L'ACARO ROSSO:

Il nemico invisibile dei nostri allevamenti

 

 

  Quando la temperatura inizia ad innalzarsi, inesorabilmente arriva a far visita nei nostri allevamenti, un serial killer.  Uno dei più spietati ! Stiamo parlando dell'acaro rosso. In realtà, poi, rosso non lo è affatto. E' grigio il suo vero colore ma diventa rosso quando è ben gonfio del sangue che ha succhiato alle sue vittime.

Sembra quasi l'inizio di un triller eppure è la realtà e il paragone è calzantissimo.  Durante tutto l'inverno, quando fa freddo, si rifugia in qualsiasi pertugio: crepe dei muri, interno dei posatoi, fessure delle porte e finestre. Insomma, in qualsiasi piccolo anfratto oscuro. Si, perchè, quest'essere è una creatura della notte. Ama però il caldo e quindi durante la stagione fredda cade in un letargo molto lungo, per risvegliarsi ai primi tepori.

Compie il suo ciclo vitale per metà sul corpo dell'ospite che sfrutta per vivere e per metà all'esterno dove si riproduce. In brevissimo tempo si moltiplica a dismisura e infesta con le sue uova tutto il circondario della nostra gabbietta o del nostro allevamento. E' molto insidioso perchè trova rifugio in ogni dove. Non è difficile trovare le sue uova addirittura nelle commessure dei pezzi che costituiscono le mangiatoie o i beverini. Non disdegna però neanche l'interno delle mollette delle porticine delle gabbie. Un flagello insomma! Attacca ogni tipo di uccello ma i maggiori danni li provoca ai canarini e soprattutto ai piccoli nel nodo. Pare che esotici e pappagalli , riescano da soli a combatterli, nutrendosene. Riesce a distruggere in poche ore, intere nidiate di canarini, provocando loro una anemia devastante che li porta in breve tempo a morte. E' una cosa tristissima vedere i nidiacei, che ancora con enormi sforzi , chiedono l'imbeccata ed hanno all'interno delle mucose buccali un colorito biancastro, tipico dell'anemia. Lo stesso colore lo si osserva in tutto il corpo del piccolo. Se l'attacco arriva a piccoli che hanno già qualche giorno, probabilmente la morte arriverà più tardivamente ed allora se andate a vedere tra i fili di juta del nido, scoprirete questi ammassi di acari, in parte rossi ed in parte grigi che stanno "digerendo" il loro pasto e con lui anche le vostre aspettative vanno in fumo. Nel materiale da nido infatti, trovano l'ambiente ideale: caldo, oscurità e cibo a volontà.

Fino a 2-3 anni fa combatterlo era praticamente impossibile perchè, se si vaporizzavano i riproduttori, l'effetto dell'insetticida terminava in pochi giorni e quindi non bastava per tutto il periodo di allevamento. Se si usavano polveri insetticide, queste dopo un pò perdevano la propria efficacia ed infine se si utilizzavano insetticidi, per quanto leggeri, direttamente sui piccoli, si correva il serio rischio di asfissiarli.

Come per tutte le cose a volte la soluzione ce l'abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e spesso ci arriva da settori diversi da quello in cui ci troviamo. La salvezza da questo flagello arriva proprio da un caso del genere. Stiamo parlando del Fipronil, un antiparassitario utilizzato per le zecche dei cani e dei gatti. Il prodotto commercializzato con il nome di Frontline, è disponibile in vari formati. Si trova in commercio il flacone spray, quello di ricarica e tutta una serie di pipette monouso per gatti e cani di ogni taglia. Considerando che il principio attivo è il medesimo, per comodità di utilizzo, consigliamo di acquistare le pipette della grandezza rapportata a quella del nostro allevamento. Si tenga presente che con una pipetta per cani di grande taglia, si riescono a trattare dagli 80 ai 100 canarini. Queste pipette vengono vendute in confezioni di 3 o 4 pezzi, ma spesso i negozianti le vendono anche sfuse.

Ricordiamo che è bene trattare gli uccelli almeno una volta ogni 30 - 45 giorni o più, a seconda della temperatura e del fatto che i canarini facciano o meno i bagni. Questi infatti , ridurranno ovviamente il tempo di azione del prodotto. Si ha serio modo di credere che con questo prodotto , utilizzato per 3-4 volte, si riesca a debellare definitivamente nell'allevamento l'acaro rosso. Non illudiamoci però, è sufficiente che ne rimanga uno per riscatenare un putiferio. E' per questo che è bene trattare i propri uccelli per almeno 2 anni consecutivi e comunque sempre i nuovi acquisti. Un trattamento precove comunque non guasterebbe mai ed anzi, specialmente nel periodo più caldo dell'anno, ai giovani anche un intervento sarebbe utile.

Perchè in questo modo si debella l'acaro? Semplicemente perchè si interrompe il ciclo vitale dello stesso. Abbiamo detto che si nutre sul corpo della vittima e poi va ad espletare tutte le altre funzioni altrove. Se noi mettiamo il prodotto sul corpo del nostro canarino, questo farà si che l'acaro o muore subito o comunque non potrà alimentarsi e quindi morirà successivamente. Chiuso il cerchio! Attenzione però: potrebbe succedere che date le circostanze critiche per esso, questo si rifugi di nuovo in una sorta di letargo per riprovarci in altro momento. E' per questo che si consiglia di rifare il trattamento periodicamente.

Vediamo ora come si fa praticamente.

Questa la confezione del prodotto Apriamo l'involucro protettivo

Liberiamo la pipetta

Spezziamo la punta

Togliamo il "tappo"

Prendiamo un canarino

Facciamo notare che il prodotto va messo sulla regione scapolare. In questo modo, on il solo movimento del soggetto, si spanderà sul tutto il corpo, come se lo ricoprisse di un film protettivo a macchia d'olio. 

Spostiamo quindi le piume

Avviciniamo il prodotto e lasciamo cadere una piccolissima parte di liquido sulla pelle del canarino. Meno di una goccia! Una soffiata e il gioco è fatto!

Quando abbiamo terminato la pipetta può essere richiusa con uno stuzzicadenti,  facendo attenzione a non far toccare questo con il liquido in quanto essendo in legno per capillarità potrebbe far evaporare il prodotto. Riporre la pipetta in posizione verticale fino al prossimo utilizzo

 

 

Questi prodotti, come tutti gli insetticidi, acaricidi ecc. , posseggono una certa dose di tossicità anche per l'uomo. Non vogliamo fare dello stupido allarmismo ma consigliamo sempre di usare dei guanti in lattice monouso, ovvero di lavarsi subito le mani nel caso in cui vengano in contatto con il prodotto. In ogni caso leggere sempre le precauzioni d'uso riportate sulla confezione. In considerazione del fatto che potreste acquistare una sola pipetta e che le precauzioni siano quindi riportate sulla scatola non in vostro possesso, chiedete al commerciante di farvele leggere. Riteniamo comunque che rispettando le elementari norme di igiene e prudenza, non vi possano essere problemi di alcun genere. Se l'operazione viene eseguita in due persone: uno alza le piume e l'altro mette il prodotto, è rapidissima

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