Il galeone
È l'adattamento musicale di Paola Nicolazzi di una poesia di Belgrado Pedrini, scritta nel carcere di
Fossombrone nel 1967, dove stava scontando trent'anni per alcuni espropri proletari compiuti
prima dell'8 settembre, per finanziare la lotta antifascista. Sulla melodia di Se tu ti fai monaca.
La-
Siamo la ciurma anemica
Mi7 Lad'una
galera infame
Re- Lasu
cui ratta la morte
Mi7 Lamiete
per lenta fame.
Mai orizzonti limpidi
schiude la nostra aurora
e sulla tolda squallida
urla la scolta ognora.
I nostri dì si involano
fra fetide carene
siam magri smunti schiavi
stretti in ferro catene.
La- Mi7
Sorge sul mar la luna
Laruotan
le stelle in cielo
Re- Lama
sulle nostre luci
Mi7 Lasteso
è un funereo velo.
Torme di schiavi adusti
chini a gemer sul remo
spezziam queste catene
o chini a remar morremo!
Cos'è gementi schiavi
questo remar remare?
Meglio morir tra i flutti
sul biancheggiar del mare.
Remiam finché la nave
si schianti sui frangenti
alte le rossonere
fra il sibilar dei venti!
E sia pietosa coltrice
l'onda spumosa e ria
ma sorga un dì sui martiri
il sol dell'anarchia.
Su schiavi all'armi all'armi!
L'onda gorgoglia e sale
tuoni baleni e fulmini
sul galeon fatale.
Su schiavi all'armi all'armi!
Pugnam col braccio forte!
Giuriam giuriam giustizia!
O libertà o morte!
Giuriam giuriam giustizia!
O libertà o morte!