"Sono
venuti in 180 circa dalla Campania, dalla Calabria, dalla Puglia oltreché da
Roma per consegnare a Benedetto XVI il fazzoletto della Promessa degli Scout
dell'A.S.C.I., riconoscendolo come Capo e Maestro nella Fede. Con profonda
emozione Gianfranco Salzillo, Presidente e Capo Scout dell'Associazione
Scoutistica Cattolica Italiana, afferma che essere in Piazza San Pietro
significa innanzitutto riaffermare lo scopo fondante che segna l'azione di
questa splendida realtà: il servizio al prossimo.
Il "percorso educativo" dell'A.S.C.I. è sintetizzato da quattro motti,
ciascuno assegnato ad una fascia di età:"imparo a fare" (per i piccoli dai 6
agli 8 anni); "del mio meglio" (8-11 anni); "per esser preparato" (11-16 anni);
"a servire" (dai 16 anni in su).
"Carissimo Padre, Fratello di Strada - hanno scritto gli scout
dell'A.S.C.I. in una
lettera al Papa - Amico sincero dei giovani che seguono le
tue orme. Uomo che ami la natura perché sai che essa è la palestra attraverso la
quale si vede e si scopre la grandezza di Dio Creatore. Fratello nella
comprensione della sofferenza umana che dona la forza ed il coraggio di essere
veri uomini di Dio. Le nostre preghiere ed il nostro entusiasmo attraversano
ogni barriera e giungono la dove regna il Signore. La tua strada verso il segno
della nostra fede è una strada sulla quale non cammini in solitudine ma, mano
nella mano, con una grande schiera di tuoi "Cavalieri in Cristo".
Ti siamo tutti vicini - si legge nella lettera - pronti a donarti ogni
pensiero, ogni palpito del nostro cuore, e tu, Santo Padre, sii certo che i
bambini, i ragazzi, i giovani e gli adulti della nostra Associazione cantano
lode al Signore per averti scelto come modello da seguire, come apostolo da
imitare, come fratello maggiore da amare.
Amare e servire il prossimo - concludono i rappresentanti dell'A.S.C.I.
è il fine del nostro metodo educativo che si esprime in forma solenne nella
Promessa della quale il fazzoletto che adorna la nostra uniforme ne è il simbolo
ed il perenne ricordo. Per questo e per ciò che esso esprime, in concreta
comunione con la nostra fede cristiana, desideriamo donartelo come segno della
nostra devozione e del nostro amore fraterno. L'emozione che traspare in
ciascuno di noi, ma soprattutto, sul viso di questi piccoli scout che circondano
le tue bianche ali, sono il saluto più bello rivolto al Padre Santo!"
Carissimi fratelli e sorelle nello scoutismo credo che non ci sia ancora molto
altro da dire e da aggiungere se non il comunicarvi il mio forte, quanto intimo,
sentimento di emozione e di gioia, nel vedere concretizzarsi un sogno che, in
quanto Segretario Generale della nostra A.S.C.I., ho fortemente voluto e
rincorso.
Rincorso oltre la formale richiesta, attraverso un continuo ed anche
martellante, contatto telefonico con la Prefettura della Casa Pontifica.
Il Signore che tutto vede e sa ha voluto che noi tutti - Dirigenza Associativa
in particolare - gioissimo insieme a tanti altri Capi e ragazzi, venuti da ogni
dove anche addossandosi grossi sacrifici economici e fisici, nel grande cerchio
finale di fronte all'obelisco di Piazza San Pietro con il quale abbiamo concluso
la storica giornata romana ammirando, seppure solamente in rappresentanza, la
consistenza della nostra associazione e, proprio in questo, confortati della
bontà nostra azione che, forse lenta, ma incessante e continua che, con passo
fermo e sicuro, procede lungo il suo cammino.
Il roboante "crack" risuonato nella Piazza che, riecheggiando, ha fatto fermare
le migliaia di fedeli che in lontananza erano già in coda per entrare in
basilica a guardarci è sembrato quasi voler sottolineare la veridicità delle
nostre convinzioni.
Buona Strada dal vostro fratello Antonio Bosco
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