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20 gennaio
San Bastian, cu la viula in man.
Commento: proverbio assai antico ed antecedente alla riforma gregoriana che anticipò la festività del santo dal 30 al 20 gennaio. Tale spostamento di data ha reso non più corrispondente alla realtà dei fatti il proverbio. Infatti il 20 gennaio fa ancora troppo freddo per consentire lo sbocciare delle prime timide viole. Comunque il detto è duro a morire tanto che nell'Agordino l'Anemone Hepatica viene detta tuttora Viola de san Bastian. Con maggior realismo a Portole vi è il seguente detto: Una volta se diseva: San Bastian, co la viola in man... andela ancuo
a trovar la viola se xe bon, ovvero
Ed ecco per cui il vecchio proverbio si è modificato in: San Bastian, cu la bora in man.
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22 gennaio
San Vinsenso, gran fiscoûra;San Lurenso
gran caldoûra. L'oûno e
l'altra puoco doûra.
Commento: sia il grande freddo del 22 gennaio che il grande caldo del 10 agosto durano poco. |
13 febbraio
Santa Fusca, la ronpo el giasso cu la ruca.
Commento: il giorno di Santa Fosca per rompere il ghiaccio occorre usare la roncola. |
12 marzo
San Griguorio papa, li rundule passa l'aqua.
Commento: il 12 marzo, giorno di San Gregorio le rondini incominciano ad arrivare dai lidi africani. |
19 marzo
San Giuziepe, l'anguzièl movo el bieche.
Commento: il giorno di San Giuseppe le aguglie, tipico pesce dal corpo affusolato e dalla bocca allungata simile ad un becco, incominciano ad arrivare e quindi a diventare preda degli abili pescatori rovignesi. |
11 giugno
1. San Barnabì,
cheî uò samanadi li vaghi a vadì.
2. San Barnabì, li sarieze uò el bibì. Commento: il primo proverbio invita il contadino ad andar vedere l'esito del raccolto; il secondo avverte che le ciliege possono avere... un ospite. Ovvero il verme. |
22 luglio
La Mandalena. la nuziela piena.
Commento: per il giorno di Santa Maddalena la nocciola è matura, è piena. |
25 luglio
San Giacomo dei Maloni, cheî nu uò
breîtula zì mincioni.
Commento: il giorno di San Giacomo i meloni sono maturi. Perciò chi non si munisce del tipico coltellino a serramanico che i contadini usano per coglierli è uno sciocco, per usare un eufemismo, altrimenti per dirla papale papale è un minchione. |
1 agosto
San Peîro in Veincula, biegna catà
fora la zbreîncula.
Commento: il giorno di S. Pietro in vincoli, per il gran caldo, bisogna tirar fuori la ventola, il ventaglio. |
7 agosto
San Dunà, el tenpo lu uò cujonà.
Commento: San Donato il tempo lo ha minchionato... proverbio che nasce dall'instabilità climatica che caratterizza la prima decade di agosto ovvero alla "rottura" del bel tempo usuale in quel periodo. |
24 agosto
1. Sa la ven
da san Bartulumeîo, nu zì altro ca la mazeîricuordia
d'Ideîo.
2. Sa la ven da san Bartulumeîo, pietatela intul da dreîo. Commento: il primo in maniera più cristiana, il secondo in maniera più laica hanno lo stesso significato: se piove il giorno di San Bartolomeo il raccolto è rovinato e quindi il contadino non può che sperare nella misericordia divina... o prendersela in quel posto. |
16 settembre
Par sant'Ufiemia, scuminsia li vandime.
oppure Par sant'Ufiemia, scuminsia la vandiemia.
Commento: con il giorno di santa Eufemia inizia il periodo dedicato alla vendemmia. |
21 settembre
San Mateîo, cheî boûta in
tiera spira in Deîo.
Commento: chi semina il giorno di san Matteo spera in Dio (per un buon raccolto). |
29 settembre
San Micièl, la marenda la và
in siil.
Commento: il giorno di San Michele.. addio merenda! visto che per l'accorciarsi delle giornate si evitava di dar la merenda ai lavoranti dei campi, com'era prassi nei mesi con più ore di sole, e quindi con le giornate lavorative più lunghe, vedi l'analogo proverbio italiano: Per san Luca la merenda è perduta o è nella buca. San Luca ricorre il 18 ottobre, da noi però le giornate accorciano prima per cui si è passati a San Michele; |
18 ottobre
San Loûca, li nispule sa mangioûca.
Commento: il giorno di San Luca le nespole sono pronte per essere mangiate. |
28 ottobre
San Simòn, squarso li vile e ronpo
el timòn.
Commento: San Simone, squarcia le vele e rompe il timone. San Simòn, oûna vuolta paròn.
San Simòn, dalibarime da stu ton, dalibarime
da sta saita, santa Barbara banadita.
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2 novembre
San Zoûsto, l'uoio zì doûto.
Commento: a novembre si portano al frantoio le olive per produrre l'olio, da sempre, un bene prezioso nell'economia agricola rovignese. |
11 novembre
San Marteîn zì oûn bon
cunpagno, i nu bivo si nu magno.
Commento: San Martino è un buon compagno, io non bevo se non mangio; ovvero il vino è un buon compagno.... purchè lo si faccia a stomaco pieno ! |
25 novembre
Santa Catareîna, el giasso per mareîna.
Commento: il 25 novembre faceva talmente freddo... da ghiacciare anche la marina |
2 dicembre
1. Sa piovo el
deî da santa Bibiana, piovo quaranta deî e oûna satamana.
2. Sa piovo el deî da Santa Bibiana, piovo quaranta deî e oûna satamana par oûna su zarmana; Commento: se piove il 2 dicembre, la pioggia durerà per quaranta giorni ed una settimana. |
4 dicembre
Santa Barbara e san Simòn, dalibarinde
da stu ton, dalibarinde da sta saita,
santa Barbara banadita.
Commento: questa è la forma più conosciuta di questo tipico scongiuro, caro in particolare ai marinai, in caso di tempeste contro il pericolo di fulmini e saette. |
6 dicembre
1. San Ninculuò
da Bari, la festa dei Marinari.
2. San Ninculuò da Bari, la festa dei scolari. Commento: la festa di San Nicolò era sia dei marinai e pescatori, al cui santo era votata la confraternita dei pescatori, che dei bambini rovignesi. Il 6 dicembre infatti i bimbi ricevevano i doni natalizi. Questi in genere venivano posti su di un piatto che i bambini esponevano la sera prima sul davanzale della finestra. Vista la povertà di molte famiglie il più delle volte consistevano in frutta secca, qualche mandarino, qualche dolcetto, un pò di torrone... per i bambini buoni, mentre per le birbe non mancava il carbone anche se molto spesso si trattava di soûcaro nìro (carbone doce fatto di zucchero). |
13 dicembre
Santa Luseîa, el pioûn peîcio
deî ca seîa.
Commento: proverbio analogo all'italiano.. Santa Lucia il giorno più piccolo che ci sia. |
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