La data del 1 Giugno 2005 passerà certamente alla storia dello scoutismo cattolico italiano ed in quello dell'A.S.C.I. in particolare.
Infatti sin dalle prime ore della giornata il Sagrato sinistro della Basilica di San Pietro s'iniziava a popolare di Lupetti, Scout, Guide, Rover, Scolte ed adulti del MAS dell'A.S.C.I. provenienti alla meglio che potevano da ogni dove in rappresentanza dei propri Gruppi e delle Regioni di appartenenza.
Un grande fermento animava l'attesa ed una grande speranza invadeva gli animi: quella di poter salutare di persona il Santo Padre al quale consegnare
la missiva predisposta dalla Presidenza Associativa unitamente alla consegna del fazzoletto verde gigliato di Capo Scout.

L'Osservatore Romano del 2 giugno - organo ufficiale della Santa Sede - in un articolo a firma di Giampaolo Mattei in pagina 5 riporta - nella cronaca - che:

"Sono venuti in 180 circa dalla Campania, dalla Calabria, dalla Puglia oltreché da Roma per consegnare a Benedetto XVI il fazzoletto della Promessa degli Scout dell'A.S.C.I., riconoscendolo come Capo e Maestro nella Fede. Con profonda emozione Gianfranco Salzillo, Presidente e Capo Scout dell'Associazione Scoutistica Cattolica Italiana, afferma che essere in Piazza San Pietro significa innanzitutto riaffermare lo scopo fondante che segna l'azione di questa splendida realtà: il servizio al prossimo.
Il "percorso educativo" dell'A.S.C.I. è sintetizzato da quattro motti, ciascuno assegnato ad una fascia di età:"imparo a fare" (per i piccoli dai 6 agli 8 anni); "del mio meglio" (8-11 anni); "per esser preparato" (11-16 anni); "a servire" (dai 16 anni in su).
"Carissimo Padre, Fratello di Strada - hanno scritto gli scout dell'A.S.C.I. in una lettera al Papa - Amico sincero dei giovani che seguono le tue orme. Uomo che ami la natura perché sai che essa è la palestra attraverso la quale si vede e si scopre la grandezza di Dio Creatore. Fratello nella comprensione della sofferenza umana che dona la forza ed il coraggio di essere veri uomini di Dio. Le nostre preghiere ed il nostro entusiasmo attraversano ogni barriera e giungono la dove regna il Signore. La tua strada verso il segno della nostra fede è una strada sulla quale non cammini in solitudine ma, mano nella mano, con una grande schiera di tuoi "Cavalieri in Cristo".
Ti siamo tutti vicini - si legge nella lettera - pronti a donarti ogni pensiero, ogni palpito del nostro cuore, e tu, Santo Padre, sii certo che i bambini, i ragazzi, i giovani e gli adulti della nostra Associazione cantano lode al Signore per averti scelto come modello da seguire, come apostolo da imitare, come fratello maggiore da amare.
Amare e servire il prossimo - concludono i rappresentanti dell'A.S.C.I. è il fine del nostro metodo educativo che si esprime in forma solenne nella Promessa della quale il fazzoletto che adorna la nostra uniforme ne è il simbolo ed il perenne ricordo. Per questo  e per ciò che esso esprime, in concreta comunione con la nostra fede cristiana, desideriamo donartelo come segno della nostra devozione e del nostro amore fraterno. L'emozione che traspare in ciascuno di noi, ma soprattutto, sul viso di questi piccoli scout che circondano le tue bianche ali, sono il saluto più bello rivolto al Padre Santo!
"


Carissimi fratelli e sorelle nello scoutismo credo che non ci sia ancora molto altro da dire e da aggiungere se non il comunicarvi il mio forte, quanto intimo, sentimento di emozione e di gioia, nel vedere concretizzarsi un sogno che, in quanto Segretario Generale della nostra A.S.C.I., ho fortemente voluto e rincorso.
Rincorso oltre la formale richiesta, attraverso un continuo ed anche martellante, contatto telefonico con la Prefettura della Casa Pontifica.
Il Signore che tutto vede e sa ha voluto che noi tutti - Dirigenza Associativa in particolare - gioissimo insieme a tanti altri Capi e ragazzi, venuti da ogni dove anche addossandosi grossi sacrifici economici e fisici, nel grande cerchio finale di fronte all'obelisco di Piazza San Pietro con il quale abbiamo concluso la storica giornata romana ammirando, seppure solamente in rappresentanza, la consistenza della nostra associazione e, proprio in questo, confortati della bontà nostra azione che, forse lenta, ma incessante e continua che, con passo fermo e sicuro, procede lungo il suo cammino.
Il roboante "crack" risuonato nella Piazza che, riecheggiando, ha fatto fermare le migliaia di fedeli che in lontananza erano già in coda per entrare in basilica a guardarci è sembrato quasi voler sottolineare la veridicità delle nostre convinzioni.

 
Buona Strada dal vostro fratello Antonio Bosco