In
queste foto ho voluto immortalare quella parte di fiumara che risalendo
a monte arriva fino alla presa della "mastra di Pampiniti".
Anche se questa può apparire come la parte più brulla
e meno interessante, secondo me, merita anch'essa una pagina a se. In
questo tratto si possono intravedere i ruderi di antichi mulini ad acqua,
come quelli rappresentati nelle foto denominate mulino e mulino1, funzionanti
fino agli anni successivi al primo dopoguerra; oppure delle isolate
case coloniche, rappresentate nella foto denominata Pampiniti, anch'esse
abitate fino intorno agli anni 1930-40. E' lungo questo scorcio di fiume,
che poco più a nord di San Nicola, posizionato su una rupe, sorge
l'antichissimo eremo di Sant'Ilarione Abate, meta di pellegrinaggio
di molti fedeli, particolarmente nei giorni che coincidono con il terzo
sabato nei mesi di maggio e di ottobre, quando appunto viene portata
in processione la reliquia del santo. Qualche centinaio di metri più
a nord dell'eremo, nascoste nella vegetazione, si trovano delle grotte
che si dice addirittura sbucassero fin sopra al monte Cerenza, e che
nei secoli scorsi fossero rifugio di briganti.
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