirato arabo, Fujeira, situato sulla costa orientale della penisola che separa il golfo d'Arabia dal golfo di Oman, di fronte all'Iran 1150 Kmq, 33.000 abitanti, la serie di 20 valori (12 di posta ordinaria, 8 di posta aerea) emessa da Fujeira nel 1972 è forse una delle ultime realizzate autonomamente, dal momento che con il 10 agosto di quell'anno avviene l'unificazione degli Emirati Arabi, già denominati "Stati della Tregua": sul valore da 2 rial di posta aerea la serenata per "Duchessa" è suonata da "Scat Cat" con una concertina. 

Sempre nel campo della favolistica, con una ardita "commixtio" degna di Apuleio, su un foglietto da 5 leu della Romania sono riuniti i fratelli Grimm, profondi studiosi della "germanità" ma conosciuti in tutto il mondo per la raccolta "Fiabe per bambini e famiglie", e alcuni personaggi nati dalla matita di Walter Elias (detto Walt) Disney, il grande favolista moderno (1901‑1966): un'orchestrina di tre paperi, con violino, flauto e concertina, suona per il lettore‑filatelista e per tre galline lì riunite nel cortile del fabbro, una favola sublime e infinita, come la fantasia dell'uomo. E’ il 1985, duecentesimo anniversario della nascita di uno dei due studiosi tedeschi, Jacob Grimm (il fratello Wilhelm nacque l'anno successivo, il 1786). Completa l'emissione dei foglietto romeno una serie di cinque valori. 

Altri personaggi della Walt Disney Productíons sono raffigurati in una serie di 9 valori e un foglietto realizzata dall'Amministrazione Postale di Turks e Caicos nel 1985, per il 30°anniversario della costruzione di Disneyland. Protagonisti sono i pirati, ovviamente dei Caraibi, perché Turks e Caicos sono isole caraibiche. E tra i marinai (perché i pirati sono marinai) la concertina è lo strumento musicale tipico: Peje, un camminante olandese, andava ancora più in là: la fisarmonica, diceva, è il pianoforte dei marinai anche nella fumettistica, italiana la concertina la si trova tra i marinai‑pirati: ad esempio, nel celebre racconto a fumetti di Jacovitti "Giacinto corsaro dipinto apparso su "il Vittorioso nel 1947, a suonare la concertina e a cantare, sul francobollo di Turks e Caicos, è un capitano, con il teschio sui cappello, accompagnato al banjo da un "secondo" barbuto; completano il quintetto canoro (che di quintetto si tratta) un tondo marinaio, un somarello e un cagnolino, tutti compresi nel fervore musicale. Non è dato sentire il contenuto dei brano, né la tonalità: ma è certo un canto d'amore, perché anche i pirati (come gli animali) hanno un'anima.

Sempre per il 30° anniversario dì Disneyland, sotto il significativo titolo "è un piccolo mondo" (It's a small world), Belize realizza nel 1985 una serie di 9 francobolli per scene di vita e costumi che richiamano vari paesi del mondo (con bambini nei panni degli adulti): Canada, USA, Sudamerica, Africa, Giappone, Europa Orientale, Egitto e Arabia Saudita, Belize, India ed Estremo Oriente. E un foglietto raccoglie, come su uno schermo gigante, scene di altri Paesi (Olanda, Brasile, Scozia, Hawaii, Francia), sempre con bambini in veste di adulti, attorno al guardiano della torre di Londra che identifica il valore del foglietto (4 dollari beliziani) e lo gíustifica come documento filatelico. Ed è proprio nell'angolo francese dei foglietto che si vede la fisarmonica, suonata da un "ragazzo" tra i simboli della vicina Nazione latina: la torre Eiffel, due tavolini da boulevard, una ballerina di can‑can, un lampione, così, finalmente; la fisarmonica compare come uno dei simboli di un popolo: la Francia merita questo riconoscimento, perché il tipico suono "musette" della fisarmonica richiama Parigi, i suoi musicisti girovaghi (c'è sempre un fisarmonicista sul piazzale del Sacré‑Coeur a Montmartre), i films di René Clair ("Per le vie di Parigi titolo italiano de "14 juillet"), i balli d'inizio secolo (vedi il film "Ballando Ballando"), la grandissima Edith Piaf (con la sua canzone "L'accordéoniste"), la storia de "L'accordéon" (di Pierre Monichon, edizioni Van de Velde/Payot, 1985, che già nel 1958 aveva scritto una breve storia di questo strumento). E’ talmente un simbolo, che il pittore De La Fresnaye inserisce la fisarmonica in un quadro intitolato "14 luglio" (festa nazionale per i francesi): ovviamente riprodotto in francobollo, nella prima serie di "quadri di Francia". 

Una serie tutta musicale, di nove valori più un foglietto, riunisce vari personaggi di Walt Disney: è stata emessa da Dominica nel 1979. Pippo (Goofy) appare in ben tre francobolli: su uno suona la chitarra, su un altro la cornamusa (in duo, con Topolino al violino), sul terzo il generoso, flemmatico e sempre disponibile Pippo, personaggio disneyano "nato" il 29 gennaio 1933, si trasforma nientemeno che in un'orchestra ambulante, quale è dato vedere sui boulevards parigini, quale è dato ricordare nella trasmissione televisiva del 1976. "L'altra domenica" (Otto e Barnelli), e quale pare rappresentata, antesignana di una lunga tradizione di suonatori ambulanti, nientemeno che in una statuetta di terracotta, in Alessandria d'Egitto, risalente all'ultimo secolo A.C., che rappresenta un musico della Siria seduto e intento a cantare, suonare e, con il piede destro, manovrare un mantice, compresso dal braccio. Il Pippo rappresentato sul 5c, emesso dalla Dominica per l'anno internazionale del bambino, ha un tamburo sul dorso, i piatti alle gambe, in bocca una tromba sormontata da un fischietto, un'armonica a bocca fissata sul petto e, tra le braccia, una fisarmonica a piano, con 18 bassi, sulla quale è appiccicato, a ventosa, un vecchio clacson a pera: insomma, un musicista "totale". 

Dai fumetti ai bambini il passo è breve. I ragazzi rappresentano un altro grande filone della fisarmonica sui francobolli. La fisarmonica, come tutti gli strumenti è bene impararla da piccoli, come un gioco. Così insegna un francobollo della Corea dei Nord, emesso nel 1965: una bambina al violino, e un maschietto alla fisarmonica. Stessa scena in un trittico "se‑tenant" delle Antille Olandesi dei 1982, con una soprattassa pro‑infanzia: una sussiegosa bambina alla fisarmonica, uno spensierato ragazzino alla chitarra, un compassato negretto al violino. E poi, ancora la Corea dei Nord per il 30° anniversario della Giornata mondiale dell'infanzia, in un francobollo dei 1980: una bambina con gonnellino rosso (un'Heidi locale, forse) ha al suo fianco un orgoglioso amichetto con una splendida fisarmonica azzurra, su un fondo rosa attraversato dall'arcobaleno. 

Sboccia il primo amore: e la fisarmonica è presente anche in questa occasione. Nella "Serenata" di Norman Rockwell un intraprendente ragazzino accompagna sull'organetto un canto d'amore per conquistare la sua "bella", apparentemente distaccata. Il gustoso bozzetto era apparso su una copertina dei "Saturday Evening Post" dei 1924: in questo modo, con tre altre illustrazioni apparse su copertine dello stesso giornale nel 1928, nel 1929 e nel 1940 ‑ le isole Cook, dei Sud Pacifico, rendevano omaggio, nel 1982, al pittore statunitense, nel quarto anniversario della sua scomparsa. 

La crescita e la formazione, individuale e sociale, passa, per molti ragazzi, attraverso l'esperienza "scout", il movimento dei giovani esploratori, fondato da Robert Baden‑Powell in Inghilterra nel 1908, e arricchito con il parallelo movimento delle "guide" (il ramo femminile) nel 1912. La tematica scout in campo filatelico è assai vasta e molto seguita. Non poteva mancare l'occasione di una fisarmonica al campo scout, sia per le Guide (nella serie di quattro valori emessa da Dominica in occasione dei 50° anniversario della fondazione del suo corpo ‑ 192911979: una ragazza accompagna con una fisarmonica a piano il canto delle amiche), sia per gli Scout (nella serie di sette valori emessa da Grenada per ricordare il 14° jamboree mondiale dei 1975, in Norvegia): un ragazzo accompagna il canto degli amici con una concertina di foggia ottagonale. E la sera, attorno al fuoco, si canta, con chitarra, tamburo e fisarmonica questa, la scena raffigurata sul valore da 75 bututs delle Poste di Gambia, Stato dell'Africa nordoccidentale sull'Oceano Atlantico, che ha ricordato un altro jamboree mondiale, quello in Australia dei 1987188, con quattro valori e un foglietto emessi il 9 novembre 1987. E quando il "campo" finisce, ci si saluta sulle note del "Valzer delle candele": "E' l'ora dell'addio, fratelli: è l'ora di partir. Ma noi ci rivedremo un dì, ci rivedremo ancor arrivederci, allor, fratelli! Arrivederci ancor..." Antigua ha ricordato così, su un suo francobollo emesso in una serie di quattro, il 50° anniversario della fondazione delle sue Guide, nel 1981. La stessa serie nello stesso anno, appare sovrastampata "Barbuda", l'isola sorella nel Mar delle Antille.

Fra tutti gli spettacoli, il circo è certamente, per i ragazzi ma non solo per loro, il più affascinante. Per ogni esercizio, eseguito dall'uomo o da animali addestrati, occorre una lunga e severa preparazione, una vera "Università" della destrezza artistica. il Principato di Monaco laurea ogni anno gli artisti e i "numeri" circensi ritenuti migliori, durante il "Festival internazionale del circo", e dedica a questo avvenimento, iniziato nel 1974, uno o più francobolli commemorativi. Nel 1978 il principato emette una serie di francobolli per ricordare la 5° edizione del Festival: sul francobollo da 1,90 franchi, colore lilla/rosso, bleu oltremare e lilla, disegnato e inciso da Decaris, v'è un'orchestra di scimmiette: una suona l'organetto, con molto sussiego, due la tromba, una il banjo e una quinta il tamburo, sotto la direzione benevola, e un po' preoccupata per le possibile "stecche", di una graziosa direttrice‑ammaestratrice, che ingentilisce, umanizzandola, tutta la scena. Erano passati esattamente cinquant'anni dal film “Il circo" (1928), diretto e interpretato da uno dei più grandi artisti di ogni tempo e di ogni Paese, Charlie Chaplin (1889‑1977), che nel circo si era formato: cinquant'anni da quelle drammatiche ed esilaranti acrobazie di "Charlot", inesperto fantasista sul filo, angariato da scimmiette dispettose. Al circo ha dedicato la sua arte "Grock" (Adrien Wettach, 1880‑1959), forse il più grande clown di tutti i tempi, che sapeva suonare perfettamente una decina di strumenti: la fisarmonica, però, era il suo strumento preferito (diceva: essa sa ridere e piangere con me"). Al clowns è dedicato un famoso quadro di Josè Gutierrez Solana (1886‑1945), pittore spagnolo autodidatta, che raffigurò episodi storici e scene di vita quotidiana con uno stile drammatico, basato su colori scuri e pastosi. Quest'opera, intitolata "Payasos" (pagliacci, clowns), presenta in primo piano un clown con organetto e, accanto, un altro clown con tromba: è stata proposta nel 1972 dalla Spagna, allora sotto la dittatura di Franco, su un francobollo della serie tirata in 8 milioni di esemplari per la giornata dei francobollo (sugli altri 7 valori, altrettante opere del pittore). 

Senza dubbio il folklore è il terreno sul quale è nata e si è sviluppata in modo caratteristico l'espressione fisarmonicistica, in ogni parte dei mondo. Ne sono esempi serie, anche lunghe, di francobolli dedicati da vari Stati ai costumi e alle usanze locali. D'altra parte, il folklore è quell'aspetto della vita quotidiana al quale tutti, dai nostri vecchi che l'hanno vissuto, a noi che lo riviviamo in alcune occasioni, siamo legati, quasi per un bisogno di certezza, di sicurezza, di ancoraggio su elementi e valori che si sono confermati validi nel tempo. L'Italia trova ricordata la sua lunga e prestigiosa tradizione fisarmonicistica grazie ad una nazione africana, il Togo, repubblica indipendente dal 1960. D'obbligo, il commento amaro: a riconoscere la fisarmonica come parte del folklore italiano sono arrivate le Poste di un paese africano (un'acculturazione a rovescio), prima delle Poste italiane su propri francobolli! Sul foglietto emesso quest'anno dal Togo per annunciare il campionato mondiale di calcio del 1990, che si svolgerà appunto in Italia, in una scena folkloristica laziale compare la fisarmonica. Nel Lazio è molto viva la tradizione organettistica, documentata da molte cartoline d'epoca e, oggi, da un'orchestra di 25 organetti, che ha sede in Roma, ed è diretta dal maestro Ambrogio Sparagna. Al folklore è dedicata una serie di sei francobolli emessa dalla YugosIavia nel 1957, sul cui valore più alto, il 100 d, due ragazze nei costumi tradizionali sloveni ascoltano un giovane suonatore di fisarmonica. Quasi identica è la scena rappresentata sul 6 k della serie emessa dall'Unione Sovietica nel 1961 sui costumi regionali. I costumi locali sono anche il tema di una serie di francobolli emessa il 20 aprile 1989 in contemporanea da cinque Paesi dei Nord‑Europa, per ricordare le proprie tradizioni. Sul valore da 1,90 marchi della Finlandia v'è un suonatore di organetto, seduto davanti casa, accanto al lago, nel costume maschile di Sakyla, della provincia di Satakunta: egli sorride alla sua bella, che indossa un costume di Veteli, della provincia di Ostrobotnie, ed è raffigurata sull'altro valore della serie, da 2,50 marchi, e pare invitarla con la musica a fare una gita in barca.

La festa di S. Giovanni (24 Giugno) o di mezza estate (solstizio d'estate, 21 giugno), le cui origini risalgono ad antichi riti agrari, e che è diffusa un po' dovunque, è stata raffigurata nel francobollo emesso dalla Finlandia nel 1981 (due valori sul folklore): con falò, di notte, in riva al fiume, si balla al suono di due violini e di una fisarmonica. Così è anche per il vicino Regno di Svezia, che nel 1988 ha emesso una serie "setenant" (unita insieme) di 10 francobolli, venduta in "carnet", con fiori, barche inghirlandate, un vecchio battello decorato con serti di rami, corone di mirto, gente che danza, un crepuscolo sul lago, due violinisti, un fisarmonicista. In Svezia, la "notte di mezza estate" (midsommar) o di San Giovanni è la maggiore solennità della stagione estiva, che inizia a quelle latitudini solo alle fine di giugno, mentre nell'Europa continentale inizia in maggio: si chiama, infatti, "albero di maggio" il simbolo attorno al quale la gente si riunisce per la festa di San Giovanni. Dalarna è uno dei centri più famosi per questa festa. Nella notte di mezza estate si danza fino al levar dei sole: secondo antiche credenze comuni a molti popoli, accadono in quella notte fatti straordinari. il folklore dei Sorabi (una popolazione che vive attualmente tra la Sassonia e la Prussia, più comunemente nota con il nome di "Serbi di Lusazia") è descritto in una serie di sei valori emessa dalla Repubblica Democratica Tedesca nel 1982: sul valore da 20 p figurano persone con costumi tradizionali e maschere, in corteo, accompagnate da una fisarmonica. Un altro esempio giunge dal Transkei (Sud Africa) ove la colonizzazione anglo‑olandese ha influenzato anche la comunità bantu. In una serie di diciassette valori, emessa nel 1984, è rappresentata la vita nel Transkei: sul valore da 6 c un giovane negro in costumi locali suona una concertina esagonale di grandi dimensioni su uno sfondo di piccoli palmizi. Un ultimo esempio La Romania conserva uno dei patrimoni più ricchi dei mondo in fatto di musica e di danza, grazie anche all'opera di ricerca, raccolta e conservazione compiuta da istituti specializzati e da studiosi. Tra gli strumenti usati dai gruppi orchestrali, insieme con il violino e la "cobsa" (un liuto con il manico corto), figura anche la fisarmonica, come attesta il francobollo emesso, in serie con altri due, nel 1951 per la settimana della musica romena, svoltasi dal 22 al 30 settembre: una testimonianza dell'amore per la musica popolare e per la danza tradizionale, e un richiamo per il turista. 

A raccogliere idealmente tutti i francobolli folkloristici ora esemplificati, soccorre il "carnet": il carnet, o libretto, è un raccoglitore di francobolli di uso corrente e di valori diversi, venduto da una Amministrazione Postale e utilizzato soprattutto laddove i francobolli si acquistano soltanto presso gli uffici postali. Lo si tiene nel portafogli o a portata di mano, per affrancare la normale corrispondenza, in vacanza o nei luoghi di residenza. Ebbene, la Svizzera nel 1984 realizza un "carnet" del valore di 5 franchi, sulla cui copertina v'è un suonatore di organetto, nel tradizionale costume elvetico. 

La fisarmonica, se pure si identifica con il "folklore" come strumento musicale, è stata utilizzata anche da grandi compositori in alcune loro opere: nella "Suite" n° 2 in Do maggiore op. 53 (1883) dì Pĕtr ll'ic Ciajkovskij, nell'ultimo atto della ''Fedora" (1898) di Umberto Giordano, nel 2° atto dei "Wozzeck" (1921) di Alban Berg, nel balletto "L'età dell'oro" (1929) di Dmitrij Dmitrevic Sostakovic, nella "Cantata" op. 74 (1937) di Sergej Sergeevic Prokofiev, in "Nenia" di Franco Alfano, nella "Suite" per fisarmonica e orchestra di Darius Milhaud: tutti autori onorati con francobolli commemorativi. Ma almeno due altri compositori italiani, ricordati in filatelia da annulli postali in occasione di manifestazioni ad essi dedicate, meritano di essere citati come Autori di brani originali per fisarmonica: Ettore Pozzoli (1837‑1957) e Alessandro Casagrande ( 1922‑1964). E molti altri prestigiosi compositori, italiani e stranieri, scomparsi o viventi se pure non ricordati in annulli filatelici, dovrebbero essere menzionati: ma l'elenco sarebbe veramente troppo lungo. Sia però consentito all'estensore di queste note, per un debito di riconoscenza, citare il maestro Salvatore Di Gesualdo, fisarmonicista e docente di composizione per la didattica al Conservatorio di Firenze, che ha redatto la voce "Fisarmonica" per il "Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti", edito dalla UTET di Torino. In Italia, la fisarmonica è insegnata, come strumento complementare, nel solo Conservatorio di Pesaro (maestro Sergio Scappini); ma all'estero, è insegnata in prestigiose Scuole come uno dei vari strumenti dell'orchestra. In effetti, si pensa comunemente ad una musica "classica" e ad una musica "popolare", entrambe con proprie funzioni. Certo, ognuna ha una propria funzione, ma non superiore o inferiore l'un l'altra: solo diversa. Non è fuori luogo pensare ad una musica "totale", gradita ai vari livelli di gusto e di cultura, per l'universalità della conoscenza: com'è, ad esempio, inserire strumenti popolari in complessi classici e viceversa; o portare il grande pubblico a conoscere la musica classica attraverso lo strumento popolare e quello stesso pubblico a gustare un pezzo della musica popolare eseguito da una orchestra classica; o riprendere, reinventandole, musiche e danze della tradizione popolare, come in URSS (basti citare il complesso vocale‑strumentale‑danzante "Piatnitzky" di Mosca e i complessi delle varie Repubbliche sovietiche) con artisti di altissimo livello e la fisarmonica strumento immancabile e insostituibile. Qualcosa già oggi si fa: troppo poco, però (manca addirittura un complesso italiano tipo il “Piatnitzky", con la conseguenza che ben raramente si conoscono i canti e le danze della tradizione popolare italiana). Ma nella società post‑industriale, allorquando il tempo libero sarà prevalente sul tempo dedicato al lavoro, v'è da augurarsi che questo fenomeno accada con maggiore estensione. E comunque si potrebbe iniziare dalla scuola stessa, dando importanza allo studio di uno strumento (qualsiasi strumento, ricordando però che la fisarmonica fa parte della tradizione culturale italiana) e allo studio delle "radici" popolari non solo italiane ma, con l'integrazione europea, anche delle altre nazioni. Così come v'è da augurarsi che su francobolli e annulli italiani figurino, un giorno, non solo i "grandi" della musica classica, ma anche ì personaggi (perché definirli "minori"?) e i brani della musica e della canzone popolare: perché, allora, dopo la serie dei “castelli", non pensare ad una serie "ordinaria" di musica folkloristica (20 francobolli, con 20 "pezzi", uno per Regione)? Un effetto buono lo si otterrebbe comunque: si rallegrerebbe un po' l'ambiente, troppo serio, delle emissioni italiane di francobolli. 

Il tempo libero è un altro aspetto della vita moderna, personale e sociale, ove la fisarmonica, così come altri strumenti, e come gli sport, gli hobbies, gli svaghi, gli impegni sociali e politici, gioca un ruolo importante. E’ quanto dimostrano i francobolli emessi dall'Ungheria nel 1951 (serie "piano quinquennale", posta aerea), dalla Polonia nel 1952 (serie "congresso dei giovani lavoratori a Varsavia"), dalla Bulgaria nel 1953 (serie “folklore"), dalla Repubblica Democratica Tedesca nel 1953 ‑ 1954 ‑ 1957 ‑ 1959 (serie "piano quinquennale"), ancora dalla Repubblica Democratica Tedesca nel 1954 (serie “2° Congresso mondiale della gioventù per la pace, l'unità, la libertà"), dalla Corea del Nord nel 1980 (serie “6° congresso dei Partito dei lavoro").

La fisarmonica entra a far parte dei vari momenti della vita personale, sociale e politica, ma potrebbe rivelarsi anche messaggio, o strumento "politico", per una cultura di pace, se si leggessero in tale ottica tre francobolli, uno emesso dalla Repubblica Popolare Cinese nel 1965 (nella serie "Amicizia della gioventù cino‑giapponese"), un altro emesso dalla Repubblica Democratica Tedesca nel 1964 nella serie "incontro della gioventù a Berlino") ed un terzo emesso dalla Corea dei Nord nel 1979 (nella serie "Anno Internazionale dei bambino"). Il primo rappresenta giovani sorridenti in festa, con mazzi di fiori nelle mani per l'arrivo degli amici giapponesi (tra i due popoli v'erano pur state delle guerre): una ragazza esegue alla fisarmonica un motivo certamente in sintonia con il clima di festa, Il secondo presenta sulla sfondo la porta di Brandeburgo a Berlino, simbolo oggi della divisione del mondo in blocchi, ma in primo piano un giovane con la fisarmonica tra due ragazze sorridenti e un mazzo di fiori. il terzo francobollo rappresenta il Presidente nord‑coreano Marsha Kim Il Sung accolto da bambini in festa: anche in questa scena una fisarmonica, suonata da una bambina, accompagna la visita dei Presidente. Tutto il contrario di quanto avviene (la TV insegna) allorquando giunge un Capo di Stato straniero in visita ad un Paese: picchetto di soldati in armi, tutti impettiti, con le divise stirate a puntino, inni militari, facce serie, come se a casa nostra si ricevessero gli ospiti con un fucile da caccia o con un coltello da cucina in presentat'arm, la faccia compunta, ecc...,  meglio sarebbe accogliere i capi di Stato con un gruppo di belle figliole e di aitanti giovanotti, nei costumi tradizionali e con un'orchestrina che suona prima di tutto una canzone tradizionale del popolo il cui Rappresentante viene in visita al nostro Paese, e poi una nostra canzone tradizionale (che so?) "Piemontesina", "Reginella campagnola", variando ogni volta il pezzo (Santa Lucia "Vola vola vola" ... )?

Tra gli impegni di un Capo di Stato figura sovente la visita ad un museo, sede del patrimonio culturale di un popolo. Anche la fisarmonica è stata rappresentata da grandi artisti e può ben figurare in una galleria d'arte: molte emissioni filateliche (alcune già citate) hanno ripreso famosi dipinti. E di Pablo Picasso (Malaga 1881 Mongins, Cannes, 1973) un'opera del 1911 intitolata 'Il fisarmonicista" proposta su un francobollo della serie emessa dalle isole Turks e Caicos nel 1981 in occasione dei centesimo anniversario della nascita del pittore spagnolo, maestro del cubismo. E' di Roger de la Fresnaye (Le Mans 1885, Grasse, Provenza, 1925) un'opera cubista‑figurista intitolata "14 luglio", festa nazionale francese, proposta dalla Francia su un francobollo della serie emessa nel 1961 per onorare alcuni grandi pittori moderni. E di Fernand Léger, pittore francese (1881‑1955), l'opera intitolata “i tre musicisti" proposta da Kampuchèa (nome ufficiale della Cambogia) nel 1985, per l'anno internazionale della musica insieme con altri sei valori ed un foglietto: tutti quadri d'autore sui quali figurano strumenti musicali. Sul valore da 1 riel vi sono un contrabbasso, una tuba e un organetto. E' di Marc Chagall (1887‑1985), pittore d'origine russa, francese d'adozione, l'opera "Il fisarmonicista nel becco", quadro fantasioso (già il titolo è significativo) come d'altronde moltissime altre sue opere, caratterizzate tutte da uno stile personalissimo, con molti riferimenti al patrimonio folkloristico degli ebrei russi, cui il pittore ha sempre affermato di ispirarsi. Il francobollo fa parte di una lunghissima serie di riproduzioni di opere di Chagall su francobolli, emessi tra la fine del 1986 nel corso dei 1987 dalle isole Grenadine di Grenada per ricordare il centenario di nascita dei pittore: 40 valori e 10 foglietti. E di Josef Capek (1887‑1945), pittore cecoslovacco, e si trova nella Galleria Nazionale di Praga, l'opera "il fisarmonicista" (1913), riprodotta sul francobollo da 4 corone della serie di cinque valori dedicata ad opere d'arte di vari autori ed emessa dalle Poste della Cecoslovacchia nel 1987. Appartengono all'espressione popolare tre altre opere su cui appare la fisarmonica: "Festa popolare" dei sovietico A. I. Vataguine dipinta nel 1934, rappresentata su un francobollo emesso dall'URSS, nel 1976, in una serie che riprende alcune opere ora nel museo di arti di Palek: un bassorilievo (omaggio a Brecht) rappresentato su un trittico "se‑tenant" della Repubblica Democratica Tedesca emesso nel 1974 per l'esposizione filatelica della gioventù; un gruppo scultoreo rappresentato sul valore da 29 zI nella serie della Polonia, stampata nel 1983, ma emessa nel 1984, con la rappresentazione di strumenti musicali dei folklore polacco. Oltre al Museo di Castelfidardo, due altri Musei della fisarmonica meritano di essere ricordati. Uno è a Brugherio, in provincia di Milano, ed è stato curato con passione dal cav. Fermo Galbiati, che ha raccolto oltre 250 "pezzi" storici di ogni epoca e Paese, da una concertina originale di Wheatstone alle moderne fisarmoniche per bambini. L'altro Museo, con oltre 450 fisarmoniche, migliaia di fotografie, dischi, spartiti, si trova in Francia, a la Ravoire, in Savoia: è stato messo insieme da un appassionato ricercatore, collezionista, e fisarmonicista d'eccezione, il sig. Jean Francois Perret. Altre fisarmoniche storiche si trovano in vari Musei (Roma, Savio in provincia di Ravenna, Vienna, Zwota vicino Klingenthal, ... ) o in aziende fisarmonicistiche (Dallapè a Stradella), o presso privati (Erio Tripodi, a Vallecrosia).

Dalla fisarmonica raffigurata nelle opere d'arte alla fisarmonica costruita dalle mani dell'uomo e conservata nei musei di strumenti musicali, la filatelia presenta tre pezzi storici: il primo, del 1900 circa, su un francobollo emesso nel 1977 dalla Repubblica Democratica Tedesca nella serie "Antichi strumentì di musica dei Vogtland' (la regione ove sono le città musicali di Markneukirchen e Klingenthal); il secondo, su un francobollo emesso nel 1984 dalla Polonia nella serie "Strumenti musicali dei folklore polacco" (è il terzo caso, insieme con la emissione bulgara del 1942 e l'emissione di Grenada dei 1987, ove nella stessa serie figurano due francobolli con fisarmonica); il terzo, uno strumento diatonico, noto soprattutto sotto il nome di "Schwyzerörgeli" (costruito nella prima metà di questo secolo), su un francobollo emesso nel 1985 dalla Svizzera per la serie "Strumenti di musica popolare svizzera tesori dei musei svizzeri". Questo organetto è ora conservato al Kornhaus di Burgdorf, in attesa di trovar posto nel futuro Museo ed Istituto per la musica popolare e gli strumenti musicali, che sorgerà nello stesso posto. Il museo è un luogo. sacro, ove sono conservati, a beneficio dei posteri, beni prodotti dall'uomo nella sua dinamica evolutiva: è quindi un luogo, si potrebbe dire, senza tempo, un luogo nel quale è glorificato l'ingegno umano nelle sue varie manifestazioni. 

Come un omaggio all'ingegno degli uomini che hanno creato nel tempo la fisarmonica e agli operai sconosciuti che in ogni parte del mondo hanno realizzato questo strumento per la gioia di grandi e bambini, può essere "letto" il francobollo da 8 fen, emesso in serie con altri tre dalla Cina Popolare nel 1988 per la testa dei lavoro: un trionfo di fiori per una bella fisarmonica verde ed un flauto doppio (molto simile alle "launeddas" sarde), ad esprimere la felicità per un raccolto abbondante in campagna, natura e uomini uniti nella stessa esultanza, come tutti i salmi finiscono in gloria, anche l'esposizione di francobolli con fisarmonica non vuole sfuggire alla norma e come nella "Divina Commedia" il Poeta, dopo le sofferenze infernali, e le malinconie del Purgatorio, è portato, in compagnia di Beatrice, a contemplare la gioia e la pace del Paradiso, così sia concessa un po' di pace al paziente lettore e un po' di gloria al povero estensore di queste righe, che ha passato giorni e notti a raccogliere le proprie idee e a documentarsi, a scrivere poi le cose per benino, e poi ancora a revisionarle (vera malinconia), e infine a batterle a macchina e a rileggerle il sabato e la domenica, allorquando i comuni mortali se la spassano al mare o ai monti..., a far sì che anche la fisarmonica finisse in gloria, tra la musica celeste, ha pensato la vicina Repubblica di Malta, con una serie di tre valori preparata per il Natale del 1985, e ripresa in un intero postale dei medesimo anno per l'esposizione filatelica mondiale "Italia 85".

La fisarmonica entra in organico nell'orchestra celeste proprio in occasione dell'avvenimento atteso da millenni, la nascita come uomo del Dio eterno, un evento che ha rivoluzionato il cammino terreno di gran parte dell'umanità, si può quindi  veramente dire che anche la fisarmonica è uno strumento angelico. 

E perché, allora, non immaginare che "Peije", il fisarmonicista girovago al quale la città olandese di Drachten ha eretto una statua di bronzo; e Guido Ginella, il maestro di fisarmonica astigiano, amico di tanti bambini; e Giocondo Bocciardi, il postino alla cui fisarmonica si deve l'incastro nel "Parsifal" wagneriano di una stornellata toscana; e "Nando dell'Andromeda", il camminante della Padania che amava guadagnarsi una scodella suonando la fisarmonica per le mondine che a maggio venivano dall'Emilia a popolare la risaia; e tanti altri, piccoli e grandi suonatori di fisarmonica; perché non immaginare che, nel tempo infinito essi chiedano al buon Dio, che dona pace e gioia a chi non è più sulla terra, qualche minuto di musica celeste da una fisaorchestra di angeli? Un sogno, certo. Ma perché non sognare? Anche l'estensore di queste note sognava: sognava l'emissione di un francobollo italiano con fisarmonica. Nel marzo 1987 egli scriveva sulla rivista "Strumenti e musica" di Ancona un articolo intitolato “Forse alle Poste italiane la fìsarmonica non piace...": documentava le emissioni straniere di francobolli con fisarmonica, ricordava i "meriti" culturali e sociali del nostro Paese in campo fisarmonicistico, "suggeriva" la collana entro la quale l'emissione poteva trovare posto. Il Comune di Castelfidardo, intanto, s'era mosso, per proprio conto, chiedendo al Ministero delle Poste l'emissione di un francobollo per il 125° anniversario della nascita della prima bottega italiana per la costruzione di organetti (Paolo Soprani, Castelfidardo, 1863). Si vede che i tempi erano maturi per questo avvenimento: e così il 14 ottobre 1989 verrà battezzato a Castelfidardo un francobollo per l"Industria Italiana della Fisarmonica". 

Sono trascorsi 126 anni dal leggendario passaggio per Castelfidardo del viandante tedesco, pellegrino a Loreto, alla casa di Maria di Nazareth: tornato sano e salvo in patria, dopo aver combattuto con le truppe pontificie contro l'esercito piemontese a Castelfidardo (18 settembre 1860), l'ex‑soldato assolveva il voto per la grazia ricevuta. Il diciannovenne Paolo Soprani senti "I'accordion" che il leggendario pellegrino aveva portato con sé, forse per pagarsi le spese di viaggio rallegrando la gente con semplici melodie e accompagnando i balli della sera sull'aia ove si fermava ospite per la notte, e certo per cantare alla Vergine di Loreto il suo inno di ringraziamento. Leggenda o realtà, poco importa (d'altronde, se le leggende non si raccontassero, che leggende sarebbero?). Dal 1863 con l'organetto di Soprani inizia una "via italiana" alla fisarmonica, che ha portato determinanti innovazioni tecniche allo strumento e prestigiosi riconoscimenti in campo internazionale.

Solo un chiudilettera, realizzato dalla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura di Ancona, ha ricordato nel 1963 il centenario della nascita della prima industria italiana di organetti! Una iniziativa locale che esalta le Marche e la sua gente, ma che non poteva essere usata come messaggio postale ufficiale dell'Italia. 

Il francobollo che a ottobre verrà emesso dalle Poste italiane sarà dunque il riconoscimento ufficiale a questo lavoro italiano nel mondo, a quei tanti, grandi e piccoli, costruttori di fisarmoniche che nel tempo hanno onorato l'Italia con il loro ingegno, e a quelli che, oggi, con la loro perizia, firmano una parte della storia musicale di popoli e Paesi. Esso andrà ad affiancarsi ai 76 francobolli sui quali è raffigurata la fisarmonica, realizzati tra il giugno dei 1942 e il luglio dei 1989, da 38 Amministrazioni Postali nel mondo. 

Queste righe, redatte a mo' di dòmino (il gioco ove un numero richiama l'altro) e di litania (per la ripetizione costante dei riferimenti storici sulle varie emissioni filateliche), con alcuni richiami geografici (per inquadrare anche visivamente l'angolo di mondo che ha ideato l'emissione dei francobolli), e con qualche commento personale qua e là (per alleggerire la monotonia della trattazione tecnica), ebbene queste righe sono state concepite semplicemente per dare modo a tutti, bambini e adulti, di avvicinarsi alla fisarmonica sui francobolli, per appassionarsi agli uni e per amare l'altra. 

a queste righe non sarebbero mai state scritte, né l'esposizione realizzata, se il loro curatore non avesse conosciuto Beniamino Bugiolacchi (Castelfidardo), Vincenzo Canali (Castelfidardo), Ilio Gasparri (Livorno), Valeriano Genovese (Eraclea), Joseph Michenaud (Bailleul, Francia), Hans Van Gelder (Velp, Olanda), ai quali va, per il loro prezioso aiuto, un sentito ringraziamento, esteso, naturalmente, alla mia consorte, Aurelia Ferraro, per la costante e silenziosa pazienza, all'amabile lettore, che vorrà perdonare errori e imperfezioni, al catalogo filatelico "Yvert et Tellier" (Amiens, Paris, Francia) e al "Répertoire thématique des timbres sur la musique et la danse" di Guy‑Pierre Gerlinger (Paris, Francia), fedeli compagni di viaggio. I francobolli sono i "mass media" più letti del mondo: su essi viene raccontata, per immagini, la storia di popoli e culture. La fisarmonica, per parte sua, ha unito, e continua a legare, con un filo misterioso e impalpabile, personaggi celebri e sconosciuti, avvenimenti semplici e importanti, fatti personali e collettivi, eventi lieti e tristi dimostrando di essere veramente uno strumento per tutte le occasioni. 

Asti (per Castelfidardo), 14 agosto 1989

Giancarlo Cocito