I Vandali (V sec. D. C.)

Secondo lo storico Procopio, unica fonte che ci documenta su questo periodo, dal 440 al 491 la Sicilia conobbe cinquant’anni d’incursioni da parte dei Vandali.

Questi, guidati dal loro re Genserico, passando per l’Africa giunsero in Sicilia; qui conquistarono Lilibeo, saccheggiarono Siracusa e assediarono Palermo, che riuscì a resistere.

Durante questo periodo la Sicilia visse in un clima di terrore, poiché si assistette alle persecuzioni nei con-fronti dei cattolici da parte di Genserico, seguace dell’eresia ariana.

Nel 491 la Sicilia e Palermo passano nelle mani di Teodorico, re dei Goti. Questi stabiliscono condizioni di maggiore tolleranza nei confronti dei cattolici latini palermitani.

I Goti, infatti, mantennero immutati i quadri ammi-nistrativi romani, limitarono al minimo la colonizzazione e con ciò gli attriti della convivenza, ovunque ardua, fra latini cattolici e barbari ariani.

Le due razze vissero quindi separate, ma senza urti. Furono edificate chiese e catacombe nelle cui cripte venivano deposti i corpi dei vescovi e dei primi martiri. Ben presto le tracce della dominazione barbarica furono can-cellate dal dominio bizantino.