i legami chimici
Argomenti collegati |
Gli atomi che abbiamo studiato finora hanno un ugual numero di protoni e di elettroni, e le cariche elettriche totali si bilanciano: un atomo è dunque elettricamente neutro. Questo però non vuol dire che sia anche stabile, anzi sono pochissimi gli atomi che si possono trovare isolati nell'ambiente. Tutti gli atomi, a causa di questa loro instabilità, tendono a formare legami con altri atomi, di elementi uguali o diversi. Solo pochi elementi, i gas nobili, non formano legami, in quanto possiedono 8 elettroni nel livello energetico più esterno. Quando due o più atomi si legano tra loro si formano dei composti con proprietà chimiche e fisiche diverse da quelle degli atomi di partenza. Le unità elementari dei composti sono le molecole, caratterizzate da un preciso rapporto tra gli elementi che le compongono. La molecola è la più piccola parte in cui può essere suddiviso un composto senza che questo perda le sue caratteristiche. Formando un legame gli atomi cercano appunto di portare ad otto il numero di elettroni del livello energetico più esterno, o in generale a riempirlo o svuotarlo. Lo fanno seguendo due vie: perdere o acquistare elettroni oppure condividere con un altro atomo i propri elettroni. Vediamo come...
|
Questo tipo di legame si realizza quando si
legano elementi dalle proprietà chimiche molto diverse. Prendiamo come esempio
il sodio e il cloro. Il sodio è un metallo, solido a temperatura ambiente e
fortemente reattivo. Ha numero atomico 11, ha quindi 11 protoni e 11 elettroni,
ma solo 1 nel livello energetico più esterno. Per raggiungere la stabilità
deve perdere questo elettrone, raggiungendo gli otto elettroni nel livello
inferiore.
Ecco quello che accade:
Le proprietà dei composti ionici sono legate al modo con cui
gli ioni si legano. I composti ionici non hanno una molecola vera e propria; la loro forma dipende dal numero degli ioni che si sono uniti. La formula con la quale si rappresentano indica il rapporto minimo che si registra tra gli ioni. Il cloruro di sodio (NaCl) è formato da ioni sodio e cloro in rapporto 1:1, mentre il cloruro di magnesio (MgCl2) è costituito da ioni magnesio e cloro nel rapporto 1:2.
Questo tipo di legame si realizza quando si legano elementi dalle proprietà chimiche simili, i non-metalli, elementi caratterizzati dal possedere un alto numero di elettroni nel livello energetico esterno. In questa situazione nessuno dei due atomi è disposto a cedere i suoi elettroni, ma cerca di sottrarli all'altro atomo. Il legame si realizza perché i due atomi mettono in comune i propri elettroni fino a raggiungere l'ottetto; gli elettroni che vengono messi in comune prendono il nome di elettroni di legame. L'acido cloridrico è un esempio di legame covalente. L'idrogeno ha un elettrone nel livello energetico esterno e il cloro ne ha sette; mettendo in comune una coppia di elettroni (uno dell'idrogeno e uno del cloro) si realizza il legame covalente, che tiene uniti i due atomi. Un legame di questo tipo è più forte del legame ionico visto in
precedenza. All'interno di questa categoria di legami la forza aumenta
all'aumentare del numero di coppie di legame esistenti tra i due elementi.
Come fanno il sodio e gli altri metalli a
presentarsi in forma solida e a condurre elettricità? All'interno della struttura si trovano gli atomi sotto forma di ioni, mescolati ai propri elettroni (vengono chiamati "mare di elettroni"). Gli ioni positivi non si respingono tra loro proprio grazie alla presenza degli elettroni che restano liberi di muoversi: ecco spiegata la capacità di essere conduttori di elettricità tipica dei metalli.
I tre tipi di legame che abbiamo studiato riguardano il caso
in cui siano atomi a legarsi tra loro. Esistono altri legami, di natura diversa,
che legano tra loro le molecole, formando strutture più complesse. Questo legame si realizza a causa della polarità della
molecola dell'acqua; questa molecola non è uno ione (cioè non ha una carica
elettrica "piena") ma presenta forti frazioni di carica elettrica
localizzate all'estremità della molecola. Quando la temperatura è maggiore di 100°C
l'energia posseduta dalle molecole è più forte di questo legame e ogni
particella è indipendente dalle altre e l'acqua è allo
stato
gassoso. |
(in corso di completamento)
ultimo aggiornamento: 4 giugno 2006
home page - argomenti - la tua classe
aScuoladiScienze © 1999-2006 - Tutti i diritti sono riservati