(Quasi degli Haiku) di Gianclaudio de Angelini
Roma 19 Dicembre
1999
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Premono ansiose
Sotterranee linfe
Addio inverno.
Un cinguettio
Di passeri, risveglio
Di primavera.
Ecco fiorire
Dai leggeri vestiti
Dolci fanciulle.
Il pulviscolo
Danza nella luce, è
Già primavera.
Dorato danza
Pulviscolo di luce
E' primavera.
Respiro a onde
Le ginestre fiorite
Di un tempo antico.
Fruscìo d'ali
Leggero si posa sul
Ramo il passero.
Battito d'ali
Flessuoso il ramo
S'inarca e vibra.
Noioso uccello
Colei che viene in sogno
Non scacciare.
L'alba rapida
In un punto l'anima
Mi trascolora.
Illividita
L'ultima goccia di
Rugiada stilla.
Alba livida
Cinguettio d'uccelli
Soffitto bianco.
Gemme nuove
Sbocciano rigogliose
In me altro bianco.
Mi inorgoglisce
Il nostro balconcino
Tutto fiorito.
Cinguettii ed auto
Contendono il silenzio
Alba di città.
E' l'alba, solo
Scrivo dei brevi versi
Mi sento un Haijin.
In me talvolta
Dalla perduta riva
Rinasce un sogno.
Dolce svanire
Nel baratro del sogno
Come una nenia.
Tu vuoi un Haiku
Il tuo cuore è il
Verso più bello.
Di buon mattino
Innaffio il balcone, poi
Esco leggero.
Ritorno a casa
Fiori multicolori
M'aspettano gai.
La dolce malia
Del tuo corpo respiro
Notte d'aprile.
Alba di veglia
Fugace esala il sogno
Vergine aurora.
Emanuela
Vago fiore, più della
Rosa, preziosa.
Ancora spira
Il tuo dolce profumo
Ineffabile.
Tacito aspetto
Che l'alba trascolori
Pallida luna.
Timida luna
Nel cielo trascolora
Alba rosata.
Intirizzito
Il roseo incarnato
Dell'aurora.
Malizioso
Il vento marzolino
Increspa gonne.
Oscilla al vento
Il polline dei fiori
Occhi lucidi.
Resiste ancora
Qualche petalo rosso
Si, di Natale.
Effimeri qual
Fiori di ciliegio
Patti d'amanti.
Le prime gemme
Fiorite sul ramo, per
Prime cadranno.
Ad una ad una
Cadono le illusioni
Notte d'aprile.
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